Secondo degli studi sui tessuti cellulari di persone estremamente esposte a città gravemente trafficate, l’inquinamento e l’Alzheimer potrebbero avere dei punti in comune. Le ricerche, effettuate da alcuni studiosi dell’Università di Lancaster, hanno evidenziato come l’inquinamento non sia dannoso soltanto per i nostri polmoni e per il nostro sangue, ma anche a livello cellulare fino a intaccare neuroni e sinapsi.
Vediamo come!
Perché l’inquinamento influisce sui neuroni?
Gli studi effettuati da alcuni ricercatori dell’università di Lancaster, pubblicati in seguito sulla rivista scientifica Pnas, hanno dimostrato per la prima volta che i veleni prodotti dal traffico e dai gas di scarico penetrano più in profondità di quanto fino ad ora si fosse ipotizzato.
Non solo, quindi, negli alveoli dei polmoni e nemmeno nel sangue. L’inquinamento arriva a livello cellulare, intaccando neuroni e sinapsi. Sarebbe una particella in particolare la principale responsabile: il particolato ultrafine di magnetite, un ossido di ferro, prodotto dai gas di scarico e dagli impianti di generazione di energia. Questa sostanza causerebbe non solo malattie polmonari e cardiocircolatorie, ma anche l’Alzheimer.
Come si è svolto lo studio?
Allo studio è stato sottoposto il tessuto cerebrale di ben 37 persone, così suddivise:
- 29 residenti a Città del Messico, considerata uno dei centri urbani più inquinati del mondo;
- 8 provenienti da Manchester.
L’età era compresa tra 3 e 92 anni. Molti dei soggetti analizzati erano deceduti a causa di malattie neurodegenerative. Tutti i tessuti analizzati hanno evidenziato una grande quantità di nano-particelle di ossidi di ferro, di forma sferica, simili a quelle che hanno origine dalla combustione. Per contro, il ferro presente naturalmente nell’organismo ha una forma molto simile al cristallo.
Da cosa ha preso spunto lo studio sugli effetti dello smog?
L’autrice della ricerca, la dottoressa Barbara Maher, aveva precedentemente identificato particelle inquinanti sui capelli delle persone che frequentavano strade molto trafficate della città di Lancaster. Da qui, la ricercatrice ha preso spunto per il nuovo studio, decidendo di scoprire quanto in profondità potessero arrivare le particelle inquinanti, analizzando il tessuto cerebrale.
La ricercatrice ha affermato che la situazione è estremamente preoccupante: “Quando si studia il tessuto, si vedono le particelle distribuite fra le cellule, e quando si fa un’estrazione magnetica si trovano milioni di particelle in un singolo grammo di tessuto. Sono un milione di opportunità di creare danno. Queste sostanze sono un pericolo per la salute e potrebbero favorire l’insorgenza di patologie come l’Alzheimer“.
Smog: un pericolo per la salute dei neuroni?
Il professore Ernesto Burgio, presidente del Comitato Scientifico di Isde, l’Associazione medici per l’ambiente, ha dichiarato che la particella è del tipo di particolato ultrafine, prodotta dal traffico, specialmente dai motori a Diesel, dagli impianti di produzione di energia e dagli inceneritori e può spostarsi fino a decine di chilometri.
Questa sostanza raggiunge delle dimensioni talmente piccole che può superare ogni barriera biologica:
- membrana nucleare, intaccando il DNA;
- barriera meato-cerebrale;
- placenta, dando origine a possibili disturbi neurologici, immunologici e tumori.
Tali particelle possono spostarsi dall’aria alle terminazioni nervose di naso e cervello.
Lo smog è causa diretta dell’Alzheimer?
Le ricerche hanno dimostrato una correlazione tra malattia e smog, tuttavia non vi è nessuna certezza di un rapporto diretto con l’Alzheimer. Il professore di Neurologia all’Università di Genova Massimo Tabaton ha affermato che il legame con le malattie neurologiche è dato dal fatto che le particelle inquinanti facilitano la formazione di radicali liberi che altera tutti i componenti della cellula.
Questo fenomeno, in medicina, è detto stress ossidativo e gioca un ruolo fondamentale nella degenerazione dei neuroni. Tuttavia, per ora gli studi eseguiti non sono sufficienti per stabilire un collegamento netto.
I rischi dell’inquinamento
È ben noto che l’inquinamento atmosferico rappresenti un rischio evidente per la salute dell’uomo, tuttavia non sono del tutto noti gli effetti sulla salute.
I principali rischi dell’inquinamento sono a carico dell’apparato respiratorio, quindi naso, faringe, laringe, trachea, bronchi e alveoli. La maggior parte delle sostanze agisce come irritante, causando allergie, asma e raffreddori stagionali.
Altri agenti tossici come benzene e idrocarburi aromatici policiclici sono cancerogeni.
Il monossido di carbonio compromette il collegamento tra ossigeno e sangue, causando gravi problemi al cervello.
Infine, alcuni metalli possono influire negativamente su tessuti e organi, come ossa, reni, cellule del sangue, sistema nervoso.