La pratica della sterilizzazione del cane è ampiamente diffusa in numerose nazioni ed è considerata dagli esperti una scelta responsabile da parte dei proprietari di cani che non intendono far riprodurre volontariamente i propri animali, o nella salute pubblica per diminuire il fenomeno del randagismo.
Sterilizzazione: cos’è, precisamente?
Spesso il termine sterilizzazione viene applicato al cane di entrambi i sessi, mentre vi è una distinzione.
Si parla di sterilizzazione, nel caso delle femmine e di castrazione nel caso dei maschi: sono interventi chirurgici che impediscono al cane di riprodursi.
Nelle femmine, questo procedimento comporta generalmente la rimozione delle ovaie e dell'utero, mentre nei maschi si provvede alla rimozione dei testicoli.
Esistono anche le sterilizzazioni chimiche sottocutanee temporanee della durata di mesi, di solito sei. L'intervento viene sempre eseguito in anestesia totale e richiede un breve periodo di convalescenza, durante il quale il cane necessita di cure particolari.
La decisione di sterilizzare o meno un cane rappresenta una scelta importante che richiede una ponderata valutazione dei pro e dei contro da parte della maggioranza dei proprietari.
Il veterinario sarà in grado di fornire il consiglio più appropriato in base alle esigenze del cane e dello stile di vita del proprietario. Ad esempio, nel caso in cui il cane interagisca regolarmente con altri cani, frequenti spazi aperti destinati ai cani o strutture per l'accudimento canino, la sterilizzazione potrebbe essere raccomandata per prevenire gravidanze indesiderate.
Sterilizzare il cane femmina offre considerevoli benefici, soprattutto se effettuata precedentemente al primo o al secondo calore (estro). Oltre a eliminare il rischio di gravidanze impreviste o indesiderate, la sterilizzazione riduce significativamente la probabilità di tumori mammari e previene il rischio di gravi infezioni come la piometra e tumori uterini ed ovarici, dato che comporta l'asportazione completa dell'utero e delle ovaie.
Le chances che cuccioli in sovrannumero o non previsti finiscano in canili già sopra la massima capienza sono alte. Per tale motivo, si raccomanda di lasciare la gestione della riproduzione a responsabili allevatori, i quali, prima dell'accoppiamento, si assicurano che i cuccioli destinati a nascere siano destinati a famiglie in grado di fornire loro un'adeguata dimora e affetto per il resto della loro esistenza.
Effetti e benefici della sterilizzazione nel cane femmina
Sterilizzare un cane femmina determina non pochi vantaggi ed effetti, che si ripercuotono positivamente sulla salute del cane; ecco quali sono, nel dettaglio.
Effetti della sterilizzazione sull’apparato riproduttore
Eliminazione delle possibilità di sviluppare:
- Tumori ovarici
- Cisti ovariche
- Iperplasia
- Prolasso vaginale
- Endometriosi cistica
- Idrometra
- Mucometra
- Piometra
Questo vale sia quando la procedura di sterilizzazione coinvolge solo la rimozione delle ovaie sia quando comprende anche la rimozione dell'utero. Tuttavia, è stato dimostrato che l'ovaisterectomia, ossia la rimozione di ovaie e utero, comportava un maggior rischio di complicanze senza fornire vantaggi rispetto alla sola ovariectomia.
La decisione di togliere anche l’utero deve essere valutata insieme al veterinario. Pertanto, la sterilizzazione offre indubbiamente vantaggi poiché previene queste patologie (in particolare la piometra, che colpisce un quarto delle femmine non sterilizzate entro i 10 anni di età).
Diminuzione dello sviluppo di tumori mammari dopo la sterilizzazione
Uno studio riportava una riduzione del rischio del 99,5% se la sterilizzazione veniva effettuata prima del primo calore, del 92% se eseguita tra il primo e il secondo calore e del 75% se effettuata dopo il secondo estro:
- sterilizzando il cane prima del primo calore, il rischio di sviluppare tumori mammari è dello 0,5%,
- sterilizzandolo tra il primo e il secondo calore, il rischio aumenta all'8%
- dopo il secondo calore al 25%.
