Rinoplastica: quando operarsi?

Ezia Campise | Blogger

Ultimo aggiornamento – 17 Agosto, 2011

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La Rinoplastica, come dice un noto detto romano, è la “tomba del chirurgo plastico”. Il detto riflette una realtà di fondo: l’intervento di chirurgia estetica è uno dei più complessi, ma anche il più affascinante, perché più di ogni altro incide sul viso, apportandovi un cambiamento, essendo il naso una parte centrale del volto.
Prima della Rinoplastica, è necessario sottoporsi ai normali esami pre-operatori di routine: esami del sangue, esami delle urine, elettrocardiogramma (ECG) e, se è necessario risolvere anche un problema funzionale con la Rinoplastica, bisogna sottoporsi anche ad una radiografia o tac del massiccio facciale (rx cranio).

Per scegliere di sottoporsi all’intervento di Rinoplastica, la motivazione gioca un ruolo importantissimo.  Un’elevata motivazione è generalmente sintomo di forte disagio, dovuto ad un reale difetto estetico.

Le tecniche chirurgiche impiegate per la Rinoplastica sono varie e numerose, a seconda delle esigenze specifiche di chi sceglie di sottoporsi all’intervento: ad esempio, un rimodellamento del dorso, delle fratture o della cartilagine. Nel caso, ad esempio, di gibbotomia, ossia l’eliminazione della gobba sul dorso, vengono eseguite delle fratture basali esterne.

La classificazione classica delle tecniche è tra Rinoplastica aperta, caratterizzata da incisioni nella columella del naso, e Rinoplastica chiusa, in cui le incisioni avvengono all’interno delle narici.

La durata dell’intervento varia dalla specifica esigenza di rimodellamento (da 20 minuti a 3 ore, considerando anche la preparazione pre-operatoria). Di norma, comunque, la durata effettiva dell’intervento è di 40/45 minuti.
L’intervento non prevede nessuna degenza, eccetto che per chi dista minimo 100 km dalla struttura in cui viene eseguito l’intervento.

L’autore di questo articolo è il Dr. Luigi Fantozzi

Chirurgo Plastico LaCLINIQUE®

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a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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