Un test per valutare il rischio di morte

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 10 Giugno, 2015

Si può calcolare il rischio di morte? A quanto pare sì. A promuovere il test la prestigiosa rivista Lancet che analizza stile di vita e passato per valutare lo stato di salute di una persona.

Il test

Niente esami fisici o di laboratorio. La risposta la si trova in un semplicissimo questionario a punteggio, che valuta la probabilità di una precoce dipartita tra i soggetti di età compresa tra 40 e 70 anni. L’idea nasce da una ricerca del professor Erik Ingelsson e del dottor Andrea Ganna, del Karolinska Institutet (Svezia). Il questionario è online, sul sito Ubble, ed è articolato in 11 domande per le donne e 13 domande per gli uomini.

Ma cosa c’è alla base del test?

Il tutto è basato su una ricerca che ha esaminato i dati raccolti tra il 2006 e il 2010 su quasi mezzo milione di cittadini del Regno Unito; questi dati riportavano indicazioni sociodemografiche, di salute, di vita, mediche per un totale di 655 varianti da prendere in considerazione. L’obiettivo da subito è stato quello di raggiungere un livello di autovalutazione del rischio di morte entro i futuri 5 anni.

Obiettivo?

Consentire a medici e pazienti di agire prima che i rischi si concretizzino. Per rendere poi oggettivamente valido il risultato, la validazione del calcolo del punteggio è stata eseguita su 35.810 partecipanti in due centri in Scozia. “Non è ovviamente una predizione determinista“, affermano i ricercatori. “Ha una grado di incertezza, ma per chi ha rischio alto, si può correre ai ripari aumentando l’attività fisica, o smettendo di fumare e migliorando l’alimentazione“.

Il questionario

Come già detto le domande sono 13 per gli uomini e 11 per le donne e sono valide solo per adulti tra i 40 e i 70 anni. Età e genere sono le prime due domande. Quanti bambini si è partorito è la terza domanda per le donne, mentre per l’uomo è il numero di automobili in possesso, con quante persone si convive e quale la relazione di parentela. Di qui in poi interrogativi che riguardano lo stile di vita, le patologie che si anno, i livelli di stress, le disabilità. Insomma, tutto ciò che è necessario sapere per una previsione futura che di roseo ha molto poco.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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