Ad ogni modo, è stato riscontrato un collegamento tra la sterilizzazione e la riduzione del rischio di tumori mammari, poiché le femmine intere, ovvero con l'apparato riproduttivo intatto, comprensivo di ovaie e utero, presentano una probabilità tra 3 e 7 volte superiore rispetto a quelle sterilizzate.
Bisogna aggiungere che vi sono anche tumori mammari che esulano dalla sfera endocrina ed hanno una base genetica come nell’uomo.
I tumori mammari rappresentano una delle neoplasie più comuni nei cani, con statistiche rilevate in Italia tra il 1985 e il 2002 che mostravano un'incidenza del 70% nelle cagne intere, e un'analoga ricerca in Norvegia che registrava una percentuale del 53%.
Tra questi tumori, il 35-50% sono di natura maligna, conferendo loro una rilevanza clinica significativa.
Effetti della sterilizzazione su incontinenza urinaria
L'effetto della sterilizzazione sulla incontinenza urinaria presenta un'incidenza variabile tra il 3% e il 25% dei casi. Tale condizione può manifestarsi poco tempo dopo l'intervento o comparire anche dopo 10 anni, ma nella maggior parte dei casi si verifica entro i primi 3 anni dalla procedura.
Le razze di cani con peso superiore ai 20 kg e in sovrappeso mostrano una maggiore predisposizione a tale problematica. Tutte le razze possono essere colpite da questo problema.
La sterilizzazione eseguita dopo il primo calore riduce il rischio di incontinenza urinaria.
Sterilizzazione e aumento di peso
L'idea comune che la sterilizzazione porti all'aumento di peso è un'asserzione parzialmente errata. Da un punto di vista fisiologico, la sterilizzazione favorisce l'accumulo di tessuto adiposo poiché gli ormoni sessuali regolano il metabolismo adiposo e stimolano l'appetito.
Studi recenti hanno dimostrato che la sterilizzazione prima del primo calore è associata a un minor rischio di obesità rispetto ai cani sterilizzati dopo il primo calore; tuttavia, l'obesità non è una conseguenza inevitabile della sterilizzazione, poiché numerosi studi scientifici hanno dimostrato che un adeguato regime alimentare, basato su una dieta a basso indice glicemico e a basso tenore di grassi, può mantenere il peso del cane in maniera efficace senza incorrere nel rischio di sovrappeso.
Rapporto tra tumori e sterilizzazione
Le neoplasie rappresentano una delle principali cause di malattie nei cani e diversi fattori contribuiscono al loro sviluppo, tra cui:
- Predisposizione genetica
- Razza
- Età
- Infezioni virali
- Ambiente
- Processi infiammatori cronici
- Sterilizzazione
La procedura di sterilizzazione può ridurre il rischio di alcune neoplasie, come abbiamo visto nel caso delle neoplasie mammarie, uterine e ovariche, ma può anche aumentare il rischio di altre forme tumorali, come il linfoma. Quest'ultimo tipo di tumore presenta cause multifattoriali, tra cui fattori immunologici, ambientali ed ormonali. Le femmine sterilizzate hanno un rischio doppio di sviluppare linfoma rispetto alle femmine intere, come dimostrato in uno studio su cani di razza Golden Retriever.
Analogamente, questa procedura raddoppia il rischio di sviluppare mastocitomi e emangiosarcomi della milza nella stessa razza. Ciononostante, negli esemplari di razza Labrador, tale associazione non è stata riscontrata, sebbene si sia evidenziato un aumento del 5% nell'incidenza di linfoma e mastocitoma.
