Nuove cure all’orizzonte per il morbo di Crohn

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 22 Settembre, 2016

Morbo di Crohn: lo studio

Alcuni scienziati hanno scoperto dei recettori ormonali nelle cellule dei topi che potrebbero stimolare lo sviluppo di fibrosi, ossia del tessuto cicatriziale e ispessito responsabile delle lesioni nell’intestino di molti pazienti affetti da morbo di Crohn. Nonostante siano solo a uno stadio preliminare, le ricerche potrebbero fornire una nuova prospettiva per i farmaci che mirano al trattamento di tali complicazioni così debilitanti.

In cosa consiste la fibrosi?

Nell’essere umano, la fibrosi insorge in risposta a una infiammazione cronica ed è considerato un comune effetto collaterale per patologie come:

Per i pazienti affetti da morbo di Crohn, una malattia infiammatoria cronica intestinale, la chirurgia è molto spesso l’unica soluzione per rimuovere o curare parti di intestino che sono state danneggiate dalla fibrosi.

Perché lo studio è innovativo?

L’autore della ricerca, il medico Bernard Lo, della University of British Columbia, ha affermato in un’intervista: “Se si può invertire questo processo, si trova essenzialmente il metodo per favorire la rigenerazione al posto della degenerazione. Pensiamo che sia potenzialmente possibile bloccare le complicazioni di tutte queste patologie fibrotiche legate all’invecchiamento, frenando questo particolare tipo di cellule infiammatorie“.

Come si è svolta la ricerca?

Per lo studio, pubblicato sulla rivista Science Immunology, i ricercatori hanno infettato le cavie da laboratorio con un tipo di salmonella, molto simile al morbo di Crohn, scoprendo che i topi con una particolare mutazione genetica non sviluppavano la fibrosi, rispetto agli altri topi.

Il coautore della ricerca, il dottor Kelly McNagny, professore di genetica clinica e co-direttore dell’UBC Biomedical Research Centre, ha dichiarato che il gene considerato “difettoso” ha spento il recettore ormonale responsabile della stimolazione del sistema immunitario. Inoltre, ha affermato: “Abbiamo scoperto ciò che crediamo essere le cellule infiammatorie che causano la fibrosi“.

Perché è importante lo studio?

Questa scoperta fornisce ai medici una prospettiva innovativa per lo sviluppo di nuovi trattamenti per il morbo di Crohn e per altre condizioni che coinvolgono il tessuto cicatriziale. Secondo il dottor McNagny, sono già disponibili sul mercato alcuni farmaci in grado di bloccare il recettore ormonale nelle cellule normali e prevenire così la fibrosi.

Ovviamente, sono necessarie ulteriori ricerche visto che per ora lo studio è stato condotto interamente sui topi. Tuttavia, le prime scoperte sono considerate molto promettenti.

Cos’è il morbo di Crohn?

Il morbo di Crohn appartiene a un gruppo di patologie note come Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI), di cui fanno parte anche la colite ulcerosa e le “coliti indeterminate”. Il morbo di Crohn consiste in un’infiammazione del tratto gastrointestinale.

Tuttavia, è bene specificare che il morbo di Crohn non è una colite ulcerosa. I sintomi delle due malattie infatti sono molti simili, ma il tratto gastrointestinale interessato è differente.

Il morbo di Crohn insorge comunemente all’estremità dell’intestino tenue e all’inizio del colon, ma può colpire qualunque parte del tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano. La colite ulcerosa, al contrario, è limitata al colon, noto anche come intestino crasso.

Inoltre, mentre il morbo di Crohn può intaccare tutte le pareti dell’intestino, la colite ulcerosa può coinvolgere solo lo strato più interno del colon. Infine, l’infiammazione dovuta al morbo può “saltare” alcune aree, cosa che non accade in presenza di colite ulcerosa.

Quali sono i sintomi del morbo di Crohn?

I sintomi del morbo di Crohn, riguardanti un’infiammazione del tratto gastrointestinale, comprendono:

Inoltre, è possibile che il soggetto affetto da morbo di Crohn abbia sintomi associati generalmente alle MICI, come:

Quali sono le cause del morbo di Crohn?

Le cause responsabili del morbo di Crohn non sono pienamente chiare. Probabilmente, alimentazione e stress possono aggravare le condizioni, ma di per sé non sono responsabili dell’insorgenza della malattia. Secondo delle ricerche recenti, potrebbero essere incisivi il fattore ereditario, genetico e l’ambiente circostante.

E se il morbo di Chron fosse causato da un fungo intestinale?

Secondo alcuni ricercatori, un fungo nell’intestino potrebbe essere una delle cause dello sviluppo della malattia di Crohn.

La Candida tropicali, assieme ad altri due batteri (E. coli e S. marcescens), rappresenterebbe un fattore di rischio della condizione intestinale debilitante.

Questi risultati potrebbero portare a nuovi trattamenti o anche a cure per la condizione infiammatoria intestinale, come credono gli esperti.

Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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