La pillola contraccettiva potrebbe alterare la struttura del cervello

Alessandra Lucivero

Ultimo aggiornamento – 22 Aprile, 2015

Indice del contenuto

Quante di voi prendono la pillola contraccettiva? Molte, anzi moltissime. La pillola è, infatti, una scelta molto popolare per le donne; sono circa 100 milioni quelle che in tutto il mondo scelgono di usarla. Non c’è dubbio che essa ha contribuito a rivoluzionare la contraccezione con indubbia soddisfazione, ma è anche evidente che può causare effetti collaterali indesiderati, ben riportati nei lunghi bugiardini.

Ad esempio, molti studi hanno dimostrato che il suo uso è associato ad effetti metabolici e emotivi, e uno studio ha anche dimostrato che potrebbe influenzare nella scelta del partner.

Ora, una nuova indagine aggiunge prove che la pillola può essere legata ad alterazioni neurologiche, con la scoperta che i contraccettivi orali provocano un diradamento di due diverse regioni del cervello, eventualmente alterando la loro funzione.

Lo studio

Per lo studio, gli scienziati della University of California, Los Angeles (UCLA), hanno analizzato 90 donne, 44 delle quali usavano contraccettivi orali, mentre le altre no. Interessati a confrontare lo spessore e i volumi di diverse regioni cerebrali, gli scienziati hanno rilevato che due determinate regioni, la corteccia orbitofrontale laterale e la corteccia cingolata posteriore tendono a essere più sottili nelle donne che assumono la pillola.

La corteccia orbitofrontale laterale aiuta a regolare le emozioni e ci permette di migliorare il nostro comportamento in risposta a ricompense o avversità, mentre la corteccia cingolata posteriore aiuta a valutare i nostri stati interiori. I ricercatori hanno spiegato che questo assottigliamento potrebbe essere il motivo per cui alcune donne sperimentano effetti collaterali emozionali negativi, come ansia e depressione, quando iniziano la pillola.

Sebbene lo studio non può dimostrare che i contraccettivi orali causano queste alterazioni nella morfologia del cervello, i risultati sono interessanti perché contraddicono un precedente studio. Già nel 2010, gli scienziati avevano documentato che le donne che assumono contraccettivi ormonali mostravano numerose regioni corticali più grandi di quelle donne che non usavano contraccettivi.

Come il Medical News Today sottolinea, dato che gli ormoni sessuali, come gli estrogeni, influenzano fortemente il cervello e il sistema nervoso, ha senso che i contraccettivi ormonali potrebbero esercitare effetti collaterali su queste parti del corpo. Detto questo, non è chiaro se le alterazioni osservate finora sono permanenti, o scompaiono quando una donna sospende la pillola. Inoltre, non sappiamo se sono effettivamente causa di cambiamenti nel comportamento o nella cognizione, che è il motivo per cui saranno necessari ulteriori studi.

Alessandra Lucivero
Scritto da Alessandra Lucivero

Amo scrivere, leggere e parlare. Pazienti.it è più di un lavoro, è l'idea concreta che la salute sia un valore da trasmettere a tutti.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Alessandra Lucivero
Alessandra Lucivero
in Salute

342 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati
Farmacista che controlla i farmaci
Tachidol®: a cosa serve, quando e come assumerlo

Tachidol®: a cosa serve, quando e quale posologia seguire? I medicinali sono utili ma vanno anche conosciuti per evitarne effetti collaterali e controindicazioni.