Un altro tipo di neoplasia influenzato dalla sterilizzazione è l'osteosarcoma, la cui incidenza è favorita soprattutto in alcune razze. Una ricerca condotta sui Rottweilers, ha dimostrato che cani femmina sterilizzati rischiavano fino a 4 volte in più di sviluppare osteosarcoma se paragonate alle femmine intere.
Ad ogni modo, sono incidenze molto più basse rapportate ai benefici della sterilizzazione come per la protezione dei tumori mammaria per la cagna. Bisogna sempre valutarne la situazione con un Veterinario.
Condizioni ortopediche post-sterilizzazione
Recenti studi hanno evidenziato che la sterilizzazione rappresenta un fattore di rischio per alcune condizioni ortopediche, tra cui:
- rottura del legamento crociato;
- displasia dell'anca;
- displasia dei gomiti.
La sterilizzazione prima del primo calore nei Golden Retrivers, ad esempio, favorisce l'insorgenza di tali patologie da 3 a 5 volte, mentre nei Labrador il rischio si accresce solo del doppio. Nei Pastori Tedeschi e nei Boxer, ugualmente, la sterilizzazione aumenta il rischio rispetto alle femmine non sterilizzate.
Un analogo studio su cani di canile sterilizzati prima del primo calore, principalmente appartenenti a incroci, non ha evidenziato gli stessi risultati e non è stata rilevata un'associazione significativa tra sterilizzazione precoce e aumento dell'incidenza di patologie ortopediche.
Il cane cambia carattere dopo la sterilizzazione?
La credenza comune che la sterilizzazione comporti un cambiamento di carattere negli animali è un falso mito. La procedura riduce o elimina solo i comportamenti sessuali legati all'attività ormonale, come il vagabondare, gli scontri tra conspecifici e le marcature urinarie.
Uno studio condotto su Pastori Tedeschi ha osservato un aumento dell'aggressività verso persone non familiari nelle femmine sterilizzate tra i 5 e i 10 mesi di età, soprattutto se queste avevano già manifestato una predisposizione all'aggressività, in cui il comportamento aggressivo veniva esasperato.
Lo studio ha concluso che nei soggetti con tendenza all'aggressività sarebbe consigliabile postporre la sterilizzazione fino a dopo l'anno di età.
Un altro studio degli anni '90, pur con alcune limitazioni metodologiche essendo stato condotto su un ristretto gruppo di cani meticci, ha rilevato che i cani sterilizzati prima del primo calore mostravano maggiore nevrosi, eccitabilità e fobie rispetto a quelli sterilizzati in età più avanzata. Il consiglio generale, è quello di rivolgersi verso un veterinario comportamentalista per valutare il carattere del cane.
Leggi anche:
- Gravidanza isterica nei cani, come riconoscerla e cosa fare
- Cane incontinente: cosa fare e cosa sapere?
La sterilizzazione aumenta la vita del cane?
Sull'effetto della sterilizzazione sulla longevità, l'accademia scientifica concorda che gli animali sterilizzati vivono più a lungo rispetto a quelli interi. In particolare, i maschi castrati vivono in media il 14% in più rispetto ai maschi interi, mentre le femmine sterilizzate hanno un incremento del 26% nella loro aspettativa di vita.
Un interessante studio scientifico americano del 2013 ha analizzato 70.000 cani nel corso di 20 anni e, oltre a confermare la longevità maggiore negli animali sterilizzati, ha anche compiuto un'indagine sulle cause di morte principali tra gli animali interi e sterilizzati.
Gli esemplari sterilizzati presentano un basso rischio di morire per infezioni, traumi, malattie vascolari e degenerative, ma hanno un aumento del rischio di decesso per neoplasie e malattie autoimmunitarie.
Questo studio fornisce ulteriori evidenze sul legame tra la sterilizzazione e la durata della vita, ma sottolinea anche l'importanza di monitorare attentamente la salute dei cani sterilizzati, specialmente in relazione a specifiche patologie.