La Pepsi dice addio all’aspartame

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 08 Settembre, 2015

Per le esigenze dei consumatori, la Pepsi ha deciso di immettere sul mercato un nuovo prodotto a basso contenuto di zuccheri, rimpiazzando l’aspartame con un altro dolcificante artificiale. Con il nuovo lancio, la compagnia cercherà di capire se la perdita di clienti è legata all’utilizzo del vecchio dolcificante.

Esistono ancora bevande a base di aspartame?

Sul mercato, attualmente, ci sono diverse bevande che utilizzano ancora l’aspartame, come la Diet Coke e la Fanta Zero.

Quale strategia di marketing adotterà la Pepsi?

Nella speranza di vedere un aumento delle vendite, la Pepsi distribuirà dei campioni di prova nei supermercati e svariati sconti nelle prossime settimane.

Il sapore resterà invariato?

Per quanto riguarda il sapore, Kaufman, vice presidente della compagnia, ha affermato che non sarà identico ma di sicuro familiare ai consumatori abituali di Diet Pepsi.

La Pepsi ha sempre utilizzato aspartame?

Non è la prima volta che la Pepsi cerca di avere un incremento delle vendite, utilizzando diversi dolcificanti. Nel 2012 infatti, era stata immessa sul mercato la stessa bevanda dolcificata con una combinazione di aspartame e acesulfame potassio, noto anche come ace-K, un edulcorante che mantiene il sapore intatto nel tempo.

Cosa avrà di diverso questa nuova Diet Pepsi?

L’ultima versione di Diet Pepsi conterrà sia l’ace-K che il sucralosio, conosciuto anche come Splenda. Inoltre, tutti i contenitori della rinnovata bevanda saranno facilmente riconoscibili dalla scritta “Aspartame free” sul noto logo della compagnia.

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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