Quante volte avrete sentito parlare di tossinfezioni alimentari? Sull’argomento c’è molta confusione, e le tossinfezioni o intossicazioni alimentari, dovute a batteri e microrganismi presenti negli alimenti, vengono troppo spesso scambiate per semplice intolleranze.
Quindi, attenzione a non confonderle! Un'intolleranza alimentare rappresenta una reazione avversa dell'organismo verso un cibo indipendente, a differenza delle allergie alimentari, dalla anomala attivazione degli anticorpi del sistema immunitario. Inoltre, è meno severa, si presenta in modo graduale, in funzione della quantità di alimento ingerita.
Altra cosa ancora sono le allergie alimentari: si manifesta una reazione esagerata e violenta del sistema immunitario verso sostanze, dette antigeni.
Mentre, di solito, si impara a conoscere le proprie intolleranze ed allergie, andando ad evitare tutti quei cibi che ne sono i responsabili, le tossinfezioni alimentari sono molto più subdole: come capire, infatti, dove è annidato un tal patogeno?
Prevederlo è pressoché impossibile. Ma è bene osservare alcune regole igieniche per ridurre al minimo il rischio di contrarre una tossinfezione.
Dunque, come evitare una tossinfezione alimentare? Eccolo spiegato.
Come si contrae una tossinfezione alimentare
Sono due i modi di contagio delle intossicazioni alimentari alimentari:
- Mediante l’ingestione di alimenti contaminati da patogeni quali batteri, virus e parassiti, responsabili delle malattie alimentari
- Mediante l’ingestione di tossine prodotte dagli stessi patogeni sempre attraverso il cibo (tossine che causano il malessere anche se il batterio o virus non è più presente nell’alimento): in questo caso si parla di tossinfezione.
Ingerendo il cibo contaminato da microrganismi o da tossine, il corpo lo fa penetrare al suo interno, con sintomi legati all’apparato digerente.
Come si sviluppano i batteri o i virus nel cibo
Il rischio che il cibo possa essere contaminato è sempre presente: può accadere presso l’azienda d’origine del prodotto, in fase di lavorazione, di distribuzione, di preparazione e, infine, sulla nostra tavola. Scopriamo nel dettaglio come avviene la contaminazione del cibo. In particolare:
Presso l’azienda produttrice:
- Attraverso i mangimi degli animali – Possono essere contaminati da patogeni tra cui la salmonella, trasmissibile anche all’uomo attraverso l’alimentazione.
- Mediante parassiti – Possono infestare gli animali da cui derivano gli alimenti di cui poi ci si nutre.
- Con l’assunzione di latte contaminato – Magari da feci animali o con polveri dell’ambiente circostante.
- Tramite contaminazione di pelle e/o pelo degli animali – A loro volta infettati da feci e dall’ambiente in cui essi vivono.
- Con il consumo di uova e ortaggi contaminati – Rispettivamente da salmonella (che può aver contaminato le uova attraverso il sistema ovarico delle galline) e da acqua infetta (contaminata da feci, ad esempio) con cui gli ortaggi possono esser stati irrigati o lavati.
Durante la fase di macellazione:
- Con carne che subisce contaminazione – Ciò avviene mediante il contatto tra carne e materiale intestinale o con la pelle degli animali.
- In fasi successive della lavorazione – Ciò può avvenire in molti modi: mediante la manipolazione del cibo da parte degli operatori sia con mani che con strumentazione; mediante contatto con superfici precedentemente contaminate da microrganismi presenti in altri prodotti crudi; tramite una disattenta conservazione del cibo (è il caso di un’alterata catena del freddo, che permette lo sviluppo di patogeni tossici per l’uomo).
In cucina:
- Con manipolazione del cibo – I microrganismi possono trasferirsi tra i vari alimenti con manipolazione del cibo attraverso mani non lavate o con strumentazione infetta.
- Con contatto di cibi crudi – Anche un cibo cotto ad alte temperature (in genere i patogeni muoiono al di sopra dei 60-70°C) può contaminarsi col contatto di cibi crudi infetti.
Come riconoscere una malattia alimentare
Le malattie alimentari hanno sintomi principalmente a carico dell’apparato gastrointestinale, così come lo sono i sintomi delle intossicazioni alimentari. In tutti questi casi, dunque, parliamo di sintomi da cibo avariato (sia dunque esso il caso di cibi contenenti patogeni, sia quando gli alimenti contengono le tossine dei patogeni). Tra i principali effetti vi sono:
- Diarrea
- Vomito
- Nausea
- Dolori addominali
Più raramente, possono verificarsi febbre e brividi. Nel caso in cui si contraggano batteri e virus più rari e infestanti, possono esservi ulteriori complicazioni. Se i sintomi non migliorano nel giro di uno o due giorni, il tempo medio di decorrenza per le malattie di origine alimentari, si consiglia di consultare il proprio medico.
Contaminazioni alimentari e principali malattie trasmesse dagli alimenti
Ecco i principali agenti delle che si rischia di contrarre con del cibo avariato:
- Campylobacter – Reperibile soprattutto in pollame poco cotto, ostriche, latte non pastorizzato.
- Salmonella – Tra i batteri di origine alimentare più diffusi, si trova in particolare in molluschi, pollame, uova, latticini e verdure.
- Escherichia coli – Tra gli alimenti contaminati più frequenti vi sono: carne cruda o poco cotta, latte non pastorizzato e altri latticini preparati con latte non pastorizzato, frutta e verdura.
- Calicivirus – Più facilmente trasmessi da chi maneggia il cibo (contatto da persona).
- Altri batteri – Meno frequentemente si può contrarre il batterio Shigella (insalata, verdura, carne, pesce, crostacei, molluschi); il Listeria (verdura, carne, formaggi), lo Yersinia (carni crude o poco cotte, latticini, uova, prodotti ittici, verdura), l’epatite A o E (acqua contaminata, militi, frutta e verdura lavate con acqua contaminata).
Tra i casi di tossinfezione alimentare o intossicazione alimentari, invece, i responsabili sono:
- Staphylococcus aureus – La tossinfezione si contrae principalmente tramite: piatti pronti, gastronomia, dolci o mal conservati / mal refrigerati.
- Bacillus Cereus – Attenzione a cereali, verdura, pasticceria, zuppe, salse e altri alimenti ricchi d’amido.
- Clostridium botulinum – La sua tossina può provocare la morte entro le 36 ore. Si trova in conserve con basso grado di acidità, prodotti sott’olio o sottovuoto non sterilizzati.
Come ridurre il rischio di contrarre una malattia di origine alimentare
Per ridurre al minimo il rischio di sviluppare una malattia alimentare, il consiglio è sempre quello di lavare bene i cibi da consumare a crudo (frutta e verdura, principalmente) e di cuocere preferibilmente tutto il resto.
Controllate sempre origine e provenienza dei prodotti consumati e, se vi trovate all’estero, cercate di evitare prodotti crudi o preparati con acqua non sicura (gelati, granite, ecc.).
Così facendo, ridurrete al minimo le possibilità di contrarre una tossinfezione e di incorrere in un’intossicazione alimentare!