Prodotto in meno di un anno, approvato dall’FDA (Food and Drug Administartion) il 14 dicembre con autorizzazione all'uso di emergenza (Emergency Use Autorization, EUA), approvato dall’EMA (European Medicines Agency) il 21 dicembre e da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) nello stesso giorno: il vaccino anti SARS-CoV-2, prodotto da Pfitez-BioNTech, è pronto per essere somministrato in Europa dal 27 dicembre, data che passerà alla storia come il V-Day, ovvero il Vaccine-Day.
Cos’è e da cosa è composto il vaccino BNT162b2/Comirnaty di Pfitez-BioNTech?
Il vaccino anti-Coronavirus SARS-CoV-2 è composto da mRNA (RNA messaggero), lipidi, diversi tipi di sali e zucchero. Passiamoli in rassegna uno per volta:
- mRNA: è una particolare molecola di acido ribonucleico (RNA) che contiene l’informazione per sintetizzare una proteina; in questo caso contiene le informazioni per costruire la proteina spike di SARS-CoV-2.
- Lipidi: nel vaccino ce ne sono quattro (ALC-3015, ALC-0159, DSPC e colesterolo) che servono per produrre delle strutture simili a goccioline che racchiudono, proteggono e trasportano le molecole di mRNA nelle cellule.
- Sali: nella formulazione del vaccino ci sono cloruro di sodio, cloruro di potassio, fosfato monobasico di potassio e fosfato bibasico di sodio, ovvero tutte molecole molto comuni, alcune delle quali le mangiamo. Servono affinché il vaccino abbia lo stesso pH (ovvero la stessa acidità) dell’organismo e la stessa osmolarità (ossia la stessa concentrazione di sali), per evitare irritazioni e dolore durante l’iniezione.
- Zucchero: funziona da conservante e stabilizzante per le fragili molecole di mRNA e per impedirne il danneggiamento dato che il vaccino deve essere conservato a temperature molto basse (-75°C).
Viene somministrato con iniezione intramuscolo nel braccio in due dosi successive, una al “giorno zero” e la successiva dopo 21 giorni, per 30 microgrammi di BNT162b2/Comirnaty in un volume di 300 micro litri. Il vaccino ha dimostrato una prima efficacia dopo 12 giorni dalla prima somministrazione, ma è a 7 giorni dalla seconda che l’efficacia massima raggiunge il 95%. E’ utilizzabile in soggetti dai 16 anni in sù.
Cosa non si potrà fare dopo il vaccino anti SARS-CoV-2
A detta degli esperti, è ragionevole pensare che, anche dopo la partenza di questa campagna vaccinale che si preannuncia massiccia e impegnativa, servirà ancora del tempo per avere un livello di immunità della popolazione tale da raggiungere la famosa immunità di gregge: momento nel quale si potrà abbassare la guardia.
Il vaccino è il primo fondamentale passo per aiutarci a tornare alla vita pre-Covid, ma la percezione che questo sarà la fine di tutto è del tutto errata, almeno per ora.
Si continuerà quindi a indossare la mascherina, a mantenere il distanziamento sociale, ad evitare assembramenti e a lavarsi accuratamente le mani, almeno fino a che la campagna vaccinale sarà estesa a un’ampia fetta di popolazione.
Inoltre, sono ancora molti i punti da chiarire per in quali saranno necessari studi a lungo termine per raccogliere una quantità significativa di dati. Per esempio, la durata della protezione fornita dal vaccino non è ancora definita con certezza, perché il periodo di osservazione è stato, necessariamente, di pochi mesi, ma le conoscenze sugli altri tipi di Coronavirus indicano che la protezione indotta dal vaccino dovrebbe essere di almeno 9-12 mesi.
Inoltre, gli studi clinici condotti finora hanno permesso di valutare l’efficacia del vaccino BNT162b2/Comirnaty sulle forme clinicamente manifeste, quindi sintomatiche, di Covid-19 ma è necessario più tempo per ottenere dati significativi per dimostrare se i vaccinati si possono infettare in modo asintomatico e contagiare altre persone.
Sebbene sia plausibile che la vaccinazione protegga dall’infezione, i vaccinati e le persone che sono in contatto con loro devono continuare ad adottare le misure di protezione anti-Covid.
Cosa si potrà fare dopo il vaccino anti SARS-CoV-2?
La campagna vaccinale avrà come target iniziale il personale sanitario e le persone anziane, in particolar modo quelle residenti nelle RSA. I sanitari vaccinati risulteranno quindi immunizzati e protetti dal virus, il che avrà il doppio vantaggio che non si ammaleranno loro stessi e non ammalandosi potranno assistere i malati.
Per quanto riguarda gli anziani, che rappresentano la fascia di età per la quale il virus è risultato più letale, una volta vaccinati risulteranno protetti dall’infezione e potranno quindi interagire e farsi assistere senza la paura di essere contagiati. Estendendo il ragionamento, una persona vaccinata potrà prendersi cura di una familiare malato di Covid-19 essendo immune: potrà portargli da mangiare o da bere, controllargli la temperatura e persino tenergli compagnia.
Ciò nonostante l’utilizzo della mascherina come l’igiene delle mani risulta fondamentale come misura per prevenire la diffusione di altri germi e infezioni, nonché di protezione individuale.
Una volta che una buona porzione della popolazione avrà ricevuto le dosi di vaccino necessarie per raggiungere la piena efficacia, ci si potrà iniziare a rilassare, evitando, ad esempio, di preoccuparsi di chi si incontra e chi potrebbe essere stato esposto al virus, stimano gli esperti americani, già dalla primavera si potrebbe iniziare a progettare anche una vacanza!
La cautela è, allo stato attuale dei fatti ancora d’obbligo ma teniamo la bottiglia in fresco, pronta a essere stappata, anche se non è ancora il momento di brindare!
Vuoi saperne di più? Ascolta il podcast sul vaccino anticovid.