Sono passate pochissime ore dalla dichiarazione di emergenza sanitaria globale sul vaiolo delle scimmie – istituita dall’Oms – e l’Europa si è già mossa per cercare un vaccino.
La soluzione è stata individuata nel farmaco Imvanex, il vaccino utilizzato contro il vaiolo umano negli adulti.
Vediamo, più nel dettaglio, di cosa si tratta.
Vaccino contro il vaiolo: può essere utile?
La Commissione europea, preceduta dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha approvato il vaccino Imvanex contro la diffusione del vaiolo delle scimmie.
L’antidoto, facente parte del gruppo farmaceutico Bavarian Nordic, era già stato autorizzato nel 2013 per far fronte al vaiolo umano; la casa produttrice danese distribuirà le dosi a tutti i paesi dell’Unione Europea.
Questo tipo di vaccino, se somministrato entro i primi quattro giorni dall’esposizione, può avere un ottimo effetto protettivo.
Imvanex, dunque, diventa l’unica arma di prevenzione e potrà essere somministrato per evitare il rischio di sviluppare una forma grave di vaiolo delle scimmie – sarà possibile utilizzarlo pre e post-esposizione con contatti stretti.
Negli Stati Uniti il farmaco era già stato autorizzato nel 2019 dalla Fda, dove però viene chiamato con un altro nome – Jynneos.
La commissaria europea per la Salute, Stella Kyriakides, ha dichiarato che le 160mila dosi di vaccino contro il vaiolo delle scimmie sono in fase di consegna.
Subito dopo questo annuncio, la casa farmaceutica Bavarian Nordic ha registrato un balzo di +4% in borsa – registrando un rialzo del 30%.
Ma non solo: anche l’azienda americana Siga Technologies ha registrato un +20%, seguita dalla Tonix Pharmaceuticals col +18%.
Il dato più significativo, però, è che in Italia il 60% della popolazione non è vaccinato contro il vaiolo umano: si tratta di quasi tutta la popolazione under 40 che, stando così le cose, dovrebbe fare una vera e propria corsa alla vaccinazione di massa.
Come si diagnostica il vaiolo delle scimmie?
Insieme al vaccino, il Ministero ha deciso – di concerto con Regioni e Provincie – le modalità di segnalazione dei singoli casi di vaiolo delle scimmie.
Non è ancora stato chiarito, però, come deve avvenire la diagnosi.
Al momento non esistono ancora test rapidi in stile Covid, quindi la rilevazione del virus è limitata alle analisi di laboratorio: si tratta di tamponi PCR (sulla falsa riga dei molecolari per il Coronavirus), che amplificano e quantificano il Dna.
Purtroppo, però, non tutte le strutture sono attrezzate per questo tipo di ricerca.
Ricordiamo che la sintomatologia legata al vaiolo delle scimmie è la seguente:
- eruzioni cutanee simili a bolle in tutto il corpo;
- spossatezza;
- febbre;
- ingrossamento dei linfonodi;
- dolori muscolari e brividi.
In definitiva, una persona che sospetta di essere positiva al vaiolo delle scimmie deve assolutamente contattare un medico: il protocollo prevede, quindi, un isolamento di 21 giorni.