Vene varicose: trattamenti rigenerativi per curare vene e capillari dilatati in modo efficace e mininvasivo

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Ultimo aggiornamento – 14 Aprile, 2020

Vene varicose: le terapie

A cura di

Dr. Roberto Zunica, Medico Chirurgo Estetico – Macerata. FIME (Federazione Italiana Medici Estetici).


Le vene varicose e i capillari dilatati rappresentano un problema funzionale ed estetico molto sentito soprattutto dalle donne, che ne soffrono in grande percentuale.

In alcuni casi il fenomeno è lieve e non incide sull’aspetto estetico, in altri casi le “teleangectasie” (questo il nome scientifico dei capillari dilatati) sono così numerose e visibili da comportare un vero e proprio problema psicologico, per non parlare poi del disagio funzionale che ne consegue: gambe gonfie e pesanti.

Questi particolari vasi sanguigni superficiali, sfiancati e dilatati, rappresentano la porzione di sangue che “scappa” dal circolo profondo a causa dell’insufficienza delle vene perforanti (vasi che mettono in comunicazione il circolo venoso superficiale con quello profondo).

Attraverso le vene perforanti, il sangue dei vasi superficiali è aspirato nel circolo profondo e questa condizione è alla base della buona salute delle gambe. Quando le vene perforanti divengono incontinenti, una elevata pressione sanguigna si riversa nel circolo superficiale, dilatandolo e creando i presupposti per la formazione di vene varicose e capillari dilatati.

Come risolvere il problema?

Fino a poco tempo fa, l’unico modo per eliminare vene varicose e capillari dilatati era quello di ricorrere alle tecniche ablative, ovvero la rimozione medica o chirurgica dei vasi dilatati.

La safenectomia (eliminazione chirurgica della vena safena) e le terapie Laser o sclerosanti di capillari e varici di piccolo calibro sono stati per anni, e lo sono tuttora, gli interventi più praticati per la risoluzione (sintomatica) di queste diffuse patologie.

In realtà, eliminare le vene malate con tecniche di rimozione non vuol dire affatto curare il problema, ma solamente risolverlo temporaneamente e a un livello esclusivamente estetico, senza nulla poter fare sul piano della prevenzione delle recidive (certe!) e della progressiva estensione e peggioramento della malattia.

Oggi però, fortunatamente, le cose stanno gradualmente cambiando, e sempre più si tende a privilegiare trattamenti conservativi, non ablativi, con finalità curative, rigenerative e preventive. Le vene e i capillari sono elementi importanti, vitali e funzionali, è pertanto inconcepibile pensare di risolvere superficialmente il problema attraverso metodiche di rimozione.

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La fleboterapia rigenerativa

Oggi con la Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale Ambulatoriale (TRAP) è divenuto possibile curare Varici e Teleangectasie in maniera dolce, naturale ed efficace. Vene e capillari dilatati rappresentano soltanto la punta dell’iceberg: la causa è nei vasi perforanti e nella debolezza del circolo profondo.

La TRAP cura alla base il problema per mezzo di infiltrazioni, in tutti i vasi malati visibili a occhio nudo, di una particolare soluzione rigenerativa in grado di rinforzare la parete delle vene sfiancate e riducendone la dimensione. La riduzione del diametro dei vasi perforanti li rende di nuovo continenti, normalizzando la pressione sanguigna sul circolo superficiale.

Pertanto, se si chiudono o si asportano chirurgicamente i vasi varicosi superficiali, senza aver curato il problema sottostante, la pressione anomala su quell’area resterà invariata e riaprirà le vene o ne farà insorgere di nuove. Per tale motivo la Scleroterapia, il Laser e l’intervento chirurgico ablativo, qualora necessari, devono seguire e non precedere la TRAP.

Quante sedute e quali risultati?

Nel caso di malattia venosa piuttosto importante, dovranno essere previste tre sedute per ciascuna area (mediale, posteriore e laterale) di ogni singolo arto per un totale di 18 sedute. Le situazioni in cui è più difficile ottenere un completo risultato sono quelle in cui sono presenti tanti capillari dilatati e molto sottili, circostanza in cui la TRAP non può totalmente risolvere l’aspetto estetico superficiale.

È questo il caso in cui è possibile prevedere qualche seduta finale di rifinitura estetica per mezzo della Scleroterapia o del Laser. Invece, i casi meno gravi possono essere risolti con molte meno sedute, essendo il trattamento TRAP estremamente efficace.

Pertanto, a seconda della gravità del problema, si possono ottenere tre gradi di risultato: non visibilità dei vasi a distanza di 1,5 metri, a distanza di mezzo metro, e con la lente di ingrandimento. Ovviamente non tutti i pazienti sono in grado di raggiungere il terzo grado di risultato, ciononostante la TRAP permette sempre di ottenere significativi miglioramenti funzionali ed estetici.

Vorrei inoltre ribadire che la terapia TRAP è molto importante per la sua funzione preventiva in quanto, rigenerando il circolo venoso perforante costituzionalmente fragile, permette, se effettuata per tempo, di evitare l’insorgenza successiva della malattia varicosa. La rigenerazione del circolo perforante viene facilitata e amplificata dall’uso delle calze elastiche graduate e dal bendaggio con bende autoadesive.

L’ozonoterapia

Oggi, tuttavia, un’altra terapia innovativa e di formidabile efficacia può accompagnare o seguire il trattamento TRAP, condividendone la validità, l’assenza di effetti collaterali e, soprattutto, la finalità curativa e rigenerativa: si tratta dell’Ozonoterapia Endocapillare. L’ozono è un gas instabile derivato dall’ossigeno di cui condivide le proprietà ma con effetti biologici molto più potenti di quest’ultimo, tanto da poter essere definito un super-ossigeno.

Al termine del ciclo di trattamenti con la TRAP può essere molto utile rifinire la situazione estetica dei capillari superficiali più sottili, ma ancora visibili, con l’Ozonoterapia.

Si tratta di infiltrazioni di piccolissime quantità di miscele di ossigeno e ozono. La funzione dell’ozonoterapia è curativa e riabilitativa del capillare, che può quindi recuperare le sue naturali funzioni. I globuli rossi, ormai rigidi e bloccati all’interno del capillare malato, i veri responsabili dell’inestetico colore rosso scuro, vengono “riossigenati” dalla miscela curativa di ossigeno e ozono, recuperando la normale capacità di flusso all’interno dei sottilissimi vasi e la loro fisiologica funzione di trasporto dell’ossigeno.

I capillari in tal modo schiariscono e progressivamente scompaiono alla vista, con risultati permanenti e senza rischio di recidive.

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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