La preparazione ad un intervento chirurgico programmato è sempre un passo impegnativo e delicato. Uno degli aspetti a cui occorre prestare particolare attenzione riguarda la gestione dell’assunzione di farmaci: infatti, alcuni di essi dovranno essere sospesi temporaneamente.
Ecco le classi di farmaci da sospendere (secondo le indicazioni mediche).
Farmaci anticoagulanti e antiaggreganti
Nel caso di eparine a basso peso molecolare, l’anestesia spinale/peridurale può essere praticata dopo almeno 12 ore dall’ultima somministrazione e 10/12 ore prima della somministrazione successiva.
Nela caso di anticoagulanti orali, il paziente deve aver sospeso la terapia da almeno sette giorni e vanno controllati i valori relativi alla coagulazione (INR, PT e aPTT), il giorno prima dell’intervento.
Nel caso della ticlopidina, l’anestesia può essere praticata dopo 14 giorni dalla sospensione. mentre nel caso di clopidogrel l’anestesia può essere praticata dopo sette giorni dalla sospensione. Per l’acido acetilsalicilico, l’anestesia può essere praticata dopo cinque giorni dalla sospensione.
Farmaci antipertensivi
La terapia con farmaci antipertensivi non va sospesa, salvo diversa indicazione del cardiologo o dell’anestesista.
Al contrario, l’assunzione di ACE inibitori va interrotta 12 ore prima dell’intervento nel caso di Captopril e Quinapril, 24 ore prima se si stanno assumendo Enalapril, Lisinopril, Ramipril.
Farmaci attivi sul sistema nervoso centrale
Farmaci come antidepressivi, antipsicotici, antiepilettici, sonniferi non vanno mai sospesi senza avere consultato prima il neurologo. In dettaglio, in caso di assunzione di benzodiazepine sarebbe opportuno aumentare i dosaggi nel preoperatorio, concordando la strategia con l’anestesista.
Nel caso l’intervento richieda un’anestesia generale, sarebbe preferibile sospendere, previo consulto tra neurologo ed anestesista, i farmaci inibitori delle MAO, mentre il litio andrebbe interrotto 24 ore prima dell’intervento.
Farmaci immunosoppressori
In caso di anestesia generale, la ciclosporina va sospesa il giorno stesso dell’intervento mentre l’idrossiclorochina due settimane prima.
Farmaci come azatiopirina, 6-mercaptourina e ciclofosfamide non vanno interrotti.
Nel caso si assumano anticorpi monoclonali, occorre il parere dello specialista.
Metotrexate e arava vanno sospesi due settimane prima dell’operazione e possono essere ripresi una settimana dopo l’intervento.
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
Gli antinfiammatori non andrebbero assunti almeno due giorni prima dell'intervento.
Farmaci antidiabetici
Medicinali a base di metformina andrebbero sospesi 24 ore prima di un’operazione in anestesia generale.
In caso di scompenso glicemico preoperatorio nei pazienti da sottoporre a chirurgia maggiore in anestesia generale, fare riferimento al protocollo di trattamento per diabetici in uso ai medici del reparto.
Anticoncezionali orali
L’uso di quelli contenenti estrogeni andrebbe sospeso preferibilmente quattro settimane prima di ogni intervento di chirurgia maggiore o di ogni intervento chirurgico che comporti una lunga immobilizzazione di un arto inferiore. Nel caso l’interruzione non fosse possibile o quando la paziente si ricovera senza averlo fatto, verrà eseguita una profilassi con eparina e calza elastica. La riassunzione avverrà dopo due settimane dall’intervento.
Ed i rimedi erboristici?
Molte persone assumono integratori o supplementi dietetici a base di erbe. Anche se la maggior parte di essi non interferisce con gli interventi né con gli interventi chirurgici né con l’anestesia, alcuni purtroppo potrebbero essere pericolosi.
In particolare:
- la vitamina E, avendo proprietà anti-aggreganti, inibisce la formazione dei coaguli. È quindi importante interrompere l’assunzione di vitamina E almeno 2-3 settimane prima di qualsiasi intervento chirurgico e non assumerne per 2-3 settimane dopo;
- aglio, zenzero, erba medica, Cayenne, Papaya, Camomilla, radice DongQuai, corteccia di salice, Goldenseal, guaranà, Ippocastano e compresse o integratori a base di mirtillo hanno proprietà anti-antiaggreganti e possono interferire con i processi di coagulazione del sangue;
- gingko, gingko biloba e selenio sono anch’essi anti-coagulanti 3 volte più potenti della vitamina E. In particolare, il ginseng può causare tachicardia e/o aumento della pressione in alcuni individui, così come alterazioni della coagulazione;
- iperico, yohimbe e radice di liquirizia hanno un effetto inibitorio della monoaminoossidasi (MAO), che può intensificare gli effetti dell’anestesia;
- la melatonina potenzia l’effetto dell’anestesia;
- kava kava, biancospino, erba cedrina, Muwort, lavanda e valeriana/radice di valeriana, prese per favorire il rilassamento ed il sonno notturno, hanno proprietà rilassanti e non andrebbero combinati con altri sedativi;
- l’echinacea può avere un grave impatto sul fegato quando si utilizza l'anestesia generale;
- la centella asiatica ha un effetto stimolante.
Prima di un intervento chirurgico, occorre in ogni caso consultarsi con il proprio medico o con l’équipe coinvolta nella gestione dell’intervento chirurgico, per valutare ogni singolo caso.