Le cause delle convulsioni

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 13 Dicembre, 2016

convulsioni: potrebbero essere sintomo di epilessia?

L’attività elettrica del cervello, quando lavora in modo anomalo, porta la comparsa di convulsioni, movimenti incontrollati che sono i sintomi con i quali si manifesta un disturbo ben più grave: l’epilessia.

Il loro legame è così stretto che i termini convulsioni ed epilessia spesso sono addirittura considerati come sinonimi. Non sempre, però, chi manifesta questi sintomi ha però la malattia.

Esistono infatti delle convulsioni non epilettiche, dette pseudocrisi, che si presentano senza che si abbiano anomalie elettriche nel cervello. Queste sembrano infatti essere ricondotte a stress e a problemi psicologici.

Come si diagnostica una pseudocrisi?

Per capire però se si tratta di crisi reali o di pseudocrisi è sempre opportuno rivolgersi a un medico, che andrà a prescrivere un EEG e dei farmaci anti epilessia: se tutte e due queste soluzioni non forniranno però una risposta positiva allora non si è in presenza di reali crisi epilettiche. Per il loro trattamento, infatti, serviranno la psicoterapia e dei farmaci per disturbi di tipo psichiatrico.

Quali tipi di convulsioni esistono?

Si possono presentare anche altri tipi di convulsioni. Si tratta di quelle provocate, che si possono presentare a seguito di un trauma, per bassi livelli di zucchero nel sangue (ipoglicemia), a causa di livelli bassi di sodio, nel caso in cui sia presente febbre molto alta o in caso in cui si sia abusato di alcool o droghe.

Le convulsioni febbrili sono più frequenti nell’infanzia ma, passati i primi sei anni di vita, nel caso in cui la crisi si presenti una sola volta, si può anche non fare ricorso a nessuna cura; è però opportuno parlarne sempre con il medico, per fare una corretta valutazione della situazione.

Quanto è diffusa l’epilessia nel mondo?

Se in queste due ultime situazioni non si è in presenza di epilessia, i disturbi convulsivi sono però, molto spesso, connessi con la presenza di tale disturbo.

Si calcola che ne siano affetti 2,5 milioni di persone negli USA e che l’epilessia colpisca tra lo 0,5% e l’1% della popolazione mondiale.

L’origine dei disturbi convulsivi, come è stato detto, è legato a un’attività elettrica anomala nel cervello; ma vediamo come si presentano questi disturbi.

Come si manifestano i disturbi convulsivi?

Le cellule cerebrali comunicano con le varie parti del corpo tramite segnali elettrici, ma quando questi non funzionano bene, si viene a creare una sorta di tempesta che manda tutto in tilt e porta al presentarsi delle convulsioni.

Queste tempeste si possono presentare in una singola zona del cervello, oppure possono essere più generalizzate. Nel caso di quelle generalizzate, le scariche elettriche anomale iniziano in modo contemporaneo in tutti e due gli emisferi, mentre in caso di quelle focali o parziali iniziano solo in una parte del cervello.

Ci sono poi le scariche secondarie generalizzate, che avvengono quando queste scosse iniziano localmente e tendono poi a diffondersi in tutto il cervello. Per capire quale sia la tipologia di epilessia che si è presentata, è necessario rivolgersi ad un neurologo.

Come si curano le convulsioni?

Una volta che la malattia è stata diagnosticata, ed è chiaro quale sia la tipologia che si è presentata, il medico prescriverà, per controllare le convulsioni, dei farmaci.

Anche un corretto regime alimentare, associato alla terapia farmacologica, può essere di aiuto.

Quando però nessuna di queste soluzioni funziona, si ricorre alla chirurgia.

La cura è comunque sempre influenzata dalla gravità del disturbo, dalla frequenza con la quale si presentano le convulsioni, dalla salute generale del paziente e dalla sua storia medica.

Come gestire le convulsioni?

Quando si presentano le convulsioni è quindi opportuno recarsi subito dal medico, per fare tutte le indagini necessarie e capirne le cause. È infatti, alla base di tutto, la richiesta di aiuto da parte di chi ne è colpito.

Per gestire al meglio l’epilessia ci si deve rivolgere anche a personale che si occupi dell’aspetto psico-sociale, che verrà coinvolto con il presentarsi delle convulsioni. Infatti, specialmente nei casi gravi, ci sarà bisogno di un aiuto per svolgere alcune azioni quotidiane.

Gestire lo stress sarà di aiuto per mantenere un approccio emozionale e spirituale positivo contro l’epilessia.

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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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