“Dopo un’attenta valutazione di tutte le evidenze disponibili, il Comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) riunito presso l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) a Londra, ha concluso che non esiste alcun nesso causale tra i vaccini antinfluenzali Fluad e gli eventi avversi segnalati in questi giorni”. Con queste parole Sergio Pecorelli, presidente dell’AIFA, ha dichiarato che il vaccino FLUAD non è nocivo per la nostra salute. Nella nota diffusa dall’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) si cerca innanzitutto di rassicurare quanti temevano che le vaccinazioni fossero davvero pericolose.
I test sul farmaco
Le analisi effettuate sui quei lotti di vaccini che erano sospetti hanno confermato l’assenza di endotossine e la qualità dell’antigene del farmaco. Altri test devono essere svolti (quello di sterilità e di tossicità anormale), ma le caratteristiche dei decessi di questi ultimi giorni escludono la possibilità di contaminazioni causate da microrganismi. L’AIFA, inoltre, ricorda che i sospetti sul FLUAD riguardano solo due di tutti i lotti messi in commercio, che sono venti. In totale, i vaccini che potremo utilizzare quest’anno, in Italia, sono undici, FLUAD compreso.
Perché vaccinarsi?
Nella settimana 17-23 novembre, i casi di influenza in Italia sono stati 54.000, e il picco influenzale deve ancora arrivare: finora le temperature miti hanno contenuto l’espansione dell’influenza, ma nelle prossime settimane i numeri sono destinati a salire. Proprio per questo bisognerebbe sbrigarsi e vaccinarsi, soprattutto se si appartiene alle fasce più a rischio, come gli anziani oltre i 65 anni. Ogni anno, in Italia i decessi causati dall’influenza sono 8.000, soprattutto all’interno di questa fascia d’età.
Bisogna quindi fidarsi degli esami che sono stati compiuti e delle parole dell’AIFA e compiere regolarmente le vaccinazioni per evitare l’espansione dell’epidemia e i suoi effetti più pericolosi. L’analisi dei decessi, inoltre, sta dimostrando che esistono ben altre cause che possono spiegare il triste incidente, mentre altri casi rimanenti non forniscono dati sufficienti per stabilire una connessione tra il vaccino e la morte del paziente. Tornare ad avere fiducia in un importante strumento di prevenzione è un modo per rendere più sicura la nostra vita e quella di chi ci sta attorno.