Scienza o astrologia? Indubbiamente scienza, benché sorprendente. Uno studio norvegese ha scoperto che l’attività solare durante il nostro anno di nascita ha diretta influenza sulla nostra vita da adulti, soprattutto alle voci fertilità, sopravvivenza e durata della vita.
I ricercatori sono giunti a questa tesi usando una complessa combinazione di dati demografici che coprivano due secoli e osservazioni solari. Stando ai dati raccolti, va peggio a chi è nato in anni di intensa attività solare perché:
- la vita potrebbe durare mediamente anche 5 anni in meno di chi nasce in anni di calma solare;
- sarebbero minori le probabilità di superare l’età adulta e invecchiare;
- anche la fertilità femminile sembra essere inferiore.
Come regolarci?
Le stelle segnano il corso della nostra vita? I cicli di attività solare durano 11 anni. Generalmente includono 8 anni di bassa attività (minimum solare), seguiti da 3 anni di intensa attività solare (il cosiddetto maximum).
È noto che stress ambientali importanti possono influenzare la sopravvivenza e la capacità riproduttiva di un organismo, soprattutto se subiti nei primi anni dello sviluppo. Diversi studi l’hanno dimostrato per gli organismi acquatici. Ma per gli uomini?
L’esposizione ad alte percentuali di radiazioni UV è uno stress di questo tipo. Ed il livello di radiazioni UV varia a seconda dell’attività solare, raggiungendo livelli sensibili durante il maximum. Così, secondo i ricercatori, è proprio l’esposizione a più alti livelli di raggi UV, a causare maggiori “sfortune” ai nati in anni di intensa attività solare.
Solo, non si tratterebbe di “sfortune” ma di danni ai meccanismi cellulari, o forse al DNA, provocati dall’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti. Ma è solo un’ipotesi.
Le prove scientifiche?
Lo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, ha trovato che, tra sole alla nascita e vita degli adulti, vi sono correlazioni puntuali e ricorrenti su grandi numeri e in tempi molto lunghi.
Ma l’unica prova scientifica è che alti livelli di esposizione a radiazioni UV possono degradare l’acido folico. Proprio la carenza di questo nutriente prima della nascita, come già dimostrato in altre ricerche, è associata a rischi maggiori di disturbi e morte nell’età adulta.