Sei milioni di italiani soffrono di patologie legate a disfunzioni della tiroide. Negli ultimi vent’anni, i casi di tumore hanno segnato un +200% e le malattie autoimmuni sono triplicate. I disturbi tiroidei riguardano, infatti, un decimo degli italiani e sembrano destinati ad aumentare ancora.
Ma quanti sanno a cosa serve la tiroide?
La tiroide regola il metabolismo e le sue principali funzioni. Questa ghiandola endocrina è situata sul collo e serve a secernere l'ormone tiroideo, e cioè l’ormone che regola i processi metabolici, il battito del cuore, il tono dei vasi sanguigni, i livelli di colesterolo, il peso corporeo, la forza muscolare, il benessere di pelle e capelli, la vista, il ritmo delle mestruazioni, lo stato mentale. Basta una lieve disfunzione, e a soffrirne è tutto l’organismo.
Quali possono essere le cause che provocano una disfunzione della tiroide?
La tiroide, per funzionare bene, ha bisogno di iodio. La carenza di iodio può generare disfunzioni. Inoltre, i problemi tiroidei si fanno più probabili con l’aumentare dell’età: il picco è intorno ai 55-64 anni, per poi decrescere. Le donne ne soffrono più degli uomini e in media una donna su otto sviluppa un disturbo di questo tipo nel corso della vita. Durante la gravidanza, infatti, la tiroide della mamma deve raddoppiare la produzione dell’ormone tiroideo. Gli ormoni tiroidei governano non solo il metabolismo, ma anche lo sviluppo del sistema nervoso. E dal momento che un feto, fino alla 12esima settimana, è privo di una tiroide sua, è quella della mamma a dover lavorare per due. Per questo si consiglia alle madri di assumere iodio durante la gestazione: per evitare loro disturbi futuri, e per garantire lo sviluppo armonico dei figli.
Quali sono le disfunzioni tiroidee?
Quando la tiroide non funziona, lo può fare per difetto (ipotiroidismo) o per eccesso (ipertiroidismo). L’ipotiroidismo è spesso non diagnosticato, a causa di una sintomatologia aspecifica e genericamente riconnessa al malessere. Più complicata la gestione dell’ipertiroidismo, che invece può provocare tachicardia, tremori, dimagrimento anche marcato – e ancora diarrea, aumento della sudorazione, intolleranza al caldo, ansia, nervosismo, insonnia. Anche il morbo di Basedow è una forma di ipertiroidismo, ma più rara. Il gozzo e i noduli alla tiroide sono un altro tipico disturbo, di genere benigno.
Fare prevenzione si può?
«La parola d'ordine è prevenzione» spiega Francesco Trimarchi, presidente della Società italiana di Endocrinologia. Per questo è importante fare divulgazione. Le malattie tiroidee, se diagnosticate nella fase iniziale, possono essere trattate con successo: la profilassi iodica costa 1 euro e la spesa sanitaria per diagnosi e cura di malattie prevenibili non supera i 6 euro.
Nel caso in cui si dovessero riscontrare particolari disturbi da indurre il paziente a sospettare che si possa trattare di anomalie della tiroide, è bene rivolgersi subito ad uno specialista di fiducia.