Che una vita sentimentale stabile e appagante portasse benefici alla nostra salute e al nostro cuore era cosa risaputa. Ma pensare di abbondare, anche in questo caso, può essere controproducente.
Il cuore e le mogli
Una recente ricerca, presentata durante un congresso di cardiologia ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti), ha riportato risultati sorprendenti, specialmente per gli uomini arabi, africani e asiatici: la poligamia sarebbe dannosa per il cuore perché aumenterebbe in modo considerevole il rischio di infarto e delle malattie cardiovascolari.
Lo studio è stato condotto da un pool di medici specialisti del King Faisal Specialist Hospital and Research Centre di Gedda, che si sono serviti di 687 uomini provenienti dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi Uniti. Circa due terzi dei soggetti esaminati erano monogami mentre i restanti uomini erano sposati con un numero di mogli variabile da due a quattro.
I risultati raggiunti
I medici hanno appurato che il rischio di contrarre malattie cardiache è significativamente correlato al numero di mogli e che, inoltre, aumenta all’aumentare del numero di consorti. Nello specifico, gli uomini poligami hanno una probabilità del 4,6 volte maggiore di contrarre malattie alle arterie coronarie, 3,5 volte superiori per l’arteria sinistra e 2,6 volte maggiore per le malattie che riguardano i ventricoli.
Il Dottor Amin Daoulah, autore principale dello studio, ha commentato così il risultato ottenuto: “Abbiamo scoperto che esiste un nesso significativo tra il numero di mogli e la severità e la quantità di ostruzioni delle arterie coronarie. Ciò potrebbe essere collegato al fatto che il mantenimento di più consorti moltiplica il carico sopportato dal cuore a causa delle preoccupazioni psicologiche ed economiche. Poiché ogni moglie deve essere trattata in maniera paritaria rispetto alle altre, sembra che provvedere a diverse mogli, e quindi a diverse famiglie, provochi uno stress considerevole che ha ripercussioni sulla circolazione cardiaca“.
I limiti della ricerca
Tuttavia, lo studio non ha strettamente analizzato altri fattori come l’attività fisica, il livello di intimità, le abitudini alimentari e quali effetti possono avere gli incroci tra parenti dal punto di vista genetico. Pertanto, si può riportare solo un’associazione tra la poligamia e le malattie cardiache, e non dimostrare che la poligamia provoca malattie cardiache.
Per questo motivo saranno necessari ulteriori approfondimenti che circoscrivano in maniera più netta le cause dirette, le caratteristiche dei soggetti interessati e, perché no, che ci possano dire se la correlazione evidenziata vale anche per le donne.