Il tumore ai polmoni è uno dei tipi di cancro più diffusi con un’incidenza molto alta. In Italia, secondo le cifre riportate dall’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), vi sono ogni anno più di 350mila diagnosi di tumore (esclusi i tumori alla pelle che hanno una classificazione a parte); nell’11% dei casi si tratta di un cancro ai polmoni.
Ecco perché è così importante saper riconoscere i primi sintomi.
Quando i sintomi del tumore ai polmoni sono silenti
È difficile diagnosticare un tumore ai polmoni nelle prime fasi di crescita, in quanto di solito i sintomi si manifestano a uno stadio avanzato della malattia. Nel 60% dei casi, la diagnosi di cancro polmonare è tardiva, a causa dell’assenza completa di una sintomatologia precisa o perché i segni si possono spesso confondere con quelli di altre patologie, come polmoniti o bronchiti.
Il 25% dei pazienti, circa, non presenta alcun sintomo, quindi il cancro non può essere identificato fino a quando non si eseguono una radiografia del torace o una scansione TC, che permettono di mettere in evidenza la massa tumorale.
Con lo sviluppo e la crescita del carcinoma (grave forma di tumore ai polmoni), iniziano a comparire i primi segni correlati al cancro. La crescita tumorale e l’invasione dei tessuti polmonari possono interferire con la respirazione, portando a sintomi, quali:
- tosse, secca o con catarro, compare nel 70% dei casi;
- emottisi (tosse con sangue), può essere saltuaria e quindi confusa con altre patologie, come tubercolosi, bronchite cronica, stenosi della valvola mitralica del cuore, bronchiettasie (dilatazioni anomale dei bronchioli) o infarto polmonare;
- febbre, come conseguenza (quasi sempre) a una polmonite post-ostruttiva;
- difficoltà a respirare, respiro corto o sibilante, con conseguente senso di oppressione e soffocamento nel paziente;
- dolore al petto o al torace persistente, che peggiora durante la respirazione;
- infezioni respiratorie ricorrenti, la cui guarigione risulta lenta e difficoltosa.
Vi sono, inoltre, sintomi non strettamente correlati al carcinoma polmonare, che compaiono quando le cellule tumorali invadono anche altri tessuti, creando metastasi. Tra questi:
- raucedine, ovvero l’alterazione della voce;
- disfonia, che provoca voce rauca o bitonale;
- disfagia, cioè la difficoltà a deglutire;
- gonfiore del viso o del collo;
- dolore e debolezza a spalle, braccia e mani.
Bisogna fare attenzione anche ai sintomi aspecifici, come mal di testa, emorragie, dolore osseo, debolezza generale e trombi.
Novità dall’Italia: test del sangue per una diagnosi precoce del tumore polmonare
Un distaccamento accademico del dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno ha messo a punto un nuovo test del sangue in grado di diagnosticare precocemente il tumore ai polmoni.
La scoperta è stata presentata al congresso della European Respiratory Society, tenutosi a Milano durante il mese di settembre 2017.
Come spiegano i ricercatori, il test si basa sull’individuazione di una proteina, appartenente al gruppo delle caspasi, che è possibile rilevare in alte quantità nel sangue dei pazienti affetti da un tumore ai polmoni a qualunque stadio. L’alto livello di caspasi si verifica esclusivamente in presenza di un carcinoma polmonare, ciò determina la specificità assoluta di questo test, inutilizzabile con altri tipi di tumore.
Il nuovo esame, non appena a disposizione, potrà essere prescritto non solo dagli specialisti ma anche dal medico di medicina generale, rappresentando un enorme passo avanti della diagnosi di cancro ai polmoni, in quanto in grado di individuare la presenza di cellule neoplastiche ai primi stadi del tumore, quando i sintomi ancora non si manifestano. Questo consentirebbe ai soggetti più a rischio, come i fumatori, di tenere monitorata la propria condizione di salute.
Riuscire a intervenire precocemente, quando il tumore è ancora al primo stadio, è fondamentale per la cura del paziente e aumenta notevolmente il successo delle terapie. Una diagnosi precoce più concretamente salvare la vita al paziente.
Carcinoma polmonare: aumenta l’incidenza sulle donne
AIOM (Associazione italiana di Oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana Registri Tumori) e Fondazione AIOM hanno recentemente pubblicato un elenco di statistiche riferite all’incidenza di tumori in Italia.
Nonostante il cancro al seno resti al primo posto tra le donne con 51 mila diagnosi, la diffusione del tumore ai polmoni ha avuto un incremento del 49% in dieci anni. Questo dato, oltre a essere preoccupante, è direttamente associato all’aumento del consumo di sigarette nel sesso femminile.
Il cancro continua a rappresentare la seconda causa di morte in Italia e il più letale è proprio il tumore ai polmoni. Per questo la prevenzione è fondamentale, soprattutto nei soggetti più a rischio. Se siete fumatori o lavorate a contatto con agenti chimici cancerogeni, tenete sempre monitorata la condizione di salute dei vostri polmoni.