L'Italia presenta condizioni di salute in miglioramento e livelli di speranza di vita tra i più elevati a livello internazionale. È quanto si legge nell'ultimo rapporto Istat sul Benessere Equo e Sostenibile, che sottolinea anche come i dati peggiori si continuino a registrare nel Sud del nostro Paese.
Ma non ci sono solo buone notizie: gli italiani stanno meglio fisicamente e vivono più a lungo, ma peggiora lo stato psicologico, soprattutto nella popolazione adulta e nei giovani uomini. Se l'indice dello stato fisico passa da 50,4 nel 2005 a 51,2 nel 2012, quello sullo stato psicologico diminuisce di quasi un punto (da 49,8 a 49).
Salute migliore ma comportamenti scorretti
Gli italiani vivono di media 79,6 anni per gli uomini e 84,4 per le donne, con un aumento di anni di vita, tra il 2009 e il 2012, di due anni.
Diminuisce il tasso di mortalità per tumori (nel 2006 vi erano 9,9 decessi per 10.000 abitanti, mentre nel 2011 scendono a 9,1) e per demenza e malattie del sistema nervoso, mentre aumenta quello per gli incidenti automobilistici. Le donne possono contare su circa 57,3 anni di buona salute, gli uomini su 59,8.
Tuttavia, dal rapporto Istat emerge che sono ancora molto diffusi comportamenti scorretti, come sedentarietà e basso consumo di frutta e verdura. Solo l'abitudine a fumo e alcol sembra registrare un trend negativo.
Differenze territoriali
Come in anni precedenti, rimangono le differenze territoriali e sociali. Nel Mezzogiorno gli anni in buona salute per gli uomini sono 57,5 e per le donne 54,9, mentre al Nord rispettivamente 60,9 e 58,4.
Nelle persone di estrazione sociale bassa, i comportamenti scorretti sono più diffusi.
Un'indagine chiara che può farci riflettere sui comportamenti da migliorare per mantenerci in salute più a lungo.