Displasia all’anca nel cane: sintomi e trattamento

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 05 Dicembre, 2022

Scopriamo cos'è e come si cura la displasia all'anca nel cane

La displasia all’anca nel cane è un disturbo che si manifesta, solitamente, nella fase di crescita del cane e presenta una malformazione delle articolazioni, provocando dolore e difficoltà nei movimenti della vita di tutti i giorni portando a sviluppare artrosi.

Questa patologia può anche essere di natura ereditaria e risulta essere la più frequente malattia scheletrica del cane: non fa distinzione tra le razze, ma predilige quelle medie e grandi.

L’età di comparsa dei sintomi dipendere dalla gravità della malattia e la sua espressione è influenzata da fattori come l’intensità dell’attività fisica, l’alimentazione e la velocità di crescita.

Cerchiamo, nelle prossime righe, di capire come mai si manifesta la displasia all’anca e come trattarla.

I sintomi della displasia dell’anca nel cane

Nei cani adulti, o anziani, colpiti dalla displasia all’anca, i sintomi – causati dall’artrosi – sono:

  • riluttanza e difficoltà di movimento: il cane ha poca voglia di giocare e di muoversi, fa fatica a svolgere movimenti della vita di tutti i giorni soprattutto a freddo, fa difficoltà a fare le scale a salire sul divano;
  • fatica ad alzarsi o sdraiarsi: si alza o sdraia con molta difficoltà e movimenti sono irregolari;
  • movimenti rigidi: dopo un lungo periodo di riposo (o dopo uno sforzo prolungato), fa fatica ad alzarsi o a muoversi in modo fluido;
  • dolore: sente male se un’attività richiede uno sforzo particolare.

Sintomi displasia dell’anca nel cucciolo

Le forme più severe di displasia canina, invece, si manifestano già in tenera età (nel cucciolo).

I cuccioli affetti da displasia vengono spesso ritenuti pigri o svogliati, dal momento che si stancano facilmente e si siedono spesso.

I cani in fase di crescita (5/8 mesi di età) affetti da grave displasia, presentano:

  • andatura incerta o rigida, con difficoltà ad alzarsi o saltare;
  • riluttanza nel movimento;
  • camminata a coniglio, in cui il cucciolo, invece di correre o camminare normalmente, salta sugli arti posteriori;
  • difficoltà ad alzarsi e a muoversi, presentando ha un movimento irregolare;
  • stanchezza e poca voglia di giocare, con il cucciolo che, durante il gioco, si stanca facilmente e prova a sedersi in diversi momenti;
  • dolore in fase di seduta e tendenza ad allargare o restringere gli arti posteriori in fase di appoggio.

Le cause della displasia all’anca

La displasia all’anca nel cane è una malattia che può essere causata da diversi fattori.

Essa si può manifestare nei primi 6 mesi di vita, ovvero quel periodo in cui il cucciolo è in crescita ed è più vulnerabile a fenomeni esterni di tipo nutrizionale o ambientale (anche se la causa principale è quella genetica).

Le cause possono essere:

  • ereditarie/genetiche: quando la displasia viene trasmessa dai genitori ai figli. La probabilità che da genitori con displasia nascano cuccioli colpiti dallo stesso disturbo è molto elevata, ;
  • ambientali: fare molta attività fisica in terreni accidentati o pavimenti lisci, movimenti incontrollati, repentini e l’aumento di peso sono tutti fattori che possono stressare eccessivamente le articolazioni;
  • nutrizionali: un’alimentazione scorretta, con eccessi o carenze di principali nutrienti come calcio, fosforo e proteine, può causare la malattia e alterarne la gravità.

Gli ultimi due fattori sono secondari: essi possono incidere negativamente sull’evoluzione della malattia ma, se il cane non ha in primis una predisposizione genetica, questi non sono i responsabili principali della manifestazione della displasia all’anca nel cane, la causa principale rimane la genetica.

Per chiarire bene l’argomento è bene interrogarsi anche su cosa sia la displasia all’anca: stiamo parlando di una patologia ortopedica della crescita che porta instabilità all’articolazione dell’anca.

Nel lungo periodo si può, quindi, verificare la progressiva perdita di cartilagine, lo sviluppo di tessuto cicatriziale intorno all’articolazione e la formazione di speroni ossei intorno alla testa del femore.

Come trattare la displasia alle anche nel cane

Displasia all'anca nel cane

Nei casi più lievi di displasia all’anca nel cane è possibile intervenire solo sulla gestione della stessa durante la crescita.

Questo sarà possibile attraverso:

  • controllo dell’alimentazione;
  • specifiche norme comportamentali da seguire.

Nei casi più gravi, invece, potrebbero essere necessari degli interventi chirurgici correttivi che, se effettuati in tempo, possono portare alla risoluzione del problema e al normale sviluppo delle articolazioni.

Trattamento e cura della displasia dell’anca possono variare in base al periodo in cui viene diagnosticata o al grado della patologia. Quando si notano i sintomi di cui abbiamo parlato in precedenza, occorre sempre consultare un veterinario, il quale, se la diagnosi è stata attuata in maniera precoce, può decidere se intervenire con una terapia preventiva o con una terapia medica.

In linea generale, il trattamento della displasia canina può consistere in:

  • terapia preventiva: nel caso di displasia individuata in fase iniziale, evitare un’alimentazione troppo ricca o scarsa di nutrienti (rendendola quanto più varia possibile) e mantenere costante il peso del cane, così da evitare il gravare sulle articolazioni. Anche un’eccessiva attività fisica è da evitare, preferendo quella moderata e costante – al fine di migliorare il tono della muscolatura;
  • terapia farmacologica: sempre sotto consiglio del veterinario, è possibile somministrare farmaci qualora il cane presenti altre patologie che rendono impossibile un’eventuale operazione;
  • intervento chirurgico: se il cane presenta displasia grave all’anca e un’articolazione compromessa, si procede con l’impianto di una protesi; se si tratta di un cucciolo, invece, si può intervenire con varie tipi di chirurgie in base alla gravità e all’età del soggetto, importante per la diagnosi affidarsi ad un veterinario certificato per la diagnostica di questa patologia.
Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Luca Buosi
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