Saponi antibatterici: non sono così efficaci come si pensa

Claudia Lepori | Blogger

Ultimo aggiornamento – 24 Settembre, 2015

Un nuovo studio ha concluso che i saponi antibatterici contenenti triclosan non sono migliori dei saponi tradizionali per la rimozione dei batteri dalle mani. Da qui, nasce il problema sulla reale necessità di usare nei saponi antibatterici gli ingredienti chimici che sono stati etichettati come potenzialmente pericolosi.

Saponi antibatterici: il grande business

Il mercato del sapone antibatterico è un grande business, dal valore impressionante di 1.000.000.000 $ (£ 647.000.000) annualmente solo negli Stati Uniti . Purtroppo, però, l’ingrediente principale più usato, il triclosan, è stato collegato alla resistenza agli antibiotici, allergie e interferenze con il sistema ormonale dei mammiferi. Un ulteriore studio ha provato anche che il triclosan sia potenzialmente cangerogeno o che possa comunque aumentare il rischio di cancro.

Questi effetti dannosi hanno spinto la Food and Drug Administration ad esaminarne la sicurezza ed eventualmente limitarne l’uso.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Antimicrobial Chemotherapy, ha analizzato l’effetto del triclosan su 20 ceppi batterici considerati più pericolosi, tra cui l’escherichia coli, la listeria monocytogenes e la salmonella enteritidis. I batteri sono stati posti su delle piastre di Petri insieme con il sapone antibatterico e con il sapone normale e sono stati riscaldati per 20 secondi a 22 gradi Celsius e ​​40 gradi Celsius, per simulare l’esposizione all’acqua calda.

In aggiunta a questo esperimento, hanno poi continuato a testare il sapone antibatterico nella vita reale piuttosto che in laboratorio. I volontari avevano le mani ricoperte dei batteri Serratia marcescens (una specie molto comune dei bagni) e gli è stato chiesto di lavarsi le mani per 30 secondi, utilizzando sia saponi convenzionali sia il sapone antibatterico contenente 0,3% triclosan, il massimo consentito nei prodotti venduti nell’Unione europea, Canada, Australia, Cina e Giappone.

Risultati?

Dopo che non riuscivano a trovare differenze tra i due tipi di sapone, i ricercatori hanno deciso allora di testare quanto tempo ci sarebbe voluto al triclosan per uccidere i batteri. Utilizzando la stessa concentrazione di prima, hanno scoperto che è efficace solo se i microrganismi vengono immersi nella sostanza per oltre nove ore.

I ricercatori hanno dichiarato che le persone che comprano i saponi antibatterici devono essere consapevoli che la reale efficacia del prodotto non è quella normalmente dichiarata. “Dovrebbe essere vietato esagerare sull’efficacia dei prodotti che possono confondere i consumatori“, ha detto Min Suk Rhee, coautore dello studio.

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Scritto da Claudia Lepori | Blogger

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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