La puntura di calabrone, un insetto appartenente alla famiglia degli imenotteri, costituisce un accadimento con incidenza abbastanza comune; tuttavia, le sue implicazioni non devono essere sottovalutate.
Il calabrone, conosciuto anche come Vespa crabro, è caratterizzato da un pungiglione robusto e da una velenosa sacca di veleno, che viene rilasciata durante la puntura.
L'incontro tra il pungiglione e la pelle umana scatena una reazione immediata e complessa, coinvolgendo una serie di meccanismi cellulari e molecolari che determinano la manifestazione dei sintomi locali e sistemici.
Questo articolo si propone di esplorare gli aspetti scientifici legati alla puntura di calabrone, offrendo un'analisi dettagliata dei fattori responsabili delle reazioni avverse e delle possibili strategie di gestione.
Cosa succede quando si è punti da un calabrone?
La puntura del calabrone manifesta un notevole grado di dolorosità e, in individui sensibili e predisposti, può dar luogo a conseguenze sgradevoli, talvolta anche gravi.
Durante i periodi climatici caldi, si accentua il rischio di essere colpiti dalla puntura del calabrone. Infatti, con l'arrivo della stagione estiva, aumenta la quantità di tempo trascorsa all'aperto e/o nella natura, ma parallelamente aumenta anche la probabilità di incappare in punture di diversi insetti, come zanzare, tafani, api, vespe e calabroni.
Il calabrone, essendo un insetto di dimensioni considerevoli appartenente al genere Vespa, dispone di un organo pungente associato a ghiandole specializzate nella secrezione di veleno. La puntura del calabrone provoca un'intensa sensazione di dolore proprio a causa dell'introduzione di tale veleno, il quale, in soggetti ipersensibili, può scatenare reazioni avverse.
Per lo più, il calabrone tende ad evitare il contatto con gli esseri umani o ad assumere un atteggiamento indifferente nei loro confronti. Tuttavia, se ci si avvicina al nido, l'insetto può mostrare un comportamento particolarmente aggressivo e attaccare. Pertanto, si può affermare che il calabrone utilizzi la puntura come meccanismo di difesa.
A differenza delle api, il calabrone dispone di un pungiglione liscio che difficilmente si conficca nella pelle della vittima: ecco perché, mentre l'ape muore dopo aver punto (perdendo il suo pungiglione) il calabrone non solo sopravvive, ma anche grazie a questa caratteristica, l'insetto può pungere ripetutamente gli esseri umani; di conseguenza, dopo essere stati punti, è consigliabile allontanarsi dall'area in cui ci si trova.
Primo soccorso in caso di puntura di calabrone
Nel caso di puntura del calabrone, è di fondamentale importanza agire prontamente. Come menzionato in precedenza, è raro che il pungiglione del calabrone rimanga conficcato nella pelle, ma nel caso in cui ciò accada, è necessario estrarlo immediatamente utilizzando uno strumento sottile precedentemente sterilizzato.
Dopo l'estrazione del pungiglione, o immediatamente dopo la puntura del calabrone (nel caso in cui il pungiglione non sia rimasto conficcato nella pelle) si raccomanda di attenersi a quanto segue:
- lavare accuratamente l'area interessata con acqua e sapone, quindi procedere alla disinfezione della pelle.
- per alleviare il dolore e ridurre la risposta infiammatoria causata dalla puntura del calabrone, applicare del ghiaccio sulla lesione o esporre l'area colpita a un getto di acqua fredda, se possibile.
- utilizzare pomate a base di corticosteroidi (come l'idrocortisone) specificamente formulate per ridurre i processi infiammatori derivanti da morsi e punture di insetti. Queste pomate sono disponibili senza prescrizione medica presso farmacie o parafarmacie.
Se nonostante tali misure il gonfiore e il dolore persistono o peggiorano, è necessario consultare un medico, che potrebbe prescrivere l'uso di altri corticosteroidi e/o antistaminici.
L'intervento di personale sanitario è essenziale in caso di manifestazioni di reazioni allergiche sistemiche o, nei casi più gravi, se si presentano sintomi di uno shock anafilattico potenziale.
In tali circostanze, è necessario contattare immediatamente il numero di emergenza appropriato, poiché il tempestivo intervento è cruciale per la salvaguardia del paziente.
In attesa dell'arrivo dell'assistenza medica, l'individuo ipersensibile alla puntura del calabrone dovrebbe restare sdraiato. Se la persona perde conoscenza, è consigliabile posizionarla lateralmente, adottando la posizione di sicurezza.
Rimedi naturali per la puntura di calabrone
Sono state individuate diverse strategie basate su rimedi naturali che possono essere considerate come possibili opzioni complementari per alleviare i sintomi causati dalla puntura di calabrone.
Alcuni di questi rimedi, sebbene siano spesso basati sull'esperienza personale e siano supportati da evidenze scientifiche limitate, potrebbero offrire un certo grado di sollievo.
