Stop alle distrazioni: ecco come

Ludovica Cesaroni

Ultimo aggiornamento – 08 Luglio, 2016

Distrazioni

Sul posto di lavoro sembra ormai essere scoppiata ovunque un’epidemia di sopraffazione da informazioni. Ciò è dovuto sia dalla grande quantità di notizie da cui veniamo bombardati ogni giorno, sia dalle nuove tecnologie di cui siamo circondati, che ci forniscono un gran numero di distrazioni, difficili da gestire per le nostre capacità.

Il fatto è che non abbiamo compreso a fondo il danno di queste distrazioni: esse consumano la quantità limitata di attenzione quotidiana a nostra disposizione, e aumentano la difficoltà di concentrarsi in profondità sul lavoro. Uno studio dell’Università di Londra ha scoperto che l’essere sempre connessi impatta sul nostro QI almeno quanto perdere una notte di sonno o assumere della marijuana.

L’attenzione: una risorsa limitata

Ogni nostra azione richiede una determinata quantità di glucosio per essere svolta, e allo stesso tempo rende meno efficace ogni compito successivo: ciò è ancor più vero se si tratta di prestazioni che richiedono molta energia, come il controllo di sé o il processo decisionale. Le distrazioni, che sono ovunque, prendono facilmente il sopravvento, facendoci esaurire velocemente le energie giornaliere a nostra disposizione.

Rimuovere le tentazioni

Come possiamo evitare tutto ciò? Semplice: una volta compreso quanto è alto il livello di energia che perdiamo, sarà più facile non cadere nella trappola delle distrazioni che distolgono la nostra attenzione. Una delle tecniche più efficaci per gestire la distrazione è spegnere tutti i dispositivi di comunicazione durante qualsiasi lavoro che richieda un pensiero attivo.

Il cervello infatti, preferisce concentrarsi sulle cose che capitano attorno a noi, poiché richiede meno sforzi; in particolar modo, se si sta cercando di concentrarsi su un ragionamento sottile, è molto facile farsi distrarre alla prima occasione! Bloccare le distrazioni prima che queste possano coinvolgerci, dunque, è il primo e più importante passo per liberarsene. Le distrazioni non sono solo esterne però, ma provengono anche da dentro di noi.

Circondati dalle attività

Con l’arrivo dell’adolescenza si diventa più maturi e consapevoli dei propri pensieri interiori; a volte controllare la propria mente diventa complesso: la mente ama vagare, e uno dei motivi di questo vagabondaggio è che il sistema nervoso, essendo in continua elaborazione, riconfigura le migliaia di miliardi di connessioni presenti nel nostro cervello in ogni momento.

Alcuni studiosi hanno però rilevato cosa succede quando le persone sono distratte da pensieri interni mentre sono impegnate in compiti ardui. Ciò che avviene è un calo di prestazione tale da compromettere l’attenzione, indipendentemente dal lavoro svolto.

Allontanare le distrazioni

Viene naturale chiedersi come si possa rimanere concentrati: ciò dipende da quanto si è bravi a inibire le distrazioni che ci colpiscono mentre siamo impegnati in qualcosa. Per testare la nostra bravura di focalizzazione esiste il test “Stroop”: su un foglio troviamo parole stampate in colori diversi. La prova consiste nel leggere il colore del testo e non la parola stessa, mentre il nostro cervello ci porta istintivamente a fare il contrario, in quanto è più facile; si tratta quindi di inibire una risposta automatica della mente.

La propria capacità di usare questo ‘sistema frenante’ (VLPFC) è strettamente correlata alla capacità di focalizzare. Questa parte però è molto fragile ed è difficile da controllare, per cui funziona al meglio delle proprie potenzialità solo ogni tanto: spesso, può essere molto difficile non pensare a una distrazione intrusiva e fastidiosa, e rimanere concentrati può a volte sembrare addirittura impossibile.

Il tempismo è tutto

Se inibire le distrazioni è basilare per rimanere concentrati, occorre sapere che anche il tempismo può fare la differenza: una volta iniziata una determinata azione, il ciclo energetico che ne consegue rende più difficile fermare l’azione stessa (ad esempio, una volta aperta la casella di posta elettronica, saremo anche spinti a leggere tutte le comunicazioni ricevute e non ancora visionate).

Dunque, per evitare di distrarsi è utile abituarsi a correggere i propri comportamenti errati al più presto, prima che essi prendano il sopravvento. Un altro suggerimento è quello di concentrare i lavori più difficili da compiere al mattino, quando si hanno più energie, e disattivare o spegnere tutto il resto: è difficile, ma funziona.

Allenamento coi suoni

Con la crescita (e l’invecchiamento) diventa estremamente complicato evitare le distrazioni: la distraibilità e la sempre maggiore difficoltà nel concentrarsi sono segni distintivi dell’invecchiamento. Una ricerca ha evidenziato come con un allenamento specifico in cui i partecipanti dovevano distinguere un determinato suono (o frequenza) in mezzo ad altri, si possano migliorare le proprie capacità di concentrazione su un obiettivo, poiché ci si allena a focalizzarsi su qualcosa, riuscendo ad evitare le altre distrazioni.

L’esperimento, condotto a vari livelli, chiedeva di distinguere un suono in mezzo a suoni distraenti sempre più dirompenti, contribuendo al contempo ad affinare la capacità di concentrazione. L’operazione è stata condotta su ratti ed esseri umani, mantenendo la frequenza di riferimento costante ma proponendo frequenze distraenti progressivamente più impegnative.

Il risultato finale su entrambe le parti è stato quello di una diminuzione degli errori di distrazione, e di un miglioramento della memoria e dell’attenzione.

Ludovica Cesaroni
Scritto da Ludovica Cesaroni

Amo definirmi una creativa dalla forte impronta razionale. Scrivere, disegnare e creare con le mani sono le mie grandi passioni, ma il pungolo della curiosità mi ha sempre portato a interrogarmi sui grandi misteri della vita e a informarmi sui 'piccoli misteri' dell'uomo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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Ludovica Cesaroni
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