Sensazioni reali o apparenti: gli inganni della mente

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 23 Febbraio, 2015

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Sai cosa sa fare la nostra lingua? Dolce, salato, amaro, umami… la lingua è sempre associata al gusto. Ma è anche dotata di tatto, per percepire la pressione e la temperatura delle cose che tocca. Tuttavia la lingua è anche facile da ingannare: il mondo è pieno di cibi, i cui composti chimici mandano letteralmente in tilt le nostre facoltà percettive. Per esempio, perché il peperoncino brucia? Nessuno è mai andato a fuoco per un chili – eppure…

Ci sono sostanze chimiche che danno la sensazione di caldo o freddo – è la cosiddetta chemestesi e ne fai esperienza tutti i giorni. Tipo il mentolo, o il pepe. Il mentolo non dà quell’intensa sensazione di freschezza?

Ci sono anche cibi che imitano sensazioni tattili. Prendiamo il pepe di Szechuan, tipico della cucina asiatica: una spolverata sui cibi, e la tua lingua comincia prima a formicolare, poi piano piano diventa quasi insensibile – questo perché i recettori della lingua leggono il pepe Szechuan sia come sapore, sia come se fosse un tocco.

Anche la pelle ha il fenomeno della chemestesi. Le creme al mentolo sono eccellenti rinfrescanti. E se mai farai il bagno nel pepe di Szechuan, sentirai un formicolio crescente su tutto il corpo, fino ad avere l’impressione di perdere la sensibilità.

La verità dei sensi

Qual è la verità dei sensi? Questi fenomeni sono miraggi sensoriali, sensazioni percepite come reali, ma in verità apparenti. Agli scienziati sono sempre piaciute queste storie di sostanze che imitano sensazioni apparenti e ingannano il cervello.

La curiosità da sempre guida la scienza e, infatti, osservando il fenomeno della chemestesi, si sono anche scoperti nuovi farmaci:

  • La capsaicina, che allevia il dolore e oggi è un valido trattamento analgesico dell’artrite. Il recettore della capsaicina è quello che fa affievolire la sensazione di bruciore quando si mangia il peperoncino: si attiva quando si alza la temperatura (reale o apparente che sia).
  • L’etanolo invece può abbassare la temperatura alla quale si attiva il recettore della capsaicina. Proprio a partire dalla chemestesi gli scienziati hanno capito che l’etanolo c’entra con la percezione del dolore.

E le nostre sensazioni? Sono false o sono vere, quando non sono reali? Dobbiamo imparare a distinguere tra realtà e apparenza? Nel mondo sinestetico delle percezioni, conta l’intensità più che la realtà…. È più doloroso fratturarsi un dito o un amore infranto?

 

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Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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