Tumore al seno: la pillola anticoncezionale aumenta il rischio di contrarlo?

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 06 Ottobre, 2016

Tumore al seno: i rischi della pillola anticoncezionale

Secondo uno studio recente, da poco pubblicato sulla rivista Cancer Research, anche gli anticoncezionali orali potrebbero essere cancerogeni. Ad essere sotto accusa sono principalmente quelli a elevate dosi di etinodiolo diacetato o con alti dosaggi di norethindrone.

Le pillole a basso dosaggio di estrogeni e di altre tipologie sembrano non comportare particolari rischi, o comunque il loro impiego non può essere messo in stretta correlazione con l’insorgenza di cancro al seno o altri tipi di cancro. Vediamo nel dettaglio perché le pillole ad alto dosaggio sono rischiose e come si differenziano.

Pillola anticoncezionale: come agisce sull’organismo?

La pillola contraccettiva è considerata uno dei metodi anticoncezionali più diffusi e più sicuri. Viene particolarmente consigliata alle donne coinvolte in una relazione stabile e a coloro che soffrono di dismenorrea, ma anche di acne e irsutismo.

Ma come funziona la pillola? La pillola contraccettiva contiene due tipi di ormoni sessuali femminili: l’estrogeno e il progesterone. L’assunzione costante di tali ormoni, per mezzo della somministrazione della pillola, altera i meccanismi di autoregolazione delle ovaie e provoca la sospensione della produzione di ovuli, quindi dell’ovulazione, per tutto il periodo di assunzione del farmaco.

La mini-pillola è un tipo di contraccettivo ormonale che consiste nella somministrazione di un solo ormone, ossia il progesterone, ideale per le donne che hanno superato i 35 anni di età, sono i fase di allattamento o che non possono assumere estrogeni.

Le diverse tipologie di pillola anticoncezionale

La pillola anticoncezionale può variare non solo per modalità di somministrazione, ma anche per il dosaggio. Oggi, in commercio, sono disponibili una vasta quantità di pillole, con nomi, tempi di assunzione, principi attivi e dosaggi differenti.

È quindi di fondamentale importanza scegliere la pillola ideale con molta attenzione, perché l’impatto che un farmaco può avere sul corpo differisce da persona a persona.

Alcune delle pillole disponibili sul mercato sono:

  • Yasmin: di ultima generazione, che associa all’estrogeno un progestinico totalmente nuovo, il drospirenone;
  • Klaira: unica pillola a contenere gli stessi ormoni prodotti naturalmente dal corpo femminile;
  • Cerazette: mini-pillola a basso dosaggio, con assenza di estrogeno;
  • Mercilon: dosaggio molto leggero;
  • Fedra: di utilizzo molto comune, ritenuta affidabile ed efficace, a base di etinilestradiolo e gestodene;
  • Femodene: una delle più utilizzate in Europa;
  • Diane: generalmente prescritta per risolvere problemi di acne e irsutismo;
  • Microgynon: ad alta efficacia contraccettiva, è prescritta per il trattamento dell’endometriosi o in caso di dismenorrea, ciclo abbondante o irregolare;
  • Cilest: conferisce una protezione completa già dal primo giorno di assunzione;
  • cerotto Evra: più comodo rispetto alla pillola, la confezione permette due mesi di protezione;
  • Nuvaring: anello vaginale da inserire una volta al mese, non richiede di nessun accorgimento nelle 3 settimane successive all’inserimento, perché è a rilascio graduale.

Qual è il rischio di tumore, se si prende la pillola anticoncezionale?

La correlazione tra pillola anticoncezionale e tumore non è una novità nel campo della ricerca medica, perché alcune precedenti indagini, condotte nel 1996, avevano già riscontrato che gli ormoni presenti negli anticoncezionali orali potessero favorire l’insorgenza precoce di carcinomi mammari. Tuttavia, questi studi riguardano degli anticontraccettivi che al giorno d’oggi non si utilizzano più e che sono stati ampiamente sostituiti da altri ormoni di ultima generazione.

Ecco perché gli studiosi del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, a Washington, hanno deciso di analizzare i dati provenienti da un database elettronico dell’assistenza sanitaria statunitense, appartenente al Group Health Cooperative.

Grazie alle informazioni contenute nel database, come prescrizioni, tempo di somministrazione e dosaggi, i ricercatori hanno analizzato le cartelle cliniche di più di ventimila donne sane di età compresa tra 20 e 49 anni e più di mille donne della stessa età con carcinoma mammario.

Secondo i risultati ottenuti, le donne che assumevano la pillola o che avevano preso di recente la pillola avevano il 50% in più delle probabilità di sviluppare un tumore al seno rispetto a chi non l’avesse mai utilizzata.

La dottoressa che ha guidato il team di scienziati, Elizabeth F. Beaber, ha affermato: “Nel nostro studio i contraccettivi orali associati a un maggiore pericolo di contrarre il tumore al seno sono quelli che contengono un’alta dose di estrogeni o di etinodiolo diacetato (un progestinico sintetico), più certi tipi di dosaggi trifasici con 0.75 microgrammi di norethindrone. Mentre altre tipologie, comprese quelle con basso livello di estrogeni, non sembrano comportare rischi elevati”.

Andando più nello specifico:

  • le pillole con una quantità di estrogeni tra 50 e 80 microgrammi aumentano il rischio di carcinoma del 2,7;
  • le pillole a base di etinodiolo diacetato lo aumentano di 2,6;
  • le pillole a base di dosaggi trifasici, con 0,75 microgrammi di norethindrone, triplicherebbero l’insorgenza.

È bene specificare che i sistemi ad alto dosaggio sono poco utilizzati e che la pillola ha un potente effetto protettivo nei confronti del tumore dell’ovaio e dell’endometrio.

In quali casi è meglio evitare l’assunzione della pillola?

Ci sono dei casi, tuttavia, in cui l’utilizzo della pillola contraccettiva è decisamente sconsigliata. Infatti, se ne sconsiglia l’assunzione:

  • se si ha più di 35 e si fuma
  • se si è affetti da pressione alta
  • se si ha una storia di trombosi, patologie cardiache e si è in stato di obesità
  • se si ha una storia di tumore al seno
  • se si è in fase di allattamento, è comunque possibile assumere la mini-pillola

Quali sono gli effetti collaterali della pillola?

Le controindicazioni della pillola possono essere diverse e variare da persona a persona, in base alla reazione dell’organismo agli ormoni. Gli effetti collaterali più comuni possono essere:

  • mal di testa
  • indolenzimento al seno
  • nausea
  • leggero aumento o perdita di peso

Quando le controindicazioni non scompaiono con il passare delle settimane è sempre bene rivolgersi al proprio medico curante, perché potrebbe essere necessario cambiare tipologia di pillola o dosaggio.

Il consiglio generale è sempre quello di rivolgersi ad uno specialista o al proprio medico curante per determinare il corretto dosaggio degli anticontraccettivi ormonali. Inoltre è sempre bene adottare uno stile di vita corretto per la prevenzione del tumore al seno, ed eseguire annualmente mammografia, visita senologica e ginecologica.

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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