Passo dopo passo la tecnologia rimpiazzerà davvero tutto. Per il momento, il nuovo traguardo raggiunto è la ricetta medica. Sembra infatti che, secondo una legge risalente al dicembre del 2015, da adesso in poi il vostro medico non annoterà nel classico foglietto il nome del farmaco prescritto ma, disponendo del sistema informatico appropriato, manderà direttamente l’informazione al farmacista, che disporrà dello stesso sistema.
Momentaneamente, però, ci verrà comunque consegnato un foglietto di carta che riporta le informazioni necessarie al farmacista per recuperare i nostri dati; giusto il tempo di rendere la procedura elettronica più sicura ed efficiente e, non si sa mai, manchi la rete Internet!
Una volta perfezionato tutto, la ricetta elettronica rimpiazzerà qualunque pezzo di carta volante. Ma come tutto, anche in questo caso, ci sono dei pro e dei contro.
I vantaggi della ricetta elettronica
Ovviamente, il primo vantaggio di questa iniziativa è il risparmio su stampa e carta, evitando inoltre il possibile furto dei ricettari, spesso accaduto, o la falsificazione delle ricette. Essendo tutto registrato elettronicamente, sarà facile individuare informazioni false. Da questo nuovo metodo sono però momentaneamente esclusi farmaci come stupefacenti, quelli con piano terapeutico, e l’ossigeno.
La novità è che da adesso, però, sarà possibile ritirare ciò che è stato prescritto anche in una farmacia al di fuori della regione di residenza. Il sistema informatico infatti è disponibile in tutte le farmacie del Paese, e con la consegna della tessera sanitaria verrà applicato il ticket della regione.
È già possibile utilizzare questo nuovo metodo, adattandosi chiaramente ai criteri che ciascuna regione ha applicato. Dal primo marzo, invece, sono disponibili il calcolo del ticket e le esenzioni in tutte le farmacie.
Gli svantaggi
Giacomo Milillo, segretario nazionale Fimmg, spiega che tramite la ricetta elettronica la figura dell’assistente di studio andrà pian piano a svanire; inoltre, il lavoro diventerà più complesso per il sostituto medico che, al momento, è costretto a utilizzare il vecchio formato cartaceo. Tutto ciò andrà quindi a ricadere sul titolare, togliendo tempo alla visite e mettendo a rischio il lavoro stesso.
Oltre tutto, risulta anche che in molti confondono gli studi medici con quelli dei Caf, a causa di una confusione con dati anagrafici, codici di erogabilità, appropriatezza ed esenzione dai ticket. Per questo motivo, i medici di famiglia hanno richiesto una semplificazione delle procedure, essendo un progetto ancora alle prime armi.