Uno studio della BMJ ha suggerito che la carenza di vitamina D possa essere alla causa dei fastidiosi problemi gastrointestinali che portano a gonfiori, dolori addominali e costipazione.
Durante la ricerca, gli studiosi hanno notato come ben l’82% dei partecipanti al test presentasse sintomi della sindrome dell’intestino irritabile, che causa dolore all’altezza del colon, diarrea, costipazione, gonfiore e bassi livelli di vitamina D. Il dottor Bernard Corfe, medico e coautore dello studio, ha quindi affermato che, aumentando i livelli di questa vitamina, la salute del colon migliora.
Ma come mai la vitamina D è così importante?
Nel colon sono presenti ricettori di vitamina D, che servono a regolare il livello di infiammazione dell’intestino. Se questa non è presente in quantità sufficienti, sembra si abbiano riflessi anche sulla produzione della serotonina, un neurotrasmettitore che influisce sull’umore, spiegando perché, chi è soggetto alla sindrome dell’intestino irritabile, spesso è anche depresso.
L’Istituto di Medicina Americano raccomanda agli adulti di assumere almeno 600 UI di vitamina D al giorno, anche se i medici ne consigliano dosi molto più consistenti, fino a 1500/4000 UI.
Ma come si può aumentare il livello di vitamina D?
L’esposizione al sole aiuta molto, ma si possono anche assumere integratori o cibi ricchi di questa sostanza.
I cibi maggiormente ricchi di vitamina D sono:
- il salmone
- le sardine
- il tonno
- le uova
- il fegato
- i funghi
- lo yogurt
- il latte
- il latte di mandorla
- i cereali
Un filetto di salmone contiene 447 UI, quindi fate qualche calcolo per capire quali siano le dosi giuste da consumare. Gli integratori possono essere utili in modo maggiore in inverno, quando il sole spesso è soltanto un miraggio. La luce solare è, però, la migliore fonte di vitamina D. Il nostro organismo è capace di produrre una quantità enorme di vitamina D stando anche soltanto 10 minuti al sole in maglietta e pantaloncini, quando si ha quella calda temperatura tipica dell’estate e i raggi UVB riescono a penetrare l’atmosfera.