La malattia di Alzheimer è annoverata tra le dieci principali cause di morte negli Stati Uniti e, a differenza di ciò che accade per i dati relativi alla mortalità legata a patologie cardiovascolari e al cancro, sembra che il tasso di decessi legati all’Alzheimer segua un trend in continuo rialzo: secondo le stime del U.S. Centers for Disease Control and Prevention (CDC), nel corso del 2013 solo negli USA sono stati diagnosticati ben 5 milioni di nuovi casi di questa terribile patologia per la quale attualmente non esistono cure che permettano la guarigione.
Ma cosa è esattamente l’Alzheimer?
Il morbo di Alzheimer è una forma di demenza caratterizzata da problematiche legate alla memoria, al pensiero e al comportamento: in generale, i sintomi della malattia peggiorano pian piano, fino a rendere impossibile il normale svolgimento delle attività quotidiane. In particolare, il morbo di Alzheimer, la patologia neurodegenerativa più diffusa, colpisce in genere gli over 65, benché ci siano purtroppo anche molti casi in cui la patologia si manifesta precocemente.
Ad oggi, l’eziologia della malattia di Alzheimer non è del tutto nota, benché risulti chiaro come la patologia sia associata alla presenza di placche beta-amiloidi e ammassi neurofibrillari a livello cerebrale.
Inoltre, nei pazienti affetti dall’Alzheimer, si assiste a una deplezione di cellule nervose deputate alla memoria e ad altre funzioni cognitive e anche a una riduzione dei livelli di neurotrasmettitori, soprattutto l’acetilcolina, coinvolti nella comunicazione tra neuroni.
Le cause dell‘Alzheimer sono sconosciute, anche se sembra che diversi fattori possano incrementare le probabilità di insorgenza della patologia come, ad esempio, invecchiamento, familiarità relativa alla malattia, gravi ferite al capo e patologie cardiovascolari: secondo le stime americane, il numero di persone affette dalla malattia di Alzheimer raddoppia ogni 5 anni tra gli over 65 e sembra che sia destinato ad aumentare sempre più.
Quali sono i sintomi più comuni dell’Alzheimer?
Vediamo insieme 10 sintomi o segnali che possono indicare precocemente l’insorgenza della patologia.
- Perdita di memoria tale da “sconvolgere” la vita quotidiana: si tratta del segnale più comune della malattia di Alzheimer, soprattutto relativamente a informazioni apprese recentemente
- Sfide nella programmazione o nel “problem solving”: difficoltà nello sviluppare e portare avanti un programma o nel lavorare con i numeri possono essere un “campanello d’allarme” della malattia così come non riuscire a concentrarsi o impiegare molto tempo per svolgere un’azione rispetto al passato
- Difficoltà nel portare a compimento le attività quotidiane in casa, al lavoro e nel tempo libero
- Confusione e disorientamento relativo a tempi e luoghi: chi soffre di Alzheimer può perdere il senso del trascorrere del tempo e, talvolta, dimenticare il luogo in cui si trova e perdersi
- Difficoltà relative alla visione: ad esempio, problematiche relative alla lettura o a stabilire un colore
- Disturbi relativi al linguaggio e alla scrittura: il malato di Alzheimer spesso non è capace di seguire o prendere parte a una conversazione
- Riduzione della vita sociale e mancanza di motivazione: chi si ammala di Alzheimer spesso rinuncia a seguire hobby, sport o attività sociali
- Cambiamenti del tono dell’umore e della personalità: il paziente affetto da Alzheimer spesso ha allucinazioni (vede o sente cose che non ci sono) o delusioni (crede cose non vere)
- Incapacità nel trovare gli oggetti personali: chi ha l’Alzheimer spesso dimentica le proprie cose in posti insoliti e, in genere, non è in grado di tornare sui propri passi per recuperarle
- Riduzione della capacità di giudizio: chi è affetto dalla malattia di Alzheimer può sperimentare mutamenti nei processi decisionali