Dichiarato illegittimo l’articolo della legge 40, che vietava la pratica di selezione degli embrioni per il preimpianto.
Cosa ha deciso la Corte Costituzionale?
Grazie alla sentenza della Corte Costituzionale numero 229/2015, è stato abolito l’articolo che vietava la selezione degli embrioni sani da impiantare durante la fecondazione assistita. I giudici hanno, infatti, stabilito che non costituisce reato la selezione per evitare l’impianto di embrioni affetti da gravi malattie trasmissibili.
Quali sono le opinioni in merito?
L’avvocato Filomena Gallo ha affermato che si tratta di una sentenza importante, che nulla ha a che vedere con l’eugenetica, ma bensì con la tutela della donna e dell’embrione stesso. Fino al giorno d’oggi, solo tre ospedali pubblici italiani potevano effettuare la diagnosi preimpianto alle coppie fertili affette da patologie genetiche, un servizio che viene fornito in tutte le cliniche private, dove la diagnosi preimpianto si è sempre fatta.
Chi si è espresso contro è, invece, il professor Antionio Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica presso la Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica di Roma e Policlinico Gemelli, il quale ha voluto mettere in evidenza la profonda contraddizione che sorgerebbe con la decisione presa con la sentenza. Inoltre, ha affermato che si è venuta a creare una situazione in cui viene meno il principio di autonomia e dignità dell’embrione, stabilito dall’articolo 1 della stessa legge 40. In seguito, ha poi affermato: “È sbagliato parlare di “embrioni malati”, perché in un embrione posso vedere un danno genetico, non una patologia conclamata. E non è detto che un danno genetico porti nel 100% dei casi a sviluppare una malattia“.
La sentenza riguardava anche altre questioni?
La Corte Costituzionale ha comunque valutato “non fondata” la questione relativa alla soppressione degli embrioni, sollevata dal tribunale di Napoli. Impossibile e vietata, quindi, la soppressione degli embrioni frutto di fecondazione assistita, perché i giudici hanno affermato che non devono essere considerati “mero materiale biologico“.
Che fine faranno gli embrioni malati?
Alla luce dei fatti e delle decisioni prese, gli embrioni malati non possono essere distrutti, ma seguiranno una procedura di crioconservazione. Solo il prossimo anno, la Corte Costituzionale potrà affermare se sarà possibile destinare gli embrioni malati e non idonei alla gravidanza per la ricerca scientifica.