Come svezzare un gatto: la guida

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 06 Ottobre, 2022

Scopriamo come svezzare il gatto

Svezzare un gatto è un compito fondamentale quando si deve crescere un cucciolo.

È importante, infatti, tenere a mente quanto sia delicato assistere un piccolo gattino nei primi mesi di vita – a partire proprio dall’alimentazione.

Vediamo, quindi, di seguito il modo corretto per svezzare un gatto.

Quando svezzare il gatto?

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Il processo di svezzamento inizia quando i cuccioli hanno dalle 3 alle 4 settimane e di solito si completa prima del raggiungimento dell'ottava settimana (eventualmente si può passare al secco attorno all'ottava/decima settimana).

Lo svezzamento non dovrebbe partire troppo presto: generalmente, quando gli occhi di un gattino sono aperti e in grado di mettere a fuoco, ed è stabile in piedi, può iniziare l’introduzione di cibo solido.

Bisogna ricordare che allontanare bruscamente la madre dal cucciolo può avere un effetto negativo sul gattino.

Quando i cuccioli raggiungono le quattro settimane, un suggerimento utile è quello di tenerli in un’area separata per alcune ore al fine di ridurre la loro dipendenza dal latte materno (l'isolamento, comunque, avviene in maniera naturale).

Come svezzare un cucciolo di gatto

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Innanzitutto, è bene fare qualche premessa.

Solitamente, svezzare un gatto piccolo è un compito che spetta alla mamma gatta, ma se il cucciolo è adottato è buona cosa indagare se sia stato svezzato correttamente (o che, al contrario, non sia stato allontanato dalla mamma troppo presto).

Questo, infatti, potrebbe impattare sulla natura fisica ed emotiva del cucciolo.

In natura, un gatto di circa cinque settimane inizia ad essere incuriosito dal cibo solido osservando la mamma mangiare: in questo modo, il gattino inizierà ad assaggiare il cibo della madre – la quale lo allontanerà gradualmente dalla poppata.

Per il cucciolo di gatto a casa, inizialmente, si può proporre del cibo semisolido sottoforma di scatolette (o mousse) pensate appositamente per i cuccioli.

Ecco alcune dritte:

  • il passaggio dal latte materno al cibo solido dovrà essere graduale;
  • servire il sostituto del latte in una ciotola poco profonda;
  • non usare latte di mucca, in quanto potrebbe causare mal di stomaco e diarrea;
  • immergere la punta del dito nel liquido, lasciando che il gattino lo lecchi per poi guidarlo verso il basso nella ciotola;
  • per aiutare la transizione, sarebbe utile continuare ad allattare il gattino con il biberon, mentre sta imparando a mangiare dalla ciotola.

Superate le sei settimane, sarà il momento di offrirgli la pappa umida delle scatolette per i cuccioli – sempre diluendola con un po’ di acqua tiepida.

Con il tempo, il cucciolo di gatto inizierà ad apprezzare il cibo senza più bisogno che venga prima ammorbidito.

Infine, è bene ricordare che è fondamentale che il cucciolo abbia sempre a disposizione acqua fresca e pulita.

Come svezzare un gatto orfano

Generalmente, i cuccioli orfani possono iniziare lo svezzamento leggermente prima – ovvero a circa tre settimane di età.

Il procedimento, poi, vede qualche passaggio in più rispetto allo svezzamento fatto dalla madre del gatto:

  • inizialmente, sarà il padrone a dover allattare il ciucciolo con un piccolo biberon (meglio non dare il latte vaccino, in quanto non adatto al suo organismo);
  • si devono sempre acquistare prodotti creati appositamente per i cuccioli di gatto (come ad esempio il latte per cuccioli);
  • nei primi quattordici giorni di vita i pasti saranno brevi e frequenti, pesando quotidianamente il cucciolo per accertarsi che non diminuisca di peso e che, anzi, lo aumenti;
  • tenere sempre al caldo il gattino, in un ambiente sicuro e pulito – magari vicino ad una borsa dell’acqua calda tiepida coperta da un panno;
  • dopo ogni poppata, pulire il musino del cucciolo;
  • massaggiare con un po’ di cotone inumidito la zona anale e genitale per stimolare la defecazione e la minzione.

