Scoperto un collegamento inatteso tra il cancro e l’autismo

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 05 Aprile, 2017

cancro e autismo

I ricercatori hanno osservato che una proteina chiamata Shank previene la diffusione delle cellule tumorali del seno al tessuto circostante. La proteina Shank è stata studiata in precedenza solo nel sistema nervoso centrale ed è noto che la sua assenza o le mutazioni genetiche siano legate all’autismo.

La proteina Shank regola l’adesione e la protrusione in differenti tipi di cellule: le cellule tumorali e i neuroni.

Un legame inaspettato tra il cancro e l’autismo

I ricercatori provenienti dal Centre for Biotechnology di Turku hanno osservato che una proteina chiamata Shank impedisce la diffusione delle cellule del cancro al seno al tessuto circostante.

I risultati della nuova ricerca suggeriscono come le mutazioni genetiche relative alla proteina Shank, già nota e ampiamente studiata poichè coinvolta in svariati processi a livello del sistema nervoso, siano correlata con l’insorgenza dell’autismo.

Gli stessi fattori possono regolare la forma delle cellule e l’adesione in differenti tipi cellulari. I nostri risultati hanno rivelato che le mutazioni del gene nella proteina Shank si trovano nei pazienti autistici, compromettendo la capacità della proteina di impedire l’adesione dei neuroni e delle cellule del cancro al seno. Questo dimostra ancora una volta la potenza della ricerca di base per facilitare la comprensione di diverse patologie umane”, esulta il professore dell’accademia, Johanna Ivaska.

Il team di ricerca del dottor Ivaska sta lavorando al Centro di Biotecnologie di Turku.

Gli schermi di grandi dimensioni, che vengono utilizzati per trovare potenziali nuovi geni che regolano la metastasi delle cellule tumorali, hanno rivelato un legame inatteso tra lo sviluppo del cervello e l’invasione tumorale.

Sorprendentemente, la capacità delle cellule tumorali di aderire e migrare sul loro ambiente e invadere il tessuto circostante è stato impedito dalle proteine Shank, una molecola studiata in precedenza nel sistema nervoso centrale e collegata all’autismo”, descrive la studente laureata Johanna Lilja.

Negli esperimenti di coltura cellulare, i ricercatori hanno scoperto che la proteina Shank limita la capacità di una proteina chiamata Rap1 di attivare i recettori di adesione cellulare, le integrine. Questo stesso meccanismo regola la motilità cellulare del cancro, così come la morfologia e la ramificazione dei neuriti, noti per essere essenziali per la funzione cerebrale normale.

Per rivelare il meccanismo sottostante, era necessaria la collaborazione di tre gruppi di ricerca internazionale. Il laboratorio del dr. Igor Barsukov, presso l’Università di Liverpool, ha risolto la struttura tridimensionale della proteina Shank, che ha portato i ricercatori a studiare il meccanismo corretto. Poi, il team di ricerca del dottor Ivaska, in collaborazione con il neuroscienziato dr. Hans-Juergen Kreienkamp dall’Istituto di genetica umana di Amburgo, ha studiato la funzione della proteina Shank nelle cellule tumorali e nei neuroni.

Il team di ricerca e dei loro collaboratori stanno attualmente valutando se le proteine Shank abbiano altri effetti sulle cellule tumorali, in particolare sulla loro proliferazione.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Stefania Virginio
Stefania Virginio
in Salute

200 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella