Social media: una ricerca per capire come comunichiamo

Marco Cicirello | Blogger

Ultimo aggiornamento – 11 Gennaio, 2021

Twitter è pieno di abbreviazioni e gerghi, ma un nuovo studio suggerisce che le persone seguono le stesse consuetudini sui social media così come nelle conversazioni reali.

Una ricerca mostra che quando gli utenti di Twitter includono hashtag per lanciare messaggi che raggiungano più persone, essi tendono a essere più formali e a diminuire l’uso di abbreviazioni ed emoticon. Quando invece usano il simbolo @ per indirizzarsi a specifici utenti, sono più propensi a usare parole non standard come “nah”, “xké” e sigle come “asap”.

Lo studio ha anche scoperto che quando la gente scrive a qualcuno dalla stessa città, si è ancora più propensi a utilizzare un linguaggio non standard, preferendo un gergo che è specifico di quell’area geografica.

Lo studio su Twitter

Jacob Eisenstein, un assistente professore nella Scuola di Interactive Computing Tech in Georgia, ha guidato la ricerca. La sua squadra ha setacciato tre anni di tweets, un insieme che includeva 114 milioni di messaggi georeferenziati da 2,77 milioni di utenti. L’indagine aiuta a risolvere il puzzle del linguaggio nei social media.

“Dal momento che i social media facilitano le conversazioni tra le persone di tutto il mondo, eravamo curiosi di spiegarci il notevole grado di differenziazione geografica della lingua online”, afferma Eisenstein. “La nostra ricerca dimostra che la lingua più differenziata sul piano geografico è più suscettibile di essere utilizzata nei messaggi che raggiungono solo il pubblico locale e, pertanto, sarà meno probabile che si diffonda in altre regioni.”

Emoticon localizzate

Per esempio, mentre l’emoticon 🙂 viene utilizzata in tutto il mondo, l’alternativa ;o è molto più popolare a Los Angeles. Allo stesso modo la parola “Mayne”, un modo particolare per pronunciare “uomo”, è più probabile che si trovi a Houston che altrove.

“La gente vuole mostrare la propria identità regionale o la propria sapienza tecnologia utilizzando termini specifici di Twitter per gli stretti legami della rete sociale”, dice Umashanthi Pavalanathan, una ricercatrice della Georgia Tech che ha lavorato allo studio. Eisenstein ha preso in esame le tendenze popolari di Twitter, studiando le parole e le loro origini negli ultimi sette anni. Più studia, più si rende conto che gli utenti di Twitter sono più intelligenti di quanto la gente creda.

Il risultato della ricerca

“Questa ricerca dimostra che per molti utenti di Twitter l’inglese non-standard non è una questione di minori capacità, ma la conseguenza del riservare l’inglese standard alle situazioni sociali giuste”, dice Eisenstein. “In questo senso, gli utenti dei social media hanno una comprensione particolarmente sfumata del linguaggio, in quanto comprendono più sistemi linguistici. Sanno utilizzare ogni sistema quando esso è socialmente appropriato al contesto”.

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Scritto da Marco Cicirello | Blogger

La scrittura è la mia personale visione del mondo. Penso che tutto ciò che riguarda gli uomini riguardi anche me e, grazie a Pazienti, posso parlare ogni giorno della cosa più importante della vita: la salute, sia quella fisica che quella mentale.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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