La sindrome di Mayer-Rokitansky-Kuster-Hauser è una rara malattia genetica che colpisce le donne e che provoca gravi malformazioni della vagina e dell’utero, se non addirittura il loro mancato sviluppo.
L’Istituto di Medicina Rigenerativa del Wake Forest Baptist Medical Center nello Stato della North Carolina, Stati Uniti, ha creato con enorme successo la prima vagina sintetica della storia, rispondendo cosi a una importante esigenza medica.
Di cosa si tratta?
Anthony Atala, direttore dell’Istituto, e il suo team hanno prelevato le cellule dagli organi genitali di quattro ragazze di età compresa tra i 13 e i 18 anni, affette da questa malformazione congenita e le hanno riprogrammate su una struttura artificiale riproducente la forma della vagina, una sorta di sostegno biodegradabile destinato a riassorbirsi nell’organismo in modo naturale e inoffensivo.
L’intervento
È stato praticato un canale all’interno del bacino e vi è stato inserito l’organo artificiale. Le cellule hanno attecchito ai tessuti permettendo la formazione dei vasi sanguigni e dei nervi.
In un secondo tempo, scomparsa la struttura biodegradabile, è stata effettuata la verifica del tessuto rigenerato per appurare che non ci fosse presenza di segni o cicatrici che potessero compromettere le funzionalità dell’organo o rappresentare anomalie anatomiche.
I risultati positivi, comprovati da numerosi esami clinici, a distanza di 8 anni dall’operazione, e le testimonianze dirette delle donne interessate, hanno permesso di concludere che questa vagina sintetica è del tutto efficiente e funzionale anche dal punto di vista della vita sessuale.
Si tratta di un risultato importantissimo che potrebbe rappresentare un’opzione in caso di malformazioni, tumori o incidenti che, altrimenti, causerebbero una invalidità permanente alle giovani donne.