Conoscete l’intolleranza al lattosio?
Si tratta di una condizione piuttosto comune, che colpisce più persone di quante si possa pensare. Ma non sempre è facile accorgersi di soffrirne, quindi come si fa a capire se si è intolleranti al lattosio?
Scopriamone di più.
Cos’è l'intolleranza al lattosio? Come si riconosce?
L’intolleranza al lattosio è una condizione in cui il consumo di latte e latticini provoca una reazione non allergica che si manifesta, come spiegato anche dalla dottoressa Valentina Fanelli, allergologa, con “disturbi gastroenterici, quali: gonfiore addominale, diarrea, difficoltà digestive, nausea”.
La causa dell'intolleranza al lattosio è da ricercarsi nella carenza di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio nei due zuccheri semplici che lo costituiscono (galattosio e glucosio), che vengono poi assorbiti dal tratto gastrointestinale. Il galattosio è essenziale per la formazione delle strutture nervose nel bambino, mentre il glucosio rappresenta il substrato energetico primario dell’organismo.
In alcuni e rari casi, l’intolleranza al lattosio può essere dovuta non tanto alla carenza di lattasi, quanto alla deficienza degli enzimi proteolitici, necessari alla digestione delle proteine del latte.
Bisogna inoltre precisare che non tutte le persone che hanno una carenza di lattasi sviluppano sintomi evidenti, e che solo quelli che li manifestano vengono definiti intolleranti al lattosio. Questo tipo di intolleranza è molto comune nell’adulto: nell’Europa centrale il 30% delle persone adulte è affetto da carenza di lattasi, nell’Europa del sud si sfiora il 70%, mentre i nord-europei hanno una prevalenza più bassa (circa il 5%).
Perché si diventa intolleranti al lattosio?
Per entrare più nel dettaglio, il lattosio è un disaccaride presente unicamente nel latte dei mammiferi, è idrolizzato nei monosaccaridi (glucosio e galattosio) dall’enzima lattasi (beta-D-galattosidasi). Il lattosio è in grado di aumentare l’assorbimento di diversi minerali, tra i quali calcio, magnesio e zinco.
Tra le principali cause di intolleranza al lattosio si possono riscontrare:
- una mancanza fin dalla nascita dell’enzima lattasi, con la condizione che emerge quando il neonato assume latte per la prima volta e perciò dovrà essere nutrito con formule senza lattosio;
- l’intolleranza al lattosio si manifesta nell’età prescolare-scolare, quando l’attività dell’enzima lattasi si riduce progressivamente, fino a scomparire, a volte del tutto, in età adulta.
- l'intolleranza si manifesta a causa di diarrea acuta infettiva.
Quali sono i sintomi dell'intolleranza al lattosio?
I sintomi più comuni dell’intolleranza al lattosio si verificano a livello gastrointestinale.
Tali sintomi compaiono di norma da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di latte o, più in generale, di cibi che contengono significative quantità di lattosio. L’intolleranza provoca dolori e crampi addominali, sensazione di gonfiore e tensione a livello intestinale, aumentata peristalsi con borborigmi, flatulenza, meteorismo, scariche diarroiche con feci poltacee, acquose ed acide.
L’intensità dei sintomi può variare a seconda della sensibilità individuale e della quantità di lattosio ingerita; ad esempio, se il soggetto ha consumato alimenti contenenti lattosio assieme a cibi ricchi di carboidrati, che velocizzano la fase di svuotamento gastrico, è possibile che le manifestazioni sintomatologiche siano più intense. Al contrario, se insieme al lattosio sono stati ingeriti cibi più ricchi di proteine o lipidi, è probabile che la sintomatologia sia di minor intensità e in alcuni casi addirittura assente.
Nel caso in cui un soggetto sospetti di essere intollerante al lattosio è opportuno recarsi dal medico che prescriverà innanzitutto un’astensione totale dagli alimenti scatenanti per un paio di settimane. Al termine del periodo di astensione, si può procedere alla diagnosi della condizione di intolleranza mediante due semplici test:
- Test del respiro all’idrogeno (Breath Hydrogen Test): durante questo test, si invita il paziente ad ingerire una bevanda a base di lattosio, dopodiché viene effettuato un esame del respiro per rilevare il livello di idrogeno, il quale, se alto nelle ore successive all’assunzione risulta alto, può indicare proprio la cattiva digestione del lattosio.
- Test di tolleranza al lattosio: si tratta di semplici analisi del sangue a più fasi. Il primo prelievo viene effettuato con il paziente a digiuno, per misurare la quantità di zuccheri a livello ematico. Successivamente, si fa assumere al paziente una bevanda ricca di lattosio e, dopo alcune ore, si procede ad un altro prelievo di sangue. Se il livello di glucosio è rimasto invariato, significa che la persona non ha digerito il lattosio e che, quindi, è intollerante. In caso contrario, infatti, si sarebbe rilevato un aumento della glicemia provocata proprio dalla digestione del lattosio.
Cosa si può mangiare con l'intolleranza al lattosio
In caso di intolleranza al lattosio, l’unico trattamento attualmente perseguibile prevede l’eliminazione, o per lo meno la riduzione, del lattosio dalla dieta.
Il lattosio non sempre deve essere completamente eliminato poiché per ogni individuo esiste un valore soglia, al di sopra del quale compare la sintomatologia tipica dell’intolleranza. Bisogna, inoltre, tenere presente che quando viene a mancare l’assunzione del latte non solo non si sta assumendo l’enzima lattasi, ma nemmeno tutto ciò che il latte contiene (quindi calcio e alcuni tipi di proteine). Per questo motivo, un soggetto intollerante al lattosio, che è costretto a seguire una dieta priva di questo zucchero, può andare incontro a problemi legati principalmente alle ossa, che diventano più fragili e facilmente soggette a frattura.
Vediamo quali alimenti possono essere consumati da un soggetto intollerante al lattosio:
- cereali, semole, farine e pappe senza latte, pane bianco, semi-bianco e integrale senza latte tra gli ingredienti;
- pasta, riso, patate e legumi secchi;
- marmellata (fatta in casa), miele;
- yogurt ad alta digeribilità o HD, latte delattosato o latte HD, formaggi a pasta dura e extra dura, latte di: soia, riso, cocco;
- tutti i tipi di carne e pesce non trasformati e salumi indicanti la dicitura ‘”senza lattosio”;
- olio di oliva, arachidi, mais, soia, girasole;
- acqua, bevande alcoliche (come vino, birra cocktail senza succo di frutta).
Mentre sono da evitare i seguenti alimenti:
- farine contenenti latte; cereali contenenti latte in polvere, alcuni tipi di pasta (come gnocchi, ravioli)
- merendine, biscotti, caramelle;
- latte vaccino, burro, formaggi freschi, besciamella;
- bibite contenenti latte e succhi di frutta contenenti lattosio, caffè istantaneo, bevande analcoliche in polvere.
Inoltre, per chi è intollerante è necessario evitare di assumere farmaci che riportano fra gli eccipienti il lattosio. In ogni caso, è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico.