La stagione dell’influenza è alle porte: è arrivato il momento della prevenzione! Purtroppo, però, spesso siamo portati a sottovalutare questa fastidiosa malattia infettiva e badiamo poco alle sue conseguenze.
Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Sanità, l’influenza sarà molto simile a quella dello scorso anno, che ha messo a letto 5,5 milioni di italiani, con un incidenza di 93 casi su 1000 abitanti, 162 casi gravi e 68 decessi, con un picco tra dicembre e gennaio. Insomma, ottobre è il mese della prevenzione per eccellenza!
Che fare, dunque? In primo luogo, tenetevi al riparo da starnuti e seguite le indicazioni sui vaccini antinfluenzali 2017/2018. Vediamoli insieme.
Il virus dell’influenza
Come abbiamo visto, l’influenza è una malattia infettiva causata da un virus che, generalmente, si presenta con febbre, tosse secca, sudorazione eccessiva, dolori muscolari, congestione nasale e una fastidiosa cefalea. Purtroppo, presenta un’altissima contagiosità, unita alla capacità del virus di mutare da una stagione all’altra.
È vero, l’influenza ha un decorso breve e tende a guarire spontaneamente ma è sempre bene fare attenzione alle possibili complicanze. E ricordate: il miglior trattamento per l’influenza è il riposo, insieme a una continua assunzione di liquidi utili a reintegrare quelli persi a causa delle alte temperature e della sudorazione. Il ricorso ai farmaci, invece, deve essere limitato all’uso di analgesici, antipiretici e antibiotici che, però, vanno utilizzati nel sospetto vi siano infezioni batteriche oltre che virali.
Evitare tutto questo, però, è possibile, ricorrendo ai vaccini antinfluenzali, che stimolano la produzione degli anticorpi specifici riducendo significativamente il rischio di ammalarsi. Vediamo le indicazioni del Ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco per la stagione 2017/2018.
Vaccini antinfluenzali 2017/2018: ecco tutte le indicazioni necessarie
In Italia, attualmente, sono disponibili vaccini antinfluenzali trivalenti (TIV) che contengono 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e un virus di tipo B e un vaccino quadrivalente che contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B.
Come ovvio, la validità dei vaccini dipende soprattutto dal match esistente tra i virus in esso contenuti e quelli circolanti che, come abbiamo visto, variano di stagione in stagione. È per questo motivo che ogni anno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce a tutti i paesi le indicazioni sulle composizione dei vaccini, affinché siano il più possibile efficaci. In particolare, per quanto riguarda il 2017/2018, le raccomandazioni sono le seguenti:
- antigene analogo al ceppo A/Michigan/45/2015 (H1N1);
- antigene analogo al ceppo A/Hong Kong/4801/2014 (H3N2);
- antigene analogo al ceppo B/Brisbane/60/2008 (lineaggio B/Victoria).
La vaccinazione avviene tramite iniezione intramuscolare e, per gli adulti e per i bambini sotto i 9 anni, è sufficiente una sola dose per tutta la stagione. Per i più piccoli, invece, il Ministero della Salute raccomanda da somministrazione di due dosi, a distanza di almeno un mese l’una dall’altra. È importante, inoltre, ricordare che la protezione assicurata dal vaccino diminuisce con il passare dei mesi ma, solitamente, è sufficiente a coprire tutto il periodo critico, ovvero i mesi autunnali e invernali.
Ma quando fare il vaccino antinfluenzale? Il periodo migliore – e quello raccomandato! – è sicuramente quello autunnale, a partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, fatte salve specifiche indicazioni, che verranno fornite in base all’andamento epidemiologico stagionale dell’influenza.
Controindicazioni: chi non deve fare il vaccino
Purtroppo, le opinioni sulla validità e le controindicazioni dei vaccini abbondando, spesso senza un autorevole parere scientifico. Una cosa è certa. Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:
- Lattanti al di sotto dei sei mesi
- Soggetti che abbiano manifestato una reazione allergica grave (anafilassi) dopo la somministrazione di una precedente dose o a un componente del vaccino
Una malattia acuta di media o grave entità, invece, costituisce una semplice controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta. Invece, non esiste nessun effetto collaterale a vaccinare le persone asintomatiche a epidemia già iniziata.
Chi è allergico alle proteine dell’uovo, chi ha malattie acute di lieve entità e chi allatta, invece, può benissimo effettuare il vaccino: in questi casi, sebbene spesso si senta dire il contrario, non esiste nessun tipo di controindicazioni. Persino chi è affetto da immunodeficienze congenite o acquisite può star tranquillo: l’effetto più grave che si possa riscontrare è la mancata risposta immune alla somministrazione del vaccino.
Vaccino contro l’influenza: quanto costa
La campagna di vaccinazione stagionale è promossa e sostenuta economicamente dal Servizio Sanitario Nazionale e risulta fortemente consigliato per alcune categorie a rischio, che hanno accesso gratuito al vaccino:
- Ultrasessantacinquenni
- Donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
- Immunodepressi e persone che soffrono di particolari patologie tra cui asma, diabete, malattie renali, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, fibrosi cistica, tumori, malattie polmonari e malattie epatiche
- Bambini e adolescenti sottoposti a trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico
- Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
- Ospedalizzati a lunga degenza
- Medici e personale sanitario di assistenza
- Addetti ai servizi di primario interesse collettivo (Forze di polizia, Vigili del fuoco, insegnanti e altre categorie di lavoratori socialmente utili)
- Persone a contatto con animali (macellatori, veterinari, allevatori, addetti al trasporto di animali vivi).
Anche chi non rientra in queste categorie può però sottoporsi al vaccino, scongiurando così tutti i pericoli dell’influenza: il costo, per loro, si aggira intorno ai 12-18 euro.
Possibili effetti collaterali
A dispetto di quanto viene detto, gli effetti collaterali del vaccino antinfluenzale sono estremamente rari e, nel caso comparissero, risultano di lieve entità e di breve durata: sorgono solitamente dopo 6-12 ore dalla somministrazione della dose vaccinale e spariscono nel giro di uno o due giorni senza bisogno di nessun trattamento specifico. Tra questi, indichiamo:
- Reazioni locali come rossore o gonfiore, nel punto specifico in è stata fatta l’iniezione
- Febbre bassa e dolori muscolari
Insomma, vaccinarsi è sicuro. E fa bene a noi e chi ci sta intorno. Fatto il vaccino, ricordate anche di lavarvi sempre le mani con acqua e sapone, di coprirvi bene per evitare di prendere freddo e (per una volta!) state alla larga da amici e parenti affetti da influenza!
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