Tra quelli già menzionati:
- applicare un impacco freddo sull'area colpita dalla puntura può contribuire a lenire dolore e infiammazione provocati dalla puntura;
- usare ingredienti naturali come l'aloe vera, l'aceto di mele o il succo di limone può anche essere considerato per le loro proprietà lenitive e anti-infiammatorie.
Comunque, è importante sottolineare che questi rimedi naturali non sostituiscono le cure mediche adeguate e che è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario, in caso di reazioni gravi o persistenti alla puntura di calabrone.
Trattamento in caso di allergia al veleno del calabrone
Le persone con una nota allergia al veleno inoculato dalla puntura del calabrone, di solito, vengono istruite dal proprio medico e si dotano di un autoiniettore contenente adrenalina come misura di emergenza. È importante che il paziente allergico porti sempre con sé il medicinale e segua tutte le istruzioni fornite dal medico.
Prevenzione delle punture di calabrone
Data la potenziale pericolosità associata alla puntura del calabrone e al veleno da esso inoculato, la prevenzione riveste un ruolo di fondamentale importanza.
Sebbene non sia sempre possibile evitare l'incontro con questi insetti, per ridurre il rischio di puntura del calabrone si possono adottare le seguenti precauzioni:
- Evitare aree note per la presenza di nidi di calabroni, poiché questi insetti possono mostrare un comportamento particolarmente aggressivo, se ci si trova nelle vicinanze del loro nido;
- Evitare di sostare vicino a alberi o altre piante in cui sono presenti calabroni (ad esempio, alberi da frutto, viti, ecc.);
- Evitare di camminare a piedi scalzi sull'erba;
- Se è necessario lavorare in zone frequentate dai calabroni (come vigne durante la vendemmia, raccolta della frutta, potatura, ecc.), indossare abiti a maniche lunghe, pantaloni aderenti e scarpe chiuse per proteggere il corpo il più possibile;
- Durante i picnic o i pasti all'aperto, evitare di lasciare cibo e bevande che potrebbero attirare l'attenzione dei calabroni;
- Indossare abiti aderenti (in modo che i calabroni non possano infiltrarsi) e evitare l'uso di profumi, in particolare quelli dolci, che potrebbero attirare gli insetti;
- Se si avvistano uno o più calabroni, cercare di allontanarsi rapidamente senza movimenti bruschi (come l'agitare le braccia per scacciarli) o tentativi di schiacciarli, poiché tali comportamenti potrebbero provocare una reazione aggressiva da parte dell'insetto.
Poiché il calabrone raramente lascia il pungiglione nella pelle e può pungere ripetutamente, nel caso si subisca una puntura di calabrone è consigliabile allontanarsi immediatamente dalla zona dell'evento, prendendo tutte le precauzioni sopra menzionate.
Sintomi caratteristici della puntura del calabrone
Le manifestazioni cliniche prodotte dalla puntura del calabrone possono variare a seconda dell'individuo che viene attaccato dall'insetto. A tale riguardo, si possono distinguere diverse sintomatologie tra soggetti normosensibili e soggetti ipersensibili.
Di solito, negli individui non allergici, la puntura del calabrone si manifesta con una risposta cutanea di tipo eritematoso-edematoso (presenza di pomfi arrossati e gonfi) accompagnata da un dolore acuto che tende a risolversi entro un periodo relativamente breve.
Nei soggetti che presentano ipersensibilità nei confronti del veleno dell'insetto, invece, la reazione cutanea alla puntura del calabrone può essere più grave, con un gonfiore più pronunciato (reazioni locali con diametro superiore a 5-10 cm) rispetto a quanto osservato nei soggetti normosensibili; inoltre, il dolore percepito di solito è più intenso e tende ad aumentare progressivamente invece di diminuire.
Nei casi più gravi, è possibile che si verifichi una reazione allergica sistemica, la quale può variare in severità e coinvolgere diverse parti del corpo, dando origine a sintomi quali:
- angioedema e gonfiore generalizzato;
- orticaria diffusa;
- palpitazioni e aumento della frequenza cardiaca;
- lieve ipertermia;
- sensazione di affaticamento.
Quando il gonfiore generalizzato causato dalla reazione alla puntura del calabrone coinvolge la gola e le vie aeree, si verifica una conseguente difficoltà respiratoria che richiede un intervento immediato.
Infine, nei casi più gravi, può insorgere uno shock anafilattico, caratterizzato da:
- vertigini;
- grave malessere generale;
- marcata ipotensione;
- tachicardia;
- broncospasmo;
- cianosi e sensazione di soffocamento;
- perdita di coscienza;
- collasso cardiocircolatorio.
In presenza di uno qualsiasi dei sintomi sopra descritti a seguito di una puntura del calabrone, è fondamentale contattare immediatamente i servizi di soccorso sanitario e il proprio medico.