I farmaci non andrebbero mai presi alla leggera. È vero che ci aiutano a stare meglio, ma, a volte, capita di non seguire le indicazioni mediche, con un conseguente abuso di farmaci che, se assunti senza che ve ne sia un reale bisogno, portano ad effetti indesiderati sul fegato, ad esempio.
Cerchiamo, dunque, di capire come reagisce il nostro organismo alle terapie.
Cosa succede al corpo quando assumiamo farmaci a lungo?
I farmaci sono composti chimici, la maggior parte dei quali viene assunta per bocca.
Ciò significa che i principi attivi di ogni medicinale, per essere assimilati, transitano lungo tutto l’apparato digerente ed escretorio, fino alla loro completa espulsione. L’organo deputato all’eliminazione di scorie e tossine in eccesso è, per l’appunto, il fegato.
Un utilizzo prolungato di medicinali comporta un accumulo di sostanze da smaltire, portando il corpo a produrre i famigerati radicali liberi, molecole che inficiano i meccanismi antiossidanti e promuovono lo stress ossidativo.
Come influisce tutto questo sulla salute?
Nel tempo, l’aumento dei livelli di stress ossidativo procura danni ingenti al DNA, causando sovrappeso, malattie cardiovascolari e patologie neurodegenerative, che incentivano i processi di invecchiamento. Non solo: tossine e sostanze di scarto in eccesso sottopongono gli organi emuntori (cioè quelli deputati alla depurazione del corpo, come il fegato, i reni e l’intestino) a un carico di lavoro troppo grande, che nel tempo ne mina l’efficienza.
Cosa fare allora? Scopriamolo insieme.
Il primo consiglio da seguire, sempre valido e utile, è quello di bere molta acqua. Se normalmente se ne raccomanda un litro e mezzo al giorno, in questo caso meglio arrivare a 2 litri - 2 litri e mezzo.
L’acqua, infatti, è un prezioso alleato: contribuisce a espellere le sostanze di scarto, attraverso la diuresi, e stimola la peristalsi (ovvero il transito delle feci nell’intestino e la loro evacuazione).
Tuttavia, l'acqua da sola non basta. Anche l’alimentazione ha un ruolo importantissimo per aiutare l’organismo a liberarsi delle tossine in eccesso.
I benefici della dieta dei colori per depurare l'organismo
Come regolarsi con frutta e verdura a tavola? Sarebbe importante consumare le famose 5 porzioni al giorno, preferendo gli ortaggi e i frutti di stagione poiché, con tutta probabilità, sono al sicuro da residui di pesticidi, responsabili anch'essi di accumulo di tossine nel corpo.
La frutta e la verdura svolgono, dunque, un ruolo fondamentale nel processo detox, e occorre prestare attenzione anche alle varietà consumate e ai loro colori. Sì, proprio ai colori!
Le tonalità della frutta e degli ortaggi, infatti, provengono dai fitocomposti di cui sono ricchi. Parliamo, dunque, di dieta dei colori.
Il verde, ad esempio, caratterizza vegetali come gli spinaci, i cavoli, le bietole, la catalogna e la lattuga, e indica la presenza di grandi quantità di clorofilla, dalle proprietà antiossidanti.
Giallo e arancione, che ritroviamo in mandarini, limoni, arance e carote, sono invece una fonte preziosa di betacarotene - un carotenoide che l’organismo sintetizza in vitamina A, essenziale per contrastare i radicali liberi.
Al viola e al rosso di melanzane, radicchio e barbabietole sono invece associati i flavonoidi, antocianine e licopene, essenziali per la riduzione dello stress ossidativo.
Non dimentichiamo le proteine nella dieta detox
All’abbondanza di acqua, di frutta e verdura occorre aggiungere le proteine provenienti da legumi e pesci di piccola taglia, quando parliamo di dieta detox.
Per il corretto smaltimento di tossine e sostanze di scarto, meglio scegliere legumi da mixare con alimenti a basso indice glicemico. Piccole porzioni di cereali integrali come quinoa, farro, orzo e teff sono perfetti per bilanciare correttamente i pasti. I fagioli, in particolare, sono una preziosa fonte di fitosteroli vegetali.
Questa è una scelta opportuna per integrare le proteine vegetali; non si devono dimenticare, però, anche le proteine animali. Pesci come alici e sardine (ricchi di Omega 3, acidi grassi polinsaturi) sono l’ideale per un fegato in buona salute. Inoltre, il pesce garantisce anche l’apporto di alcuni amminoacidi utilizzati dal fegato per la loro elevata azione antiossidante.
Attenzione ai condimenti
Dando spazio ad ortaggi, legumi e cereali, bisogna anche prestare attenzione ai condimenti utilizzati.
Meglio prediligere l’olio extravergine di oliva, fonte di vitamina E, polifenoli e acidi grassi, con proprietà antinfiammatorie. In aggiunta, si possono utilizzare anche erbe e spezie amiche del fegato: zenzero, origano, erba cipollina e timo sono tutte delle ottime scelte.
Anche la cipolla cruda è un ottimo ingrediente da aggiungere nelle insalate e nei piatti di verdure. Quella rossa, in particolare, è ricca di zolfo, allicina e quercetina, sostanze che promuovono la salute del fegato e contribuiscono all’eliminazione delle sostanze di scarto.
Un menu per depurare il fegato
Come orientarsi correttamente tra le molte informazioni?
Ecco un menu per depurare il fegato, che sia ideale per la salute.
- Colazione: Per il pasto più importante della giornata, come bevanda, si può optare per un tè verde detossinante, accompagnato da yogurt greco, a cui aggiungere mirtilli e mandorle.
- Pranzo: È bene non appesantirsi durante questo pasto. Un’insalata con: rucola, lattuga e radicchio, da mixare con quinoa, fagioli rossi e semi di lino è l’ideale, da condire, poi, con del semplice olio di oliva.
- Cena: Un'idea potrebbe essere alici con insalata di finocchi, arance e noci, e un po’ di olio extravergine di oliva.
- Spuntini e merende: uno snack salutare potrebbe essere una tisana a base di betulla e carciofo, da gustare con un frutto di stagione. A scelta, si potrà optare tra: arancia, mandarino, mela, pera o kiwi, e una manciata (circa 30 grammi) di frutta secca a guscio (come mandorle, noci, pistacchi o pinoli).
Infine, è bene menzionare anche uno degli alimenti con proprietà depurative a livello epatico: il carciofo. Si tratta di un ortaggio con notevoli qualità disintossicanti, anche grazie alla cinarina, la sostanza contenuta nelle foglie, in grado di stimolare la secrezione della bile, così come il drenaggio dei dotti epatici. Negli ultimi anni, la cinarina si è dimostrata efficace come supporto per trattare alcune patologie del fegato, per esempio, il fegato grasso (steatosi epatica).
L’assunzione di farmaci, in questo modo, non costituirà un peso ingestibile per il proprio fegato. In ogni caso, è fondamentale assumerli sempre secondo le prescrizioni del medico curante.