Calicivirus nel gatto: sintomi e cura della Calicivirosi

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 09 Maggio, 2023

Calicivirus nel gatto: i sintomi e cosa fare?

Il Calicivirus nel gatto (FCV) determina una malattia molto contagiosa che colpisce le vie respiratorie dell'animale

Con quali sintomi si presenta la Calivirosi felina e come si può curare? Vediamolo insieme.

Calicivirus nel gatto: cos'è e come si manifesta

La Calicivirosi felina (abbreviato in FCV) è una patologia causata dal Calicivirus, ovvero un virus RNA che ha la caratteristica di essere molto instabile dal punto di vista genetico. 

Sebbene questa malattia sia coperta dal vaccino trivalente che viene effettuato ogni anno all'animale, proprio a causa della sua estrema variabilità genetica può dare luogo a frequenti mutazioni che rendono questo virus difficile da combattere e da eradicare.

Tra i ceppi di Calicivirus più pericolosi, ad esempio, rientra quello che dà luogo alla Calicivirosi Felina Virulenta Sistemica, una patologia estremamente grave che risulta solo parzialmente evitabile attraverso la vaccinazione.

visita veterinaria del gatto

Il Calicivirus si manifesta nel gatto con diversi sintomi a seconda della gravità dell'infezione contratta, tuttavia in generale essi comprendono:

  • raffreddore
  • complicazioni alle alte vie respiratorie
  • ulcere della bocca
  • perdita dell’appetito
  • ulcere al naso
  • secrezioni nasali con produzione di muco
  • secrezioni orali
  • perdita dell'olfatto
  • congiuntivite
  • febbre
  • disidratazione
  • deperimento fisico
  • apatia
  • scolo oculare
  • ipersalivazione
  • dispnea
  • gengiviti e stomatiti croniche
  • artrite transitoria
  • nel caso l'animale avesse contratto la forma più grave del virus, ovvero la Calicivirosi Felina Virulenta Sistemica, esso può presentare ittero, ulcere sulla testa e sugli artigli, edema cutaneo e febbre alta.

I primi sintomi iniziano a manifestarsi nell'animale dopo circa due-dieci giorni dal contagio e, nei casi più gravi (come ad esempio nella Calicivirosi Felina Virulenta Sistemica), se l'animale non viene curato in tempo può arrivare al decesso.

Come avviene il contagio con il Calicivirus?

La Calicivirosi felina è una patologia infettiva estremamente contagiosa che si trasmette da gatto a gatto. Il contagio può avvenire in diverse modalità, fra cui:

  • il contatto diretto con un esemplare malato, anche se asintomatico;
  • il contatto con una superficie infetta. Il virus FCV è molto diffuso soprattutto nei gattili e nelle colonie feline: ecco perché è fondamentale disinfettare accuratamente gli oggetti che entrano in contatto con i gatti infetti, come ciotole e alimenti;
  • il contatto con le secrezioni di un animale portatore di FCV;
  • contatto indiretto. Quando, ad esempio, una persona accarezza un gatto malato e poi tocca un esemplare sano senza lavarsi le mani;

Purtroppo la Calicivirosi felina è una malattia insidiosa in quanto il virus rimane insediato nell'organismo dell'animale che lo ospita per lungo tempo, ed è raro che un felino riesca a debellarlo completamente. Ciò significa che, anche se apparentemente sano, un gatto portatore di Calicivirus felino può risultare infettivo per gli altri animali.

Inoltre, questo virus risulta particolarmente resistente (può sopravvivere sulle superfici fino a trenta giorni) e non viene eliminato con il comune sapone ma necessita di una disinfezione accurata a base di candeggina.

Il Calicivirus felino presenta caratteristiche molto simili a quelle di un altro virus estremamente diffuso, ovvero l'Herpesvirus. Entrambi, infatti, provocano sintomi alle vie respiratorie e rimangono a lungo nell'organismo, tuttavia, l'FCV si caratterizza per la presenza di ulcere nel cavo orale

In ogni caso, il veterinario, qualora avesse il dubbio di trovarsi fronte a una Caliciviorsi, potrà eseguire alcuni test microbiologici sull'animale, i quali potranno confermare o smentire la diagnosi, come dei tamponi per la ricerca tramite pcr del virus.

Calicivirus del gatto: quale terapia

Attualmente non esiste una cura per debellare il Calicivirus, infatti, la terapia si limita essenzialmente a curare i sintomi associati alla patologia.

Il vaccino risulta, tuttavia, un'arma fondamentale perché aiuta a ridurre a diffusione della malattia e a proteggere gli animali, in particolare quelli che hanno la possibilità di uscire dalle mura domestiche. 

Sebbene l'unica terapia possibile sia quella di sostegno (attraverso colliri, antidolorifici e antibiotici), i sintomi provocati dalla malattia dipendono essenzialmente dalla tipologia di virus contratta. Ne esistono, infatti, moltissime varianti e se in alcuni casi il gatto sembra interessato solo da manifestazioni lievi, in altre esse sono decisamente più gravi.

Una volta infettato, il gatto può guarire con successo, a patto che il suo sistema immunitario sia forte e che non contragga nuovamente il virus: ciò risulta particolarmente problematico soprattutto nelle colonie feline, dove la circolazione infettiva è costante e gli animali vengono continuamente infettati. 

Per questo motivo è consigliato sottoporre il gatto alla vaccinazione, la quale può essere eseguita a partire dalle otto settimane di vita. Sebbene essa non protegga al 100% dalla malattia, è comunque fondamentale effettuarla in quanto i felini vaccinati, anche se vengono contagiati, tendono a sviluppare una malattia meno grave e più gestibile.

La malattia, infatti, risulta molto più insidiosa se contratta da felini giovani e non vaccinati, mentre nei casi meno problematici il gatto può continuare a vivere una vita senza eccessive complicazioni, a patto che venga monitorato e curato tempestivamente se necessario. 

Tra i farmaci maggiormente utilizzati per offrire supporto a un gatto malato troviamo gli antimucolitici, gli antipretici, gli antidolorifici e antibiotici, mentre il tipo di alimentazione consigliata è quella che prevede alimenti frullati o molto morbidi per far fronte alle ulcere buccali, frequenti in questa malattia.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Luca Buosi
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