Le donne che desiderano rifarsi il seno ricorrono in genere alla Mastoplastica Additiva. La procedura di chirurgia estetica consente di aumentare e rimodellare un seno poco sviluppato o svuotato dopo dimagrimenti o allattamento, consigliata in genere quando una persona non si piace, perché, ad esempio, ha un seno piccolo o più piccolo di quello che vorrebbe. In genere le donne che optano per la Mastoplastica vivono una mancanza riguardante il seno legata al volume o alla forma. Il 50% delle donne che vengono in visita specialistica per una mastoplastica dichiarano di volere il seno, non grande, ma come quello che aveva prima.
Prima dell’intervento è necessario accertarsi di essere nelle condizioni fisiche adatte per poter affrontare la chirurgia estetica in tutta sicurezza. Per questo, è necessario fare degli esami pre-operatori, come gli esami del sangue, l’elettrocardiogramma (ECG) e l’ecografia mammaria. Qualora quest’ultimo esame mettesse in evidenza qualcosa di sospetto, come la presenza di calcificazioni, è necessario un ulteriore approfondimento con una mammografia.
Ci sono dei casi in cui la mastoplastica è sconsigliata. Questi dipendono dalla presenza di determinate patologie: infezione dei dotti galattofori o mastite, in caso di secrezione di latte alla spremitura della mammella (in quest’occorrenza, si consiglia una terapia per smaltire le secrezioni) o nei casi estremi di tumore alla mammella. Una controindicazione minore è l’essersi sottoposti a radioterapia, che aumenta il rischio della contrattura capsulare, una reazione eccessiva dell’organismo alla presenza della protesi mammaria, che schiaccia la protesi e, premendola, la deforma, causando anche dolore. In questo caso è necessaria un’attenta valutazione del caso specifico da parte del chirurgo prima di sottoporsi all’intervento di mastoplastica.
L’autore di questo articolo è il dott.
Dr. Marco Berloco
Chirurgo Plastico LaCLINIQUE®