Uno studio pubblicato sul Journal of Reproduction and Infertility da parte dell’Istituto iraniano Avicenna ha indagato i potenziali effetti del sildenafil citrato (il nome generico del Viagra) sulle donne in gravidanza durante il travaglio.
Vediamo, nel dettaglio, di cosa si tratta.
Cosa dice lo studio?
Questo importante polo di ricerca di Teheran si è interessato ai possibili effetti che il Viagra può avere durante le fasi finali della gravidanza: gli eventuali benefici sarebbero l’abbassamento del rischio di incorrere in cesarei d’urgenza e di sofferenza fetale.
Si tratta, però, di una ricerca relativamente piccola: è stato osservato un gruppo ristretto di donne in travaglio (208) con un’età media di 28 anni e, per il 57,7% dei casi, primipare.
A metà di queste volontarie sono state somministrate fino a tre dosi di Viagra e all’altra metà un placebo; all’interno del primo gruppo, solo 13 persone hanno avuto bisogno di un parto cesareo d’urgenza, nel secondo, invece, sono state 27.
Stando allo studio, però, vi sarebbe anche un’altra conseguenza interessante: l’utilizzo di sildenafil citrato ha generato un indice di Apgar più elevato nei bambini nati dalle madri che avevano ricevuto il farmaco, rispetto agli altri neonati.
Questo indicatore, pensato dall’anestesista Virginia Apgar negli anni 50, analizza le condizioni di salute del piccolo a uno e a cinque minuti dalla nascita e prende in considerazioni parametri vitali quali attività respiratoria, attività cardiaca, reattività agli stimoli, colorito cutaneo e tono muscolare.
Un punteggio da 7 a 10 a 5 minuti è considerato normale, tra 4 e 6 intermedio e tra 0 e 3 basso.
Il quadro generale
Evitare un taglio cesareo, soprattutto se si tratta di quello d’urgenza, vuol dire prevenire ed evitare le complicazioni legate ad un intervento chirurgico a tutti gli effetti alla madre e al neonato legate.
Il principio di fondo su cui si basa lo studio è molto semplice: così come il sildenafil citrato agisce sulla disfunzione erettile maschile – dilatando i vasi e aumentando il flusso sanguigno – lo stesso farebbe con le donne durante il travaglio, sostenendo quindi il flusso sanguigno uterino, assicurando al feto più ossigeno e abbattendo i rischi di sofferenza (la ragione principale del ricorso ai cesarei d’urgenza).
Nonostante queste evidenze, la strada per un impiego del Viagra all’interno delle sale parto è ancora lunga e a confermarlo sono gli autori dello studio stesso: “il nostro risultato ha mostrato che il Sildenafil è un intervento farmacologico efficace e sicuro per prevenire la sofferenza fetale e ridurre la necessità di TC d'urgenza durante il travaglio, tuttavia sono urgentemente necessari studi più ampi per convalidare ulteriormente questi risultati e stabilire il suo uso diffuso nella gestione del travaglio”.