Ora, invece, inizia lo svezzamento vero e proprio (dopo le canoniche 4 settimane): il procedimento è lo stesso del gatto non orfano.

Toccherà, quindi, aggiungere un po’ di pappa nel biberon, per poi servirgli il cibo umido nella ciotola ammorbidito con latte o acqua.

Ovviamente, per qualsiasi dubbio (e prima di intraprendere qualsiasi passo) bisogna consultarsi con il veterinario di fiducia: egli ti guiderà passo dopo passo in questo importantissimo periodo della vita del gattino.

Come scegliere il miglior cibo per svezzare un gatto piccolo?

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Il cibo è un punto fondamentale dello svezzamento di un cucciolo di gatto.

Chiedendo anche consiglio al proprio veterinario, è bene acquistare mangime di qualità pensato appositamente per questa delicata fase.

Le razioni scelte sono ideate appositamente per la crescita dei gattini, ma anche mamma gatta deve essere nutrita a dovere (sia per riprendersi dal parto, sia per reintegrarsi in vista dell’allattamento).

Ecco alcune regole per scegliere il cibo adatto a svezzare un gatto:

  • è fondamentale che il cibo abbia un ottimo sapore, per stimolare l'appetito, e che sia facile da digerire;
  • l'alimentazione deve essere completa ed equilibrata;
  • i felini hanno bisogno di proteine, quindi è importante assumere quelle di origine animale per permettere loro di crescere forti e sani;
  • il cibo deve essere adatto all’età del gattino, poiché le sue esigenze nutrizionali sono diverse da quelle di un gatto adulto;
  • scegliere razioni senza coloranti o conservanti.

Alcune delle migliori marche di cibo per gatti contengono i seguenti ingredienti, che sono perfetti per lo svezzamento del cucciolo:

  • alga Schizochytrium e semi di lino: sono fonti di acidi grassi essenziali omega-3, che supportano lo sviluppo del cervello e della vista;
  • nucleotidi concentrati dal lievito: contribuiscono al regolare funzionamento del sistema immunitario;
  • minerali, mirtillo rosso e radice di cicoria: aiutano a mantenere nel tempo il corretto funzionamento delle vie urinarie.

Come abbiamo visto, lo svezzamento dei gatti è una fase molto importante del loro sviluppo che li porterà a diventare cuccioli indipendenti dalle cure della madre.

Una dieta adeguata all'età, con ingredienti naturali di altissima qualità e nel rispetto dell'equilibrio interno del tuo gatto lo aiuterà a crescere sano e forte e a diventare un adulto felice.

Gli errori da non commettere quando si svezza un gatto

Chi è alle prime armi e adotta un gatto può commettere alcuni errori durante lo svezzamento.

Infatti, è bene ricordare di:

  • non separare il gattino dalla mamma fino al compimento dei 2 mesi minimo (per una questione comportamentale): il contatto è importante per la crescita del cucciolo, in quanto il gatto imiterà la mamma nei suoi gesti quotidiani;
  • non nutrire il gatto con il latte vaccino: questo causerebbe problemi intestinali con conseguenti diarree;
  • non forzare il gattino a nutrirsi di cibi solidi: occorre abituarlo gradualmente armandoti di pazienza e dedizione;
  • fare attenzione che il gattino non immerga il musetto nella ciotola rischiando di inalare la pappa: in questo modo potrebbe rischiare di ammalarsi di polmonite.

Il segreto per lo svezzamento dei gatti è quello di seguire tutte le tappe con molta pazienza; è un processo del tutto naturale per garantire un corretto sviluppo al tuo animale domestico.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Luca Buosi
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