Tutti sappiamo quanto sia importante proteggere la pelle dai raggi solari, i temuti UV A e UV B. Sul mercato esiste una grande varietà di prodotti, a base di questo o di quel fattore protettivo, in gradazioni più o meno elevate. Tuttavia, quanto siamo consapevoli nella scelta del prodotto più indicato per il nostro tipo di pelle e per le nostre abitudini? E, ancora, siamo sicuri che, una volta scelto il prodotto, lo usiamo correttamente?
“Per la maggior parte delle persone, il confronto tra un prodotto e un altro può essere complicato“, dice il dr. David J. Leffell, MD, professore di dermatologia e chirurgia presso la Yale School of Medicine di New Haven, nel Connecticut, mentre il suo collega dr. Henry W. Lim, MD, presidente del dipartimento di dermatologia presso l’Henry Ford Medical Center di Detroit sostiene che è ancora più importante saperlo utilizzare correttamente, “cosa che la maggior parte delle persone ancora non fa”.
E’ bene, quindi, sapere per prima cosa come funzionano questi prodotti.
Come funzionano le creme protettive
Il meccanismo d’azione delle creme protettive è di due tipi. Nel primo caso l’azione si esplica riflettendo la luce lontano dal corpo, nel secondo assorbendo i raggi UV prima che lo raggiungano.
Chi è ancora convinto che la scelta di una buona crema solare vada fatta basandosi soltanto sul fattore di protezione (SPF), è bene che sappia che l’SPF si riferisce soltanto alla protezione contro i raggi UV B, fino ad oggi ritenuti gli unici fattori di rischio di cancro della pelle.
La ricerca ha però dimostrato che anche i raggi ultravioletti A (UV A) aumentano il rischio di melanoma e non solo, sono anche più subdoli perchè non causano scottature, ma penetrano profondamente nella pelle e sono la principale cause della comparsa delle rughe. L’Environmental Protection Agency americana stima che fino al 90% delle alterazioni cutanee associate con l’invecchiamento siano causate dall’esposizione prolungata ai raggi UV A.
Diventa quindi necessario, per la scelta del prodotto, prendere in considerazione una crema solare ad ampio spettro, in grado di proteggere sia dagli UV B che dagli UV A.
Cos’è il fattore di protezione solare?
SPF o Sun Protection Factor è il fattore di protezione solare. È un valore numerico che misura la capacità protettiva di un prodotto solare verso i raggi UV B, che sono i responsabili delle scottature, o eritemi solari. Più è elevato il valore di SPF, maggiore è la percentuale di raggi solari filtrata dal prodotto e la conseguente protezione garantita alla pelle.
In termini tecnici, l’SPF rappresenta il rapporto fra la dose minima che causa eritema sulla pelle protetta da un prodotto per la protezione solare, rispetto alla dose minima che causa eritema sulla stessa pelle non protetta. In altre parole, una persona che può stare al sole senza scottarsi per 10 minuti senza protezione, con un filtro solare a protezione 6, potrà stare al sole senza scottarsi per 60 minuti.
Una cosa importante da sapere è che non esiste un rapporto di proporzionalità diretta tra valore del SPF e potere protettivo. In altre parole, SPF 30 non è due volte più forte rispetto ad un prodotto con SPF 15. Infatti, mentre con un SPF 15 vengono filtrati il 93% di UV B, con un SPF 30 si arriva al 97%. Secondo gli esperti, per la maggior parte delle persone è sufficiente una crema con SPF 15.
Ma, come detto, il termine SPF indica solo la protezione dagli UV B, mentre è importante acquistare un prodotto che abbia potere protettivo anche verso i raggi UV A. Quindi, consigliano gli esperti, accertatevi che il prodotto che acquistate sia multifattoriale, protettivo sia contro gli UV a che UV B. Per esserne certi, controllate che contenga almeno uno tra questi ingredienti: ecamsule, avobenzone, oxybenzone, biossido di titanio, sulisobenzone o ossido di zinco.
Putroppo i prodotti a base di ingredienti più recenti, come l’ecamsule o l’avobenzone (commercializzato come Helioflex) sono venduti a carissimo prezzo.
Molto più a buon mercato, e ugualmente efficaci, i prodotti a base di ossido di zinco o biossido di titanio, che oggi sono privi delle controindicazioni (effetto pelle opaca) tipiche dei prodotti di qualche anno fa.
Per i bambini molto piccoli meglio cercare una protezione solare progettata appositamente per loro, con un SPF 15 o superiore. L’American Academy of Pediatrics raccomanda che i bambini sotto i 6 mesi non siano mai esposti direttamente al sole.
Cosa fare in caso di allergie?
Le persone che hanno malattie della pelle o la pelle particolarmente sensibile possono trarre beneficio dall’uso di creme solari specifiche per i bambini. In questi casi, meglio preferire prodotti a base di biossido di titanio o ossido di zinco piuttosto che quelli contenenti l’acido para-aminobenzoico (PABA), dioxybenzone, oxybenzone o sulisobenzone.
Non sottovalutate nemmeno l’aspetto psicologico. Non acquistate un prodotto, dietro consiglio di altri, se non vi convince o non vi piace. Molto probabilmente finireste per non utilizzarlo.