La Sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo abbastanza comune, ma non immediatamente riconoscibile. Colpisce tra il 10 e il 15% delle persone nel Nord America e si presenta con una serie di disturbi intestinali, come dolori addominali, diarrea, gonfiore intestinale e costipazione.
Pur non essendo una patologia grave, né dannosa per il corretto funzionamento dell’intestino, rimane però molto invalidante per la vita di tutti i giorni perché ci costringe a interrompere improvvisamente le nostre quotidiane attività per frequenti viaggi in bagno e dolori intestinali improvvisi.
Non si conoscono cause specifiche
Nonostante i sintomi molto chiari e precisi, non si conoscono ancora le cause e, secondo l’opinione maggiormente condivisa, l’irritabilità del colon potrebbe dipendere da più fattori, come le contrazioni dell’intestino, lo stress e l’intolleranza ad alcuni alimenti, tra cui i latticini, i broccoli e i cavolfiori. Anche se colpisce maggiormente il sesso femminile, la sindrome può sorprendere chiunque e in qualunque fascia d’età; si è appurato che raramente colpisce prima dei 20 anni e dopo i 50 e questo supporta la tesi dello stress che è maggiore nella vita attiva delle persone.
Non essendo ancora conosciute precisamente le ragioni dell’insorgere del disturbo, non esistono ad oggi rimedi certi per combattere questa malattia, ma il controllo dell’alimentazione è sicuramente un ottimo inizio per non appesantire un intestino già molto sensibile e irritato.
Come gestirla
Evitare sostanze come caffeina, alcool e grassi certamente aiuterà l’intestino, così come aumentare la quantità di fibre e acqua è un’ottima tecnica per tenerci in forma. Ci sono poi i popolari probiotici, microrganismi buoni che ingeriamo solitamente con gli yogurt e che aiutano a tenere lontano i microrganismi cattivi e a rinforzare il sistema immunitario.
Un medico potrebbe prescrivere dei farmaci antidepressivi e questo non significa che soffriate di nevrosi: il farmaco antidepressivo agisce sui messaggeri chimici del tratto intestinale e può allontanare crampi e dolori. Per coloro che non amano i farmaci, sembra che le tecniche cognitivo-comportamentali e l’ipnosi possano essere molto utili nel gestione del dolore e nel raggiungimento di tecniche di rilassamento che permettono di allontanare i sintomi.
Poiché, infine, la SII è una patologia cronica, chi ne soffre deve imparare a convivere con dolori addominali improvvisi e gestione degli altri sintomi e conseguenze. Uno stile alimentare e di vita sano aiuta certamente a rendere questi attacchi sempre meno frequenti.