Non è insolito aver sentito dire che le uova aumentano il rischio cardiovascolare. Ma cosa c'è da sapere effettivamente?
Cosa ci dicono le ricerche? Facciamo chiarezza.
No! Uova, colesterolo e rischio cardiovascolare non sono collegati
Una ricerca guidata dal dr. Nick Fuller dell’University’s Boden Institute of Obesity, Nutrition, Exercise and Eating Disorders presso il Charles Perkins Centre, il cui team ha collaborato con l’University of Sydney’s Sydney Medical School e il Royal Prince Alfred Hospital ha provato a chiarire i contrastanti consigli dietetici per ciò che riguarda il consumo di uova.
La conclusione? Mangiare fino a dodici uova a settimana per un anno non aumenta i fattori di rischio cardiovascolari, persino negli individui con pre-diabete o con diabete di tipo 2. Lo studio, pubblicato dall’American Journal of Clinical Nutrition, ne riprende uno precedente, che aveva già evidenziato risultati analoghi in un arco di tempo pari a tre mesi.
La ricerca, durata un anno, per semplicità, può essere suddivisa in 3 step:
- Nel trial iniziale, i partecipanti cercavano di mantenere il loro peso mentre seguivano una dieta ad alto contenuto di uova (dodici uova a settimana) o a basso contenuto di uova (meno di due uova a settimana). Nessuna differenza dei marcatori di rischio cardiovascolare sono stati identificati alla fine dei tre mesi iniziali.
- Gli stessi partecipanti hanno poi iniziato a seguire una dieta dimagrante per altri tre mesi, continuando a seguire sempre il medesimo consumo di uova (alto o basso).
- I partecipanti sono quindi stati affiancati dai ricercatori negli ultimi sei mesi, continuando sempre lo stesso apporto settimanale di uova (alto o basso).
Durante queste fasi è stata valutata in parallelo l’analisi di un’ampia gamma di fattori di rischio cardiovascolari, tra cui:
- Colesterolo
- Glicemia
- Pressione sanguigna
Tirando le somme, entrambi i gruppi non hanno presentato cambiamenti nei marcatori di rischio cardiovascolare e hanno raggiunto la medesima perdita di peso. Ciò è avvenuto indipendentemente dal loro livello di consumo di uova e durante tutte le fasi. Insomma, non è stata rilevata nessuna differenza significativa tra i diversi gruppi.
«Nonostante i consigli dati alle persone con pre-diabete o diabete di tipo 2 riguardo al numero di uova da consumare, la nostra ricerca indica che questi individui non devono limitare il consumo di uova se abbinato ad una dieta sana» – ha dichiarato il dr. Nick Fuller.
Ma cosa si intende, in questo caso, con dieta sana? Possiamo sostenere che sia quella che mira a sostituire i grassi saturi (come il burro) con grassi monoinsaturi e polinsaturi (come l’avocado e l’olio d’oliva).
Diabete: lo studio dà il via libera alle uova?
Tirando le somme, la ricerca ha davvero dei tratti rivoluzionari. Questo studio mostra infatti come il consumo di uova abbia uno scarso effetto sui livelli di colesterolo nel sangue. Non solo. Sono emersi anche i potenziali benefici delle uova nella salute delle persone con pre-diabete o diabete di tipo 2, nonché per la popolazione generale.
Le uova sono infatti fonte di proteine e di micronutrienti che sono spesso di supporto in una serie di fattori, sia per quanto riguarda la salute che per la dieta. Un esempio? Aiutano a regolare l’assunzione di grassi e carboidrati e favoriscono la salute di occhi, cuore e vasi sanguigni, oltre che gravidanze sane.
«È interessante notare che consumando sia molte o poche uova ma seguendo una dieta, il peso perso dai due gruppi è equivalente – hanno dichiarato gli autori dello studio – Non solo: la perdita di peso è continuata anche dopo i tre mesi iniziali di calo».
In ogni caso, è sempre opportuno il consulto del proprio medico.