Attraverso una serie di esperimenti, i componenti dello staff di ricercatori dell’Imperial College di Londra, hanno tenuto sotto osservazione le attività del cervello sotto effetto della droga psichedelica, nota come Lsd.
L’allucinogeno, famoso già dagli anni ’60, è stato somministrato a 20 volontari, inizialmente con una dose da 75 microgrammi. L’Lsd, anche chiamato dietilammide-25 dell’acido lisergico, ha da sempre un effetto devastante sul cervello umano, ma solo ora il team con a capo Robin Carhart-Harris e David Nutt, del Dipartimento di Medicina e Neuropsicofarmacologia dell’Imperial College, ha iniziato una serie di esperimenti per confermare questi sospetti.
I risultati dell’esperimento
Dopo aver somministrato la dose, quindi, i volontari sono stati sottoposti a una visualizzazione delle attività cerebrali, attraverso delle tecniche di ultima generazione che permettono di osservare in tempo reale gli effetti della droga. Oltre a questo gruppo ce n’era un altro che aveva assunto solo un placebo: il confronto tra i cervelli è stato significativo.
Principalmente, quello che avviene nel cervello si può riassumere in: allucinazioni. Difatti, durante l’esame di imaging, si è appurato che i volontari che avevano assunto l’Lsd mettevano in funzione diverse aree del cervello per elaborare i dati visivi che ricevevano attraverso gli occhi, cosa anomala in quanto le immagini che vediamo, solitamente, vengono elaborate soltanto da una parte del cervello che si trova nella zona posteriore della testa, ovvero la corteccia visiva.
I rischi delle droghe
Le droghe hanno, infatti, degli effetti devastanti e alle volte anche incontrollabili; i rischi sono diversi e non si deve assolutamente prendere alla leggera la somministrazione di tali sostanze.
Persone di ogni età, sesso o condizione economica possono diventare dipendenti da una droga. Alcuni fattori sono in grado di influenzare la probabilità e la velocità di sviluppare una dipendenza, per esempio:
- Storia di dipendenza in famiglia: la tossicodipendenza è più comune in alcune famiglie e probabilmente è coinvolta una predisposizione genetica. Se in famiglia c’è un consanguineo, come ad esempio un genitore o un fratello, con problemi di droga, si è più a rischio di sviluppare una dipendenza.
- Essere maschi: gli uomini hanno più probabilità di avere problemi con le droghe rispetto alle donne. Tuttavia, la progressione dei disturbi da dipendenza è più rapida nelle femmine.
- Avere un disturbo di salute mentale: se si soffre di depressione, di deficit di attenzione come disordine o iperattività, di un disturbo da stress post-traumatico, è molto più probabile diventare dipendenti da droghe.
- Pressione da parte dei coetanei: soprattutto tra i giovani.
- Mancanza di coinvolgimento della famiglia: situazioni familiari difficili o la mancanza di un legame con i propri genitori e fratelli può aumentare il rischio di dipendenza.
- Ansia, depressione e solitudine: utilizzando farmaci e droghe è più facile far fronte a queste sensazioni psicologiche.
- Prendere farmaci molto forti: come gli stimolanti, la cocaina e altri antidolorifici, possono comportare un rapido sviluppo della dipendenza da altre droghe.
Uno stato di regressione mentale…
“Sotto effetto della droga, le funzioni svolte dal cervello si integrano, ovvero, normalmente le parti che compongono il nostro organo sono indipendenti e svolgono funzioni specializzate: la vista, l’udito, l’attività motoria. Assumendo l’Lsd, invece, sembra che la persona perda la coscienza di se stesso come individuo, è come se si diventasse un tutt’uno con quello che lo circonda”, precisa il dottor Carhart-Harris.
L’impressione che i ricercatori hanno avuto è quella che il cervello degli adulti, che si sono sottoposti a questo esperimento, sia regredito, ma non a livello intellettivo. Le persone riacquisiscono il senso di libertà, la fantasia, sono più emotive e vivono più spontaneamente.
Le possibili complicazioni
Ciononostante, è importante sapere che le droghe possono portare a delle complicazioni che alle volte possono rivelarsi irreversibili. Il consumo di droga, infatti, può avere effetti significativi e dannosi a breve e lungo termine. Ecco alcuni esempi:
Metamfetamina, oppiacei e cocaina: sono molto coinvolgenti e causano molteplici conseguenze sulla salute a breve e lungo termine, tra cui comportamenti psicotici, convulsioni o morte per overdose.
Rohypnol: può causare effetti sedativi, confusione e perdita di memoria. Chiamata la droga dello stupro, è facile da somministrare a qualcuno senza il suo consenso ed è nota per mettere in pericolo la capacità di resistere ai contatti indesiderati. A dosi elevate, può causare convulsioni, coma e morte. Il pericolo aumenta quando viene preso con l’alcol.
Ecstasy e MDMA: possono causare disidratazione, squilibrio elettrolitico e convulsioni. A lungo termine, l’MDMA può danneggiare il cervello.
Prendiamo, quindi, con le dovute precauzioni questi esperimenti effettuati tramite somministrazione di droghe: sono rari i casi in cui gli effetti si rivelano esclusivamente positivi.