Il pandoro e il panettone sono protagonisti assoluti del Natale e Capodanno. Non c’è pranzo o cena durante le festività natalizie che non termini con il consumo di una o più fette di questi due dolci.
In commercio sono disponibili numerose varianti di panettone e pandoro, dalle più classiche a quelle farcite, da quelle industriali a quelle artigianali, dalle biologiche e naturali a quelle vegane o senza lattosio.
Panettone e pandoro sono prodotti da forno a lunga lievitazione, per aspetto e ricetta molto simili al pane. A prescindere dalla ricetta, gli ingredienti principali sono farina, uova, latte e burro. La preparazione è particolarmente laboriosa e richiede notevole tempo, nonostante ciò, negli ultimi anni si è largamente diffusa la tendenza a prepararlo in casa.
Se non riuscite a rinunciare al dolce natalizio a fine pranzo o cena, è sicuramente importante conoscerli dal punto di vista nutrizionale, per fare la scelta migliore a tavola senza sensi di colpa.
Panettone: il dolce di Milano
Il panettone deve i suoi natali nella zona compresa tra la regione Lombardia e Piemonte. Nel corso dei decenni, si è affermato come il dolce caratteristico della città di Milano.
L’aspetto è simile a quello di un pane eccessivamente lievitato, simile a un cilindro, con crosta sottile e sommità arricchita con glassa, la mollica è elastica e gialla ed è arricchita con uvetta o canditi.
Ha un sapore dolce e aroma caratteristico, da cui chiaramente si evince la presenza di uova, burro e lievito nella ricetta.
A livello nutrizionale parliamo di un prodotto particolarmente ipocalorico, per l’eccessivo carico di carboidrati, lipidi e grassi. È, invece, carente in termini di proteine e fibre.
Dal punto di vista vitaminico, abbonda in vitamine del gruppo B (tiamina e niacina), povero invece di sali minerali, ad eccezione del ferro che è notevolmente presente grazie alle presenza del tuorlo d’uovo nella ricetta.
Pandoro: il dolce di Verona
Quando parliamo di pandoro inevitabilmente lo associamo alla città di Verona, a cui deve i suoi natali.
Anche il pandoro ha l’aspetto di un pane molto lievitato, più alto del panettone, rispetto a quest’ultimo si caratterizza per la forma a stella. Anch’esso presenta una mollica particolarmente soffice e un gusto notevolmente dolce.
In commercio sono disponibili tante varianti di pandoro, molte delle quali con farcitura interna o esterna di diverso tipo. La ricetta tradizionale del pandoro non prevede alcun tipo di farcitura, ma esclusivamente una spolverata di zucchero a velo sulla crosta prima del consumo.
Anche il pandoro risulta essere un dolce particolarmente calorico, per la notevole presenza di carboidrati e grassi saturi e insaturi.
Rispetto al panettone, considerate le stesse quantità, il pandoro risulta essere leggermente più calorico: 100 g di pandoro apportano circa 390 calorie e contengono il 18/20% di grassi, invece, 100 g di panettone apportano 340 calorie e una percentuale di grammi intorno al 12%
Panettone o pandoro: quale scegliere?
A parte la minima differenza calorica, a parità di quantità, tra pandoro e panettone, la scelta tra l’uno e l’altro è essenzialmente personale.
È evidente che pandoro e panettone, per l’elevata carica energetica, sono due dolci non adatti al consumo quotidiano, ma è risaputo che durante le festività natalizie possiamo concederci qualche sgarro in più a tavola rispetto alle nostre abitudini alimentari quotidiane.
Una fetta dopo il pranzo o la cena di Natale e Capodanno non rovinerà i sacrifici fatti durante tutto l’anno.
L’ideale sarebbe consumare una fetta di panettone o pandoro a colazione o negli spuntini, quindi molte ore prima di andare a letto, per consentire una facile digestione e iniziare la giornata con la carica energetica giusta.
Per soggetti diabetici e sovrappeso, è bene limitare notevolmente le quantità di pandoro o panettone consumato o nei casi più cronici rinunciarci completamente.
Se non riuscite a rinunciare ai dolci tradizionali durante le festività non disperate, consumatene senza eccedere e associate sempre una attività fisica, sarà un ottimo compromesso per smaltire nel breve termine gli eccessi calorici delle festività natalizie senza sensi di colpa.