Un sondaggio allarmante rivela che negli Stati Uniti 1 americano su 11 ha avuto problemi di salute dopo aver seguito consigli trovati su TikTok.
Questo dato evidenzia il pericolo crescente della disinformazione sanitaria che dilaga sui social media e solleva, inoltre, la questione della responsabilità delle piattaforme e dei content creator che diffondono tali contenuti.
Vediamo di seguito un approfondimento.
TikTok: una cassa di risonanza per messaggi di ogni tipo
In un articolo di Healthline sono state raccolte le testimonianze di alcuni professionisti sanitari che hanno vissuto in prima persona la scarsa attendibilità di molte informazioni di carattere medico presenti su TikTok.
Katrine Wallace, epidemiologa e assistente professoressa all'Università dell'Illinois Chicago, ha vissuto in prima persona l'impatto di questo fenomeno.
Nel 2020, preoccupata dall'ondata di disinformazione sul COVID-19 che circolava online, ha deciso di utilizzare i social media per fare chiarezza, creando e video educativi su TikTok e Instagram, condividendo così informazioni provenienti da fonti autorevoli.
L'iniziativa di Wallace ha avuto un successo inaspettato: i suoi account sono cresciuti rapidamente, raggiungendo oggi oltre 280.000 follower su TikTok e quasi 90.000 su Instagram.
La sua esperienza, sebbene in questo caso abbia offerto un servizio utile alla comunità, dimostra quanto sia facile per le persone incappare in informazioni errate sulla salute sui social media, con conseguenze potenzialmente gravi.
Wallace sottolinea la pericolosità di queste informazioni, spesso diffuse da individui che hanno come scopo il profitto personale piuttosto che il benessere degli altri; per questa ragione indirizza i suoi follower verso fonti di informazione affidabili, come il dipartimento di sanità pubblica.
È fondamentale essere consapevoli dei rischi associati alla disinformazione online e fare riferimento esclusivamente a fonti sanitarie autorevoli per prendere decisioni informate sulla propria salute.
Allo stesso tempo, è necessario che le piattaforme social e gli specialisti e/o creator di contenuti online si assumano la propria responsabilità nel contrastare la diffusione di informazioni errate e promuovere contenuti basati su evidenze scientifiche.
I rischi di seguire consigli di salute su TikTok
Tra i casi più gravi, viene riportato quello di un paziente dell'oculista Aaron B. Zimmerman ha subito danni permanenti alla retina dopo aver fissato il sole, seguendo un video di TikTok che ne promuoveva i presunti benefici.
Come sottolinea Gjergja a Healthline, coach e atleta professionista, il numero di like e follower non è un indicatore di affidabilità: molti creator online promuovono contenuti per guadagnare denaro, anche se sfalsi o dannosi.
Inoltre, gli algoritmi di TikTok tendono a favorire contenuti sensazionalistici, dal taglio complottista, che attirano più visualizzazioni rispetto a informazioni basate su fatti, e segnalare la disinformazione è spesso un'impresa inutile.
Non solo i commenti di denuncia vengono spesso sommersi da un flusso di messaggi di supporto all'influencer o al content creator da parte dei suoi fan, ma anche le piattaforme stesse spesso non intervengono per rimuovere i contenuti dannosi.
Le piattaforme, basandosi su linee guida a volte discutibili, non considerano tali contenuti come violazioni e li lasciano online, dove possono continuare a diffondersi e causare danni.
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Dietro a questa inerzia si nasconde un problema di natura economica: le piattaforme guadagnano grazie all'engagement degli utenti, indipendentemente dal fatto che le informazioni siano vere o false; più un contenuto è virale e genera interazioni, maggiori saranno i profitti per la piattaforma.
Inoltre, la legge che regolamenta la responsabilità online, la Sezione 230 del Communications Decency Act, approvata nel 1996, è considerata da molti inadeguata nell'era digitale.
Essa infatti solleva le piattaforme da ogni responsabilità sui contenuti pubblicati dagli utenti, permettendo loro di non assumersi alcun impegno nel contrasto alla disinformazione.
Come destreggiarsi tra le informazioni sanitarie sulle piattaforme social?
La diffusione di disinformazione sulla salute su TikTok, e sui social media in generale, rappresenta un problema serio con potenziali conseguenze negative per la salute degli utenti.
Come sottolineato dagli esperti, rendere legalmente responsabili i creatori di contenuti che diffondono informazioni errate è complesso. La linea tra intrattenimento e disinformazione può essere sottile e spesso i creatori di contenuti online si nascondono dietro la scusa del "solo per divertimento o per raccontare un aneddoto" per sfuggire alle responsabilità.
L'approccio più efficace contro la disinformazione, secondo gli esperti, è quello di contrastare le informazioni false con contenuti basati su prove scientifiche autorizzate da professionisti e organizzazioni autorevoli.
Ma come si può discernere tra le informazioni fondate e quelle potenzialmente dannose?
Ecco alcuni consigli utili:
- verificare le credenziali: dare priorità a profili gestiti da professionisti qualificati nel campo medico o del benessere. Un content creator che ha delle specializzazioni mediche certificate offre maggiore garanzia di affidabilità;
- scavare oltre la superficie: non bisogna limitarsi alle informazioni presenti nella biografia, ma leggere le recensioni di altri utenti, consultare il suo profilo LinkedIn per valutare la sua esperienza nel settore e controllare eventuali siti web per verificare le sue credenziali;
- valutare la qualità delle informazioni: prediligere contenuti basati su dati scientifici e che citino fonti autorevoli. Un vero esperto dovrebbe essere in grado di supportare le sue affermazioni con prove concrete;
- consultare sempre un medico: anche se un content creator sembra affidabile, non bisogna basare le proprie decisioni mediche esclusivamente su consigli online. In caso di dubbi o problemi di salute, è raccomandato consultare sempre un medico qualificato per ricevere diagnosi e trattamento personalizzati.