Quali sono le più probabili cause di una spermiocoltura positiva? Perché si ottiene questo risultato e cosa significa? Ecco cosa c'è da sapere su questo argomento.
Principali cause di una spermiocoltura positiva
La spermiocoltura è un esame molto comune che permette di rintracciare la presenza di batteri o di altre tipologie di microrganismi all'interno del liquido seminale. Si tratta di un'analisi di laboratorio estremamente importante in quanto consente di verificare la comparsa di infezioni che colpiscono diverse zone del corpo maschile, fra cui l'uretra, la prostata, le vescichette seminali e l'epididimo.
Questo test può essere prescritto in diverse occasioni, fra cui le più ricorrenti sono:
- quando il soggetto riferisce dolore alla zona perineale;
- quando è presente bruciore al pene o ai testicoli;
- in caso di infertilità maschile;
- in caso di poliabortività della partner;
- se si riscontrano i sintomi tipici di un'infezione in atto, come ad esempio la febbre;
- quando l'uomo emette sperma misto a sangue;
- in presenza di varicocele di grave entità;
- se vi sono perdite anomale di liquido dal pene;
- se lo sperma ha un aspetto anomalo, soprattutto per quanto riguarda il colore (che può virare al giallo) o la consistenza.
Se si verificano una o più di queste condizioni è probabile che la spermiocoltura darà esito positivo e che, quindi, i pazienti possano aver contratto un'infezione agli organi riproduttivi. In questo caso sarà necessario identificare tale patologia e mettere in atto una cura al più presto.
Solitamente, se la spermiocoltura è positiva, si procede ad associare a tale esame un antibiogramma, il quale ha la funzione di indicare qual è la tipologia di antibiotico più consigliata per trattare l’agente patogeno che ha infettato il soggetto.
Occorre tenere presente che la spermiocoltura è un esame molto delicato da effettuare e che potrebbe accadere che si verifichino dei casi di falso negativo o di falso positivo.
La ragione per la quale può esserci un risultato falso negativo è che all'interno dello sperma maschile vi sono delle particolari sostanze che hanno la capacità di inibire la crescita del batterio in laboratorio. Il falso positivo, invece, è spesso dovuto a contaminazioni del campione o del contenitore in cui viene trasportato.
Principali tipi di batteri rilevati dalla spermiocoltura
La spermiocoltura è un esame non invasivo che ha la funzione di individuare tracce di infezioni a carico delle vie uro-genitali maschili, le quali possono colpire in particolare la prostata e le vaschette seminali.
Una volta prelevato un campione di sperma dal soggetto maschile, lo si mette a coltura col fine di rilevare gli agenti patogeni; i principali batteri individuati dalla spermiocoltura sono tipicamente la Chlamidya-trachomatis, il Gonococco, l'HPV (ovvero il Human Papilloma Virus), l'Escherichia Coli e i Micoplasmi.
L'HPV è un virus molto insidioso che può anche essere totalmente asintomatico, provocando tuttavia una condizione chiamata astenozoospermia, ovvero la ridotta o assente motilità degli spermatozoi, che rappresenta una frequente causa di infertilità nell'uomo.
Allo stesso modo l'Escherichia Coli può risalire nell'apparato genitale e influire negativamente sul liquido spermatico: ciò è dovuto al fatto che dall’orifizio dell’uretra posizionato sul glande iniziano le vie seminali, le quali proseguono con il canale uretrale, i dotti eiaculatori, le vescicole seminali, la prostata, i dotti deferenti e gli epididimi.
Si tratta di aree del corpo che, essendo in comunicazione con l’esterno, possono essere la via di penetrazione di germi o batteri, andando a provocare bruciori nel corso della giornata o durante la minzione, oppure dolori e altri tipi di fastidio.
Chlamydie e i Mycoplasmi sono batteri altrettanto insidiosi che, una volta penetrati all'interno dell'organismo, possono provocare gravi danni, come ad esempio uretriti, prostatiti e prostato-vescicoliti, le quali sono, spesso, totalmente asintomatiche.
Se non vengono adeguatamente trattate tali infezioni hanno la capacità di compromettere la fertilità maschile, andando a diminuire la capacità degli spermatozoi di muoversi, aumentano il ph del liquido seminale oppure riducendone il numero.
In molti casi i soggetti che presentano infezioni di questo tipo hanno una ridotta capacità fecondativa e vi è il concreto rischio di poliabortività.
Se i sintomi più comuni associati a una spermiocoltura positiva sono il dolore ai testicoli in sede locale, agli epididimi, alla regione perineale e al canale urinario, con fastidi, lieve febbre e bruciori, in molti casi i batteri non danno luogo a nessuna manifestazione fisica, pertanto le coppie che presentano problemi di fertilità dovrebbero andare a verificare che la causa a monte del problema non sia proprio un’infezione.
Come si effettua la spermiocoltura
La spermiocoltura è un esame molto delicato che consiste principalmente in due fasi distinte. La prima prevede la raccolta dello sperma maschile da parte del soggetto, mentre successivamente il campione verrà inviato in laboratorio e analizzato mettendolo a coltura. Simile allo spermiogramma, anche la spermiocoltura necessita di un contenitore assolutamente sterile e ampio destinato a raccogliere lo sperma e un'ottima igiene personale in sede di raccolta.
È molto facile, infatti, che il campione possa essere contaminato, quindi è necessario lavarsi bene le mani ed evitare qualunque contatto con i bordi del contenitore; è inoltre raccomandabile non assumere antibiotici nei cinque giorni precedenti all'esame (i quali potrebbero alterare il risultato del test) e non urinare per almeno due-tre ore prima di sottoporsi all'esame.
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Come nello spermiogramma, anche per la spermiocoltura si consiglia poi di astenersi dai rapporti sessuali per almeno tre-cinque giorni prima dell'analisi.
Una volta che il personale del laboratorio sarà entrato in possesso del campione lo conserverà in frigorifero fino al momento in cui lo sperma verrà inoculato in diversi terreni di coltura al fine di ricercare la presenza di eventuali batteri al suo interno.