Sistema immunitario: come influisce sulla personalità

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 27 Luglio, 2016

Personalità: sistema immunitario - causa

Secondo una recente scoperta ad opera di alcuni ricercatori della University of Virginia, il sistema immunitario non è fondamentale solo per la salute fisica dell’organismo, ma anche di quella psicologica. Infatti, l’adattamento immunitario gioca un ruolo fondamentale nel comportamento sociale degli animali. Scopriamo in che modo il sistema immunitario influenza la personalità e gli utilizzi futuri dei risultati di tale sensazionale scoperta.

Che cos’è la personalità?

La personalità consiste nelle differenze individuali nel modo di pensare, sentire e comportarsi di un soggetto. Lo studio sulla personalità si focalizza su due aree principali:

  • comprendere le differenze individuali in particolari caratteristiche, come socialità o irritabilità;
  • comprendere come le varie parti di una persona si uniscono per formare l’insieme.

In che modo immunità e socialità sono collegate?

Con l’evoluzione del comportamento sociale degli animali, si sono moltiplicate anche le loro possibilità di entrare in contatto con patogeni e infezioni dai loro simili, rendendo così necessario il rafforzamento del sistema immunitario.

Nonostante questo collegamento possa sembrare quantomeno logico, i ricercatori della University of Virginia hanno dimostrato per la prima volta che il sistema immunitario dei topi controlla direttamente le parti del cervello responsabili del comportamento sociale, indicando che l’evoluzione della socialità potrebbe essere insorta come conseguenza di questa immunità.

Come si è svolto lo studio?

Con lo studio, pubblicato sulla rivista Nature, i ricercatori hanno spiegato che i topi privati di una particolare molecola immunitaria, che contrasta i patogeni, detta interferone gamma (IFN-γ), mostrano un comportamento simile all’autismo nell’interazione con altri simili. Per cercare di comprenderne la causa, gli studiosi hanno utilizzato una risonanza magnetica funzionale per osservare l’attività cerebrale degli animali.

In questo modo, hanno scoperto che alcune regioni del cervello nella corteccia prefrontale, note per controllare il comportamento sociale, diventavano iperattive, in modo molto simile a quello dei soggetti umani affetti da autismo.

I ricercatori hanno quindi iniettato nei topi la molecola IFN-γ, notando che a seguito della somministrazione, i topi cominciassero a comportarsi normalmente, senza nessuna anormalità sociale. Nel monitorare le attività di questi roditori, il team di ricerca ha scoperto che l’introduzione della molecola IFN-γ porta a un incremento nei livelli dei neurotrasmettitori chiamati GABA, che inibiscono i neuroni nella corteccia prefrontale, alleviando l’iperattività.

Cosa si è evinto dallo studio?

Il coautore della ricerca, Jonathan Kipnis, ha spiegato in un’intervista: “il cervello e l’immunità adattiva si ritenevano essere isolati l’uno dall’altro e l’immunità adattiva nel cervello era percepita come un segno patologico. Ma ora, non solo stiamo dimostrando che interagiscono strettamente tra loro, ma che alcuni tratti del comportamento potrebbero evolvere a causa della nostra risposta immunitaria ai patogeni“.

Quali studi sono stati necessari per confermare i risultati?

Per confermare il collegamento evolutivo tra immunità e caratteristiche del comportamento sociale, i ricercatori hanno analizzato i genomi di un tipo di specie di roditori, ma anche quelli del danio zebrato, un pesce, e dei moscerini della frutta, utilizzati in alcuni esperimenti precedenti. In modo, hanno sorprendente scoperto che gli animali inseriti in un ambiente sociale hanno un gene IFN-γ stimolato, mentre gli animali tenuti in un ambiente solitario e isolato hanno evidenziato una riduzione dello stesso gene.

Ciò suggerisce che queste specie sono geneticamente programmate per produrre IFN-γ nell’interazione con altri simili, indipendentemente dal fatto se siano stati contagiati o meno da un patogeno. In tal senso, sembra che la molecola IFN-γ sia altamente coinvolta nell’attivazione dei comportamenti sociali, mentre contemporaneamente protegge dalle infezioni che possono seguire queste interazioni.

In che modo è utile tale scoperta?

In base a queste ricerche, gli autori dello studio suppongono che “l’immunità potrebbe anche contribuire alla modulazione dei circuiti neuronali responsabili del nostro comportamento di tutti i giorni e della nostra personalità“.

Inoltre, sono fortemente inclini a pensare che molti deficit sociali e della personalità negli umani potrebbero essere causati da un guasto nel sistema immunitario e sperano che questa scoperta un giorno possa portare alla creazione di nuovi trattamenti per disturbi quali autismo e simili.

Hai delle domande o vuoi dei chiarimenti? Scrivilo nei commenti!

 

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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