Un ragno tropicale che vive sottopelle: ecco l’inquietante scoperta di un australiano

Benedetta Borzillo | Blogger

Ultimo aggiornamento – 05 Novembre, 2014

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Incredibile disavventura a Bali! Dylan Thomas, un ragazzo australiano di 21 anni, è stato “abitato” per 3 giorni da un ragno. Lo strano comportamento della creatura (non si era mai sentito di un ragno “parassitario”) ha destato preoccupazione tra gli esperti, che ora stanno analizzando in laboratorio l’aracnide.

Un caso da Grey’s Anatomy

La notizia ha dell’assurdo, ma non è uno scherzo. Tuttavia si tratta di un caso unico e, probabilmente, irripetibile.
Il ragno si è introdotto nel corpo del giovane turista, passando per una cicatrice recente posizionata nei pressi dell’ombelico. In poco tempo il ragazzo ha visto comparire sul torace una striscia rossa e bollicinosa, che col passare dei giorni si allungava come se qualcosa transitasse sottopelle. Ed era proprio così! “Era come se qualcuno mi avesse graffiato con la punta di un coltello“, ha ammesso Dylan Thomas. “Il giorno dopo quella ferita era aumentata ancora di qualche centimetro“.

Dapprima si è ipotizzata una reazione allergica. Poi, non avendosi miglioramenti, anzi continuando il sintomo a svilupparsi, l’intervento chirurgico ha scoperto lo strano “ospite”. La striscia rossa altro non era che il tunnel, scavato dal ragnetto durante la sua passeggiata.

La vicenda ha basito molti. Aracnologi esperti, saputo il fatto, hanno messo in dubbio che si trattasse di un ragno e il dibattito tra i tecnici è ormai aperto.
Solo il paziente sembra averla messa sul ridere: dopo aver postato su Facebook le foto della sua disavventura tropicale, si è guadagnato rapidamente il nome di uomo ragno. Ha anche dichiarato di essere in attesa dei superpoteri, e che “sarebbe molto il disappunto, qualora non arrivassero”.

ragno

Intanto il piccolo ragno, con gran meraviglia di tutti, ha concluso il suo strano percorso ed è stato rimosso dal ventre.

Benedetta Borzillo | Blogger
Scritto da Benedetta Borzillo | Blogger

Scrivo, leggo, insegno e... ancora scrivo.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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