Se si nota una pallina sotto l'ascella come bisogna comportarsi? È vero che un rigonfiamento in quest'area del corpo può essere il segnale di qualcosa che non va? Ecco tutto quello che c'è da sapere.
Pallina sotto l'ascella: da cosa dipende?
La scoperta di un rigonfiamento o di un bozzo nel corpo è un evento che desta sempre qualche preoccupazione, dal momento che questa manifestazione veniva (soprattutto tempo addietro), associata alla presenza di una neoplasia.
In realtà, notare una pallina sotto l'ascella o qualsiasi altra forma di gonfiore localizzato non è sempre il sintomo inequivocabile di una malattia grave, anzi, le cause possono essere decisamente numerose e non sempre preoccupanti. In ogni caso, se il sintomo non si risolve spontaneamente nel giro di breve tempo, è comunque opportuno contattare il proprio medico per sottoporsi a una visita.
Nella maggior parte dei casi i cosiddetti "bozzi" non sono la conseguenza diretta di una neoplasia, tuttavia è altrettanto vero che alcune forme benigne (che non vanno trascurate) possono assumere propria le sembianze di un rigonfiamento all'interno della cute.
Proprio perché la cause di noduli, palline e bozzi vari sono molto varie, è fondamentale sottoporsi a una visita medica e, in base alle caratteristiche personali del paziente (come ad esempio l'età, la famigliarità ad alcune malattie, le condizioni di salute generale,...), il medico saprà indicare gli esami più opportuni da svolgere al fine di indagare i motivi che hanno condotto alla formazione dell'agglomerato.
Quali sono le cause più comuni della pallina sotto l'ascella
Esistono numerose cause che possono determinare la comparsa di una pallina sotto l'ascella, fra cui le più comuni sono:
Traumi
I bozzi da trauma insorgono a seguito di una contusione e nella maggior parte dei casi sono accompagnati da un ematoma. In genere si risolvono spontaneamente nel giro di pochi giorni;
Rigonfiamenti dovuti a una lesione cutanea
I rigonfiamenti possono includere i bozzi causati dall'acne, dalle verruche da papilloma virus, dalle emorroidi o dai rigonfiamenti legati all'artrite reumatoide;
Cisti sebacea
Le cisti sebacee sono tra le cause più comuni associate alla presenza di palline sottocutanee. Si tratta di noduli cutanei benigni che si manifestano come rigonfiamenti sotto la pelle di piccole dimensioni. In alcuni casi esse possono infettarsi a causa della presenza di batteri, e dare luogo alle cosiddette "cisti suppurate". Queste ultime diventano gonfie, dolenti e arrossate, in quanto piene di pus;
Lipomi
I lipomi sono tumori di natura benigna formati da tessuto adiposo. Si riconoscono perché sono piuttosto molli e non provocano dolore al tatto. Sebbene siano estremamente comuni e possano comparire a qualunque età, le cause della loro comparsa non sono ancora note.
Le dimensioni variano da 1 fino a 10 cm e la scelta se asportarli o meno va presa dal medico in relazione alla loro posizione e al disagio che possono provocare a chi ne soffre. I lipomi vanno sempre fatti controllare da un esperto in quanto, in alcuni rari casi, potrebbero evolversi i formazioni maligne dette liposarcomi;
Linfonodi ingrossati
I linfonodi ingrossati si presentano come noduli e rappresentano una delle cause principali di pallina sotto l'ascella. Essi, infatti, si localizzano soprattutto al collo, all'inguine e, appunto, sotto le ascelle.
La causa del loro rigonfiamento può essere dovuta a un'infiammazione localizzata, la quale può a sua volta essere determinata da una ferita, un banale mal di gola, da una malattia parassitaria, o da una virale.
Ghiandole sudoripare infiammate
Le ghiandole sudoripare situate nelle ascelle possono infiammarsi e dare luogo a un forte dolore. Esse, inoltre, possono divenire dure, tanto da sembrare proprio delle palline. Solitamente l'infiammazione passa da sola nel giro di qualche giorno, tuttavia, se la cosa non dovesse avvenire, è consigliabile contattare il medico.
Cosa fare se si nota una pallina sotto l'ascella
Quando si nota la presenza di una pallina sotto l'ascella, è consigliabile chiedere consiglio al proprio medico, il quale saprà quali esami eventualmente far eseguire al paziente per indagare la situazione. Sarà poi uno specialista a capire come intervenire nel dettaglio, a seconda della causa alla base del problema.
Attraverso l'ecografia, ad esempio, si potrà capire se la pallina è causata da una semplice cisti o è il sintomo di un tumore al seno, piuttosto che altre informazioni. Il medico saprà inoltre valutare l'evolversi del nodulo nel tempo e suggerire i passi da seguire.
Se l'infiammazione non si risolve spontaneamente nel giro di breve tempo o se la terapia prescritta non migliora la situazione, il medico potrà consigliare esami aggiuntivi.
Qualora la pallina fosse un linfonodo ingrossato che provoca dolore o che compare anche in altre zone del corpo, allora si renderà necessario eseguire gli esami del sangue e, in alcuni casi, il medico potrà asportare il nodulo per eseguire una biopsia, al fine di escludere eventuali patologie tumorali.
Un motivo di forte preoccupazione può riguardare il rapido ingrossamento della pallina, la quale, oltre ad aumentare di dimensione, può anche assumere colorito rosso-violaceo.
In questo caso è probabile che la causa sia dovuta a una cisti, la quale può essere trattata con creme ad azione antibiotica o cortisonica, piuttosto che con l'ittiolo, ovvero una sostanza in grado di favorire la fuoriuscita del materiale purulento dalla cisti.