C’è un collegamento specifico tra obesità e disturbi bipolari.
Ê quanto dimostra uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Journal of Affective Disorder, condotto da quattro ricercatori del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Ateneo di Pisa.
Lo studio dimostrerebbe come l’obesità sia il risultato di un abuso del cibo, soprattutto in determinate fasi della vita di un individuo, come l’adolescenza, quando si è più vulnerabili.
Lo ricerca è stata condotta su 571 soggetti seguiti in ambulatorio e affetti da un episodio depressivo maggiore, durante sette mesi. Alcuni di essi erano obesi, con un indice di massa corporea (kg/h2) superiore a 30.
Risultati dello studio
Due risultati importanti sono stati raggiunti grazie all'indagine:
- il disturbo bipolare è risultato essere più frequente nei pazienti obesi (31,4% contro il 19% dei pazienti non obesi)
- la bipolarità è correlata con il grado di obesità. I pazienti con indice di massa corporea tra 30 e 35 hanno manifestato una incidenza del disturbo bipolare del 27,4%, contro il 41,7% dei pazienti con incidenza del disturbo bipolare superiore a 35.
Questi risultati dimostrano che i disturbi dell’umore sono associati ad un maggiore rischio di obesità e evidenziano come ci sia un legame specifico tra indice di massa corporea e incidenza dei disturbi bipolari.
Si conferma dunque che l’obesità è in molti casi conseguenza di un malessere psichico dell’individuo, una sorta di “rifugio” che porta ad un abuso del consumo di cibo.
Secondo Giulio Perugi, uno dei ricercatori che dello studio, "un controllo sistematico in grado di rilevare in alcuni soggetti sintomi ipomaniacali anche lievi e comportamenti di abuso verso il cibo, potrebbe prevenire molte forme di